«È stato un inferno». Laura Lattuada, attrice televisiva e di teatro, allieva di Ernesto Calindri al Teatro dei Filodrammatici di Milano, risponde così quando Linkiesta le domanda come sia recitare nella parte di Marina Berlusconi, la primogenita della dinastia dell’ex Cavaliere, la zarina, la predestinata, la possibile futura leader del centrodestra, quella che ha sempre difeso il padre anche nei momenti più difficili, dalle inchieste della magistratura allo scandalo Ruby, fino al difficile divorzio con la seconda moglie Veronica Lario. «Un inferno». Termine e canto dantesco che ben rappresenta il mondo e la vita di una delle donne più potenti d’Italia, figlia di quell’ex presidente del Consiglio che contrassegna da più di vent’anni la vita politica, economica e sociale del nostro Paese. È Laura Lattuada la protagonista di questa piece teatrale, questa intervista immaginaria che giovedì 21 agosto inaugurerà il Festival di Todi. È lei Marina B. Si prova da mattina e sera. «È uno spettacolo di Emilia Costantini» spiega l’attrice «dopo averne fatto uno su Oriana Fallaci di ben altro tenore culturale, ha deciso di portare in scena una delle donne più potenti d’Italia. Sarò sul palco con quattro giornalisti che mi faranno domande sulla mia vita. Non è uno spettacolo che vuole dare delle risposte o dei giudizi, suscitare dei dubbi nello spettatore, ci limiteremo a suggerire delle ipotesi».
Di certo non è stato semplice entrare nella parte, imparare a recitare Marina B. Proprio qui si incastra il grande pregio dello spettacolo e la sfida degli autori come dell’attrice. L’intervista immaginaria di Marina è quella che la numero uno di Mondadori non ha mai concesso, non avendo partecipato mai una volta a un talk show, nemmeno per una comparsata tanto cara aal padre nel salotto di Bruno Vespa. E insomma qui sta il grande paradosso, per uno spettacolo che porterà sul palco una donna davvero difficile da raccontare, che in fin dei conti non si è mai raccontata per davvero. «Nella sua vita ha concesso pochissime interviste, in televisione ci va pochissimo, anzi non ci è mai andata – aggiunge Lattuada-. Ho cercato qualche video su Youtube ma non ho trovato nulla, a differenza degli altri fratelli che spesso e volentieri si mostrano. Ho dovuto crearmi così un mondo immaginario e di finzione dove collocarla».
Un personaggio imperscrutabile, quasi nascosto, forse temuto, la figlia del leader di Forza Italia. «Studiandola mi ha dato l’impressione di essere una donna dei nostri giorni, forte, determinata, impegnata, una madre come tante, ma allo stesso tempo davvero molto schiva. Forse anche perché è stata una predestinata sin da piccola, sin da giovanissima, costretta quasi in una gabbia con un padre così. Il suo destino è stato segnato dentro una dinastia, quella dei Berlusconi: chissà magari avrebbe voluto fare qualcosa d’altro, anche la hippie». Lo spettacolo è stato annunciato prima delle ultime elezioni. E c’è chi aveva scommesso che sarebbe andato in scena dopo la vera discesa in campo di Marina. Ma la candidatura è saltata, non se ne parla praticamente più tra le fila di una Forza Italia sempre più spaccata tra il cerchio magico di Francesca Pascale e il resto del partito. Dovrebbe scendere in politica Marina? «Io le consiglio di non farlo – spiega Laura Lattuada -. Glielo dico come amica». Eppure sembra una predestinata. «Guardi il sottotitolo dello spettacolo è “voglio essere lasciata in pace”, credo che questo sarà la scelta di Marina».
Niente satira, niente interpretazioni particolari. Lo spettacolo non è né contro né pro Berlusconi. È una cronaca giornalistica. «Vengo intervistata da quattro giornalisti sul palco, cosa che la vera Marina non ha mai fatto. E quello che dico – spiega Lattuada – sono tutte cose che sono state dette da lei». Emilia Costantini ha infatti raccolto tutti gli interventi di Marina Berlusconi nella sua vita, tra interviste sui quotidiani e altro ancora. Laura Lattuada studia da fine febbraio il personaggio. Sul palco sarà vestita di un tubino nero, un vestito stretto, una delle classiche uniformi di Marina. «Già lei stessa interpreta un personaggio», spiega l’attrice milanese trapiantata a Roma. E la piece è stata un work in progress non autorizzato per tutti questi mesi. «Da quando Silvano Spada, direttore artistico del Festival di Todi mi ha detto che ero stata scelta per fare Marina B., da allora non faccio altro che leggere le sue interviste (poche in verità), viaggio su Internet alla ricerca di filmati che la riguardano. All’inizio l’idea di entrare nei suoi panni mi faceva un po’ paura, ora ci convivo». Pare che Berlusconi volesse andare a vedere lo spettacolo, arresti domiciliari permettendo.