Quando l’11 ottobre del 1975 il Saturday Night Live debuttava sulla NBC, in pochi sapevano cosa aspettarsi. Il fatto che quei pochi coincidessero per la maggior parte con il cast originale, quelli che stavano dietro le telecamere, la voce impostata di Chevy Chase che annunciava per la prima volta lo show, rendeva le cose un pelo più complicate. Ma in quegli studi si aggirava la crema della comicità americana, gente che avrebbe imposto una tradizione che potrei definire elitaria, se non fossi certo che poi lo spirito di John Belushi verrebbe a tormentarmi nel sonno. Una linea, una scuola se vogliamo, il punto di scarto tra far ridere ed essere un comico professionista.
Si può provare a tirare le somme di quarant’anni di messa in onda, ora che la quarantesima stagione sta per cominciare. Si può parlare del vuoto di potere lasciato appena dopo che la prima infornata è uscita di scena, dell’arrivo della seconda ondata e di quanto gli sketch di oggi abbiano da imparare da quelli del ’75. Si può addirittura ricordare, con un brivido lungo la schiena, di quel maledetto esperimento all’italiana — «Live, da Milano…», con i tram che sferragliano allegri. Oppure si può passare in rassegna chi ha fatto la storia e lasciare che quei nomi e quelle facce parlino per tutte le analisi possibili.
Bill Murray
Non so se è rimasto molto da dire di quest’uomo. La cosa interessante è che ha debuttato con lo show, provenendo dal gruppo della National Lampoon Radio Hour, ma allora sembrava essere più un surrogato di suo fratello che un matto in grado di trascinarsi in giro con le sue gambe. Se dovessimo riconoscere un solo merito al SNL, è sicuramente quello di aver presentato al mondo Bill Murray.
John Belushi
Anche qui, parliamo di leggenda. Parliamo di improvvisazione leggendaria, presenza scenica leggendaria, morfologia leggendaria. Qualcosa che raramente tornerà a popolare il piccolo schermo e certamente diversamente di quello che è stato. Guidava la prima compagnia, assieme a Chevy Chase, e non per niente ce ne ricordiamo ancora oggi.
Eddie Murphy
Se avete in mente gli adorabili filmacci della fine degli anni Novanta, forse dovreste aggiustare un po’ il tiro. Dopo una brillante carriera da stand-up, il giovane Murphy era una bomba ad orologeria che ogni sabato sera esplodeva allo scattare della seconda serata. Una curiosità: nella storia delSNL, Murphy è stato l’unico membro del cast a fare anche da presentatore, in sostituzione di Nick Nolte, nello speciale natalizio del 1982. « Live, from New York, it’s the Eddie Murphy show!» ha detto, perché lui faceva così.
Will Ferrell
Poco da fare, Will Ferrell era e resta un genio assoluto. Il tempo mi darà ragione. Al SNL ha dato prova di una versatilità totale, che poi ha confermato nel corso di una carriera cinematografica targata Frat Pack e uscendo dai binari con alcune sconcertanti prove drammatiche. Mettetegli una parrucca e un paio di baffi finti, questo tizio è venuto per far ridere.
Dan Aykroyd
Aykroyd è una po’ una cifra malinconica, potevo citare Gilda Radner al suo posto e sicuramente non avrei sbagliato. Indubbiamente un talento naturale, ma sempre relegato a un ruolo da spalla. Forse è quello che capita quando ti accompagni a Belushi, non so.
Mike Myers
Erano i primi anni Novanta, quando Myers, assieme a Dana Carvey, imparruccato come un giovane grunge di Seattle ha biascicato per la prima volta qualcosa sul potere del rock al pubblico a casa. E da lì le cose sono andate in discesa. Prima di Madonna, prima di Austin Powers. Da quando aveva incontrato Gilda Radner sul set di uno spot televisivo e le aveva promesso di rivedersi, di sabato, vent’anni dopo.
