Le notizie tech che (forse) vi siete persi in settimana

Le notizie tech che (forse) vi siete persi in settimana

La settimana che volge al termine è stata quella che ha di fatto accompagnato l’Italia nel suo insediamento al semestre europeo. Tanti gli argomenti che il nostro Paese ha messo sul piatto di fronte all’Europa, e tra questi quello del rilancio dell’agenda digitale europea. Se ne è discusso durante la “Digital Venice Week”, la settimana dedicata alla cultura e all’economia digitale, realizzata su iniziativa della Presidenza italiana del Consiglio Europeo, e che ha visto coinvolto anche il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. Ma tra gli eventi in salsa tecnologica della settimana, non si parla solo di Europa: oltreoceano infatti continua senza sosta la battaglia tra i giganti della tecnologia, e la Silicon Valley resta il teatro di un risiko infinito in versione tech. Ecco perché abbiamo deciso di riassumere alcuni degli eventi tecnologici più significativi della settimana in questo articolo, nel caso in cui vi sia sfuggito qualcosa.

Renzi e le idee per salvare l’Europa
Come abbiamo già accennato, il presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto alla settimana digitale tenutasi a Venezia dal 6 al 12 luglio. Lo ha fatto all’interno di una tavola rotonda a cui hanno partecipato il vicepresidente della Commissione Europea e Commissaria dell’Agenda Digitale Neelie Kroes, l’economista e guru della new economy Jeremy Rifkin oltre ai rappresentanti della maggiori aziende tecnologiche europee, tra cui Google, Facebook, Ibm e altre ancora. Al di là dell’ironia sollevatasi in Rete per il discorso fatto in inglese da Renzi, il premier ha individuato quattro punti su cui agire per il rilancio dell’economia digitale: la realizzazione di un mercato digitale unico; di un’autorità di controllo unica; l’accesso libero ai dati del Governo (quello che tecnicamente viene definito open-government); e per finire il rafforzamento della sicurezza informatica. Il capo dell’esecutivo italiano è convinto del fatto che «saranno le idee a salvare l’Europa, non le limitazioni», ma servirà anche «creare dei luoghi di dibattito con i cittadini, non soltanto con tecnici ed esperti».

La nuova guida dell’Agenda per l’Italia digitale
Tra i tanti nodi da sciogliere dal Governo c’era quello della scelta del nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). La scelta alla fine è ricaduta su Alessandra Poggiani, prima donna ad occupare la poltrona dell’Agid, che prende il posto occupato dal 2012 da Agostino Ragosa. La Poggiani ha avuto la meglio tra oltre 150 candidati: ex responsabile della Comunicazione della Regione Lazio, è balzata agli onori della cronaca per quello che è stato definito “Laziogate”, ovvero la vicenda dell’accesso abusivo all’anagrafe del Comune di Roma effettuato dagli uffici di Laziomatica mentre Storace era presidente della regione Lazio. Romana classe 1971 si è laureata in Comunicazione a Londra nel 1995 ricoprendo successivamente ruoli di prestigio sia come esperta di marketing che comunicazione.

Datagate, Merkel contro Obama?
Spionaggio e privacy continuano a tenere banco sul fronte internazionale. Questa volta a beccarsi sono Germania e Stati Uniti, lo scorso 10 luglio infatti la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha espulso il responsabile diplomatico degli 007 statunitensi a Berlino. Tramite una nota il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, ha annunciato che “il rappresentate dei servizi segreti Usa presso l’ambasciata degli Stati Uniti è stato invitato a lasciare la Germania». Il motivo di tale gesto andrebbe attribuito al fatto che due agenti tedeschi si sarebbero schierati al fianco dell’intelligence americana, vendendo informazioni tedesche agli Usa. L’identità del soggetto espulso è rimasta ignota, come spesso accade in questi casi tra alleati, il capo dell’ufficio dei servizi segreti d’intelligence di un Paese Nato in un altro Paese Nato, si conosce solo a livello confidenziale.

Google contro tutti, dall’oblio a Amazon
È ormai nota a tutti la vicenda del cosiddetto “diritto all’oblio”, ovvero la richiesta di qualsiasi utente nei confronti di Google di rimuovere dalla Rete qualsiasi tipo di link che possa essere in qualche modo lesivo della propria persona. Le richieste — al momento concesse solo agli utenti europei — possibili grazie a una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, sono arrivate in massa al quartier generale di Big G. Più di 70mila richieste di cancellazione di link da maggio fino a oggi, ecco perché da Mountain View hanno pensato di lanciare un sito in cui gli internauti possono esprimere opinioni sul diritto all’oblio. «Non siamo d’accordo con la sentenza, ma rispettiamo l’autorità della Corte Ue. Un vivo dibattito è benvenuto e necessario» ha scritto sulle pagine del Guardian il vice presidente di Google, David Drummond. È stato inoltre istituito un comitato ad hoc, formato da personaggi illustri della scena tech internazionale, per discutere sul tema.

Ma il gigante delle ricerche sta anche combattendo su un altro fronte: quello del commercio online. L’avversario da affrontare ovviamente è Amazon e la sfida è ambiziosa: Google infatti ha deciso di investire 500 milioni di dollari per potenziare il proprio servizio di acquisti online “Shopping Express”. Secondo gli ideatori di questo servizio, Google diventerà tra acquirente e venditore: gli utenti potranno acquistare da negozi locali o anche da catene internazionali, sarà poi Big G a occuparsi di tutto il resto, trasporto alla consegna a porta a porta tramite i veicoli messi a disposizione dalla società.

Laureati? No, Facebook investe sui liceali
Che Mark Zuckerberg fosse un pozzo inesauribile di creatività lo sapevamo, ma questa volta l’inventore di Facebook ha deciso di stupire tutti e rovesciare il naturale corso professionale di un individuo, o almeno ci sta provando. Dalla California fanno sapere che il social network ha già reclutato degli studenti appena usciti dal liceo: uno di questi è Michael Sayman, che ha iniziato uno stage con la società di Menlo Park prima di proseguire gli studi all’università. Pare sia stato scelto perché il giovane lo scorso anno ha realizzato un videogioco per dispositivi mobili chiamato 4Snaps, che oggi conta già 500mila giocatori. Oltretutto sembra che questi giovani vengano pagati a peso d’oro basti pensare che Peter Thiel ha deciso di investire sui giovani sotto i vent’anni pagandoli centinaia di migliaia di dollari, per lasciare la scuola e seguire le proprie passioni.

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