Le notizie di tecnologia che (forse) vi siete persi

Le notizie di tecnologia che (forse) vi siete persi

Dimostrazioni di forza, polemiche e qualche novità. E poi numeri, tanti numeri. Quelli delle trimestrali innanzitutto, che hanno sancito ancora una volta lo strapotere di Facebook, grazie a ricavi positivi ben oltre le attese; così come Apple, che incrementa le vendite degli smartphone e vince la scommessa dell’espansione nel mercato cinese.

Male invece Amazon, che si scontra con la crescita delle perdite e con investimenti che destano più di qualche perplessità. Ci sono poi i numeri di Google, in primis quelli che riguardano le richieste di cancellazione di contenuti da parte degli utenti (costantemente in crescita) in nome del diritto all’oblio, e poi quelli (tutti da confermare) che riguardano la cifra da sborsare da parte degli utenti italiani per portarsi a casa un paio di Google Glass. Il mercato poi dice +11% per il settore dei tablet, ma a crescere sono sopratutto i piccoli produttori.
 

A Google l’oblio piace solo a metà
Da quando la Corte di Giustizia Europea ha sancito il diritto, da parte dell’utente, di poter richiedere la rimozione di link e contenuti nei confronti di Google, le istanze sono cresciute giorno dopo giorno. A oggi se ne contano oltre 90mila, ma Big G sembra che ne abbia approvate solamente la metà. Il gruppo di lavoro dei Garanti della Privacy europei, riunitosi a Bruxelles, ha incontrato i rappresentanti dei motori di ricerca. A Google avrebbero chiesto chiarimenti riguardanti la rimozione dei link solo dalla versione europea del motore di ricerca.

Facebook adesso fa paura
I numeri sono tutti dalla sua parte e a Mark Zuckerberg bisogna riconoscere il merito di saper guardare al futuro con estremo pragmatismo. Anche l’acquisto da capogiro di Whatsapp (19 miliardi di dollari), che aveva fatto storcere il naso a più di qualche analista, adesso sembra avere un senso. La creatura di Zuckerberg è una vera e propria macchina da guerra: il secondo trimestre ha superato ogni previsione, ricavi per 2,91 miliardi di dollari e azioni che balzano a 45 centesimi l’una. Ma è sopratutto la pubblicità a far sorridere Menlo Park, con ricavi giunti fino a 2,91 miliardi di dollari, una crescita di ventuno punti in percentuale rispetto all’anno precedente. A tutto ciò va aggiunto anche l’ultima novità introdotta sul social network: si tratta del tasto “salva” ovvero la possibilità data all’utente di poter crearsi un archivio di notizie, link e video da poter leggere quando si avrà il tempo per farlo.

Apple non resta a guardare
Cupertino nel terzo trimestre fiscale ha venduto 35,2 milioni di iPhone, con un incremento del 13% rispetto a un anno prima. Quasi centrate le stime degli analisti, che si aspettavano un totale di 36 milioni di vendite. Bene anche sul fronte finanziario, dove non si registrano rallentamenti: profitti pari a 7,75 miliardi di dollari e ricavi per 37,43 miliardi. A premiare la mela sembrerebbe esser stato l’accordo con China Mobile che se da un lato ha portato a Apple l’aumento delle vendite del 28% in Cina; dall’altro ha contribuito a affrontare la concorrenza di Xiaomi e Hauwei leader nella vendita di dispositivi low cost nel mercato orientale.

Che fine ha fatto Amazon?
Giorni difficili in casa Amazon: i conti della società di Jeff Bezos non fanno certo sorridere gli investitori. Le perdite nette del secondo trimestre sono risultate il doppio rispetto alle previsioni: 126 milioni di dollari, con 27 centesimi di perdita ad azione, contro i 15 centesimi stimati dagli analisti). Secondo fonti interne questa battuta d’arresto sarebbe dovuta ai grossi investimenti effettuati per “Amazon web services” il servizio di cloud computing su cui l’azienda di Seattle sta puntando molto. Ma c’è chi dice che in realtà a incidere sulla flessione di Bezos e soci sia soprattutto la querelle con l’editore Hachette.

Più tablet per tutti, o forse no?
Secondo i dati pubblicati da Worldwide Quarterly Tablet Tracker, il mercato dei tablet cresce globalmente dell’11% per una cifra che si attesta attorno ai 49,3 milioni di unità vendute, ma è in diminuzione rispetto a un anno fa. Apple e Samsung sono sempre i leader del settore, ma cominciano a farsi sempre più insidiosi produttori piccoli come ad esempio Lenovo, Asus e Acer. Secondo gli esperti a causare un rallentamento del settore, dopo il boom degli anni passati, c’è la proliferazione di smartphone con schermo molto grande, unitamente a uno scarso utilizzo dei tablet nel settore business.

Non credo ai miei occhiali
I tanti attesi Google glass sono finalmente arrivati in Italia. L’ultima frontiera della tecnologia in materia di dispositivi indossabili, realizzata da Mountain View, ha fatto il suo ingresso nel Belpaese. In un famoso negozio di Milano è possibile anche acquistarli, e qui viene il bello. Per chi volesse accaparrarsi i tanto agognati occhiali dovrà scucire duemila euro, anzi a voler esser proprio pignoli 1.999,99 euro, ben cinquecento euro in più del prezzo con cui si possono acquistare per esempio nel Regno Unito. È proprio il caso di dire: buona visione.

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