Amazon risponde ad Alibaba e in autunno approda in Cina

Amazon risponde ad Alibaba e in autunno approda in Cina

Il guanto di sfida lanciato qualche giorno fa da Alibaba, il colosso di e-commerce cinese sbarcato in America, è stato subito raccolto da Amazon. La società di Jeff Bezos ha infatti annunciato di voler approdare ufficialmente in Cina, attraverso la creazione di un’attività all’interno di una zona di libero scambio a Shanghai. La Shanghai Free-Trade Zone, nata nel 2013, permetterà al colosso americano di realizzare dei magazzini, con l’obiettivo di ridurre tempi e costi di consegna e diventare sempre più competitivo sul fronte orientale, aumentando così la quota di mercato che attualmente si attesta intorno al 2 per cento.

«Stiamo lavorando per avere spese di spedizioni più basse e consegne più veloci. Grazie alla zona di libero scambio presente in Cina otterremo parecchi benefici» ha commentato Diego Piacentini vice presidente della divisione International Consumer Business di Amazon. I primi passi nel Paese del dragone Bezos e soci li hanno mossi nel 2004, anno in cui è avvenuta l’acquisizione del sito Joyo.com, ribattezzato poi nel 2007 Amazon.cn. Tuttavia i numeri delle vendite non hanno mai entusiamsmato, e secondo l’istituto di ricerca cinese iResearch, la quota di mercato era dell’1,9% in tutto il comparto globale cinese. D’altra parte l’interesse per lo scenario cinese non affascina solo Amazon, anche altri grandi marchi di vendite retail stanno volgendo lo sguardo in questa direzione. Burberry, Zara e Asos offrono i loro prodotti in Cina tramite il portale Tmall di Alibaba, mentre Topshop e Miss Selfridge, più noti in Gran Bretagna, aderiscono su Shanping.com, sito online che ospita marchi di lusso.

La strada è quella già tracciata da Microsoft, che insieme a una serie di banche ha deciso di trasferire alcuni uffici a Shanghai. Certo le difficoltà non mancheranno dato che proprio di recente molte aziende tecnologiche, tra cui la stessa Microsoft, sono state bersaglio di una serie di controlli normativi da parte delle autorità cinesi all’interno di un’indagine condotta dalla locale antitrust. Il vero ostacolo però si chiama Alibaba: l’azienda fondata da Jack Ma il prossimo autunno si quoterà al New York Stock Exchange, con un’offerta pubblica che, stando ai pareri degli esperti, dovrebbe rappresentare la più grande nella storia degli Stati Uniti. Il gigante dell’e-commerce cinese punta a diventare così il primo vero negozio online cinese e la rivalità nei confronti di Amazon non è certamente un mistero. A testimoniarlo ci sono le numerose acquisizioni e gli investimenti fatti nei confronti di startup americane: su tutte spiccano Lyft (un servizio di ride-sharing), il rivenditore online Fanatics e il motore di ricerca Quiexey.com.

È anche vero poi che per Amazon i grattacapi non mancano né in Usa né in Europa. In casa propria Bezos e soci devono vedersela con l’ormai nota rivolta di una folta schiera di scrittori guidati dalla casa editrice Hachette, sulla questione dei prezzi legati alla vendita degli e-book. Mentre nel vecchio continente, dopo la discesa in campo a fianco degli scrittori del ministro della Cultura francese Aurelie Filippetti e di quello tedesco Monika Grutters, è arrivato anche l’intervento di Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Franceschini ha invocato l’attuazione di una normativa europea comune «serviranno regole non soltanto europee, ma globali, per rispondere a quelli che oggi definiamo i giganti della Rete».

Se l’Occidente si sta trasformando in una vera e propria polveriera, per Amazon la strategia di lungo periodo più efficace sembrerebbe quella di puntare alla prelibata fetta di mercato orientale. Per farlo ha scelto un’area in cui le norme vigenti in materia di import ed export sono meno stringenti che nel resto del Paese, e l’obiettivo ambizioso potrebbe essere da un lato quello di fornire la propria merce ai consumatori cinesi, dall’altro permettere alle piccole imprese di esportare i propri prodotti all’estero. La sfida tra i giganti del commercio online è appena iniziata.       

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