Henri Matisse è stato uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo. Il suo lavoro passava agilmente tra arte pittorica e decorativa, tra