Un mondo di pazzi? Potrebbe diventarlo presto. Tra ritmi di lavoro forsennati, richieste eccessive, preoccupazioni continue. E poi stress su stress, progetti rimandati, ogni proibiti, attese continue. Insomma, la salute mentale è sempre più a rischio. Qui ci sono quattro cose (su Business Insider ne elencano sette) che, a nostro avviso, costituiscono una seria minaccia alla nostra stabilità psicofisica. Atteggiamenti che, alla lunga – ma anche alla breve – vi faranno “uscire pazzi”.
Pianificare male
Non riuscire a pianificare significa pianificare di non riuscire. È una certezza: si fissano obiettivi lontani e irraggiungibili, si decide di fare l’impossibile, si programmano traguardi al di sopra della nostra portata. Non è una debolezza, al contrario, fissare obiettivi modesti, minori, più piccoli, eseguibili. Non significa affatto sminuirsi, o partire da una bassa considerazione delle proprie potenzialità. Significa piuttosto affrontare la questione in modo maturo: cioè decidere di fare qualcosa per farla davvero. Spesso la pianificazione si mescola con le fantasticherie: ci si abbandona a sogni dimenticando che, proprio in quel momento, occorre restare concreti, con i piedi per terra. Se le ambizioni di corto respiro sembrano meschine, questo non significa che lo siate anche voi. È la vita, la realtà di tutti i giorni che è meschina. Ed è con questa che bisogna fare i conti.
Non dormire
Siamo sempre lì. Da quando LinkPop esiste uno dei problemi più trattati e più incontrati è la carenza di sonno. Non si dorme più. Non si dorme mai. Colpa di uno stile di vita troppo intenso? Di impegni eccessivi? Ci chiediamo: cosa non funziona? Perché?
Bene. A parte questo, il consiglio rimane lo stesso che si riceve fin da piccoli: dormire le ore giuste. Le conseguenze della privazione di sonno sono note: maggiore esposizione allo stress, scarsa motivazione, performance fisica ridotta, sonnolenza, stanchezza generale.
Praticare uno sport inefficace
C’è chi scambia lo sport con il sacrificio. È ovvio: una componente di fatica e dolore è presente anche lì, ma non è il succo. Lo sport è anche fatica e dolore, ma la finalità è il divertimento. Se non vi piace correre, allora, non correte. Se non vi piace andare in palestra, allora, non andateci. Se non vi piace lo yoga…etc. Sentitevi liberi: lo sport non è uguale per tutti. Il trucco è trovare un’attività fisica che vi appassioni, liberi la mente e vi faccia venire voglia di praticarla anche se è faticosa. Per trovarla, certo, bisogna provarne tante. Ma non sentitevi in difficoltà se proprio non vi va di andare a squash.
La routine uccide
Ma senza routine si muore. Tutti questi consigli, del resto, si incastrano in una vita che ha già delle strutture fondamentali consolidate. La famiglia (o la vita di coppia), il lavoro, una casa e una città più o meno fisse. Il giro di amici è più o meno lo stesso, le attività extralavorative mai nuove. Magari un corso di ceramica in autunno, perché no, ma non si torna all’università per cambiare lavoro e, di sicuro, se non si è diventati notai finora, non lo si può diventare adesso (sottinteso: non si è nemmeno studiato giurisprudenza). Insomma, i binari sono quelli, i treni presi sono presi e quelli persi andati. Rassicurante? Inquietante? In entrambi i casi un minimo di variazione controllata è la cosa migliore da fare. Cambiare la strada per andare al lavoro ogni tanto. Variare la serata della pizza con gli amici, oppure la pizzeria; o la meta delle vacanze. I colori delle pareti. Vi sembra poco? Lo è. Ma i cambiamenti importanti sono piccoli.