Kristen Wiig
Non c’è niente da dire: Kristen Wiig è il migliore comico passato per il SNL negli ultimi vent’anni. Ci ho pensato un po’ prima di scrivere questo, ma non sono riuscito a trovare nessuno che, dal 1994 in avanti, potesse tenere testa al genio improvvisativo e alla capacità adattativa di Wiig. Se poi volete aggiungerci un certo e indubbio charme, allora la pensate come me.
Jimmy Fallon
Per chi si è accorto di Fallon sol da quando ha preso il posto di Jay Leno al Tonight Show, è il momento di imparare un po’ di fondamentali. È approdato al SNL per il gusto dell’imitazione, ha preso il trampolino a cento all’ora e quindi il volo, è passato dal Late Night, che già portava il suo nome, e ora ha rilanciato il Tonight Show come capofila negli ascolti tra i talk-show di seconda serata.
Amy Poehler
Ha debuttato nel 2001, in una puntata speciale con ospite il sindaco Rudy Giuliani. Poehler è una macchina da guerra, verso la fine del suo periodo al SNL è arrivato Parks and Recreation che l’ha incoronata a principessa delle sitcom — la regina è e resta Julia Louis-Dreyfus.
Chris Rock
Non amo particolarmente Chris Rock, sembra sempre che stia guardando qualcosa di divertente molto distante dietro le spalle di chi gli parla. Però non si può dire che non abbia talento. La sua comicità è una specie di tremolio incontrollato e frenetico, non è sempre è chiaro dove vuole andare a parare, ma è come se non ne potesse fare a meno.
Quelli che non ce l’hanno fatta
Se è vero che il SNL ha la fila fuori dalla porta di attori che hanno bisogno della loro occasione d’oro per sfondare, è anche comprovato che non tutte le stagioni sono buone. Se dovessi fare il conto degli ultimi cinque anni non troverei un Belushi o un Murray, ma nemmeno una Wiig e un Myers. Nessuno che faccia tremare le pareti, nessuno che uccida nessuno a risate. Poi ci sono quelle annate che invece ad aspettare fuori sono troppi e, vuoi per una congiunzione astrale, vuoi perché ci sono posti al mondo dove il genio si accumula senza ritegno, anche chi poi si rivelerà uno dei migliori, sarà destinato a perseguire la sua carriera per altre vie.
Ecco sei attori che non sono stati accettati nel cast del SNL, lasciando qualcuno a mangiarsi le mani.
Jim Carrey
È stato respinto dal SNL più di una volta. La prima nel 1980, quando al suo posto venne preso Charlie Rocket , la seconda non molto tempo dopo. È stato presentatore nel 1996 e poi ancora nel 2011, quando aveva cominciato a macinare milioni.
Steve Carell
Ha fatto l’audizione nel 1995, assieme alla moglie — appena sposata — Nancy Walls . Lei ce l’ha fatta, lui no. Al suo posto è passato Will Ferrell.
Louis C.K.
Ha fatto la sua prima audizione nel 1993, respinto. «Pensavo che il SNL fosse la mia ultima possibilità» ha dichiarato in un’intervista, sbagliando di grosso. Lo scorso novembre è apparso nello show come presentatore.
Zach Galifianakis
Pur non avendo passato l’audizione per entrare a far parte del cast nel 1999, è stato abbastanza divertente da ottenere un posto da scrittore part-time. Ha presentato il SNL tre volte, nel 2010, 2011 e 2013.
John Goodman
Ha avuto la sua chance nel 1980, ma davanti a lui è passato Joe Piscopo . Il fatto che poi abbia presentato lo show tredici volte lo ha reso forse più fortunato.
Lisa Kudrow
Nel 1990 c’era solo un posto disponibile: Lisa Kudrow o Julia Sweeney . È passata la seconda, che è rimasta nel cast fino al 1994, anno in cui Kudrow ha debuttato con Friends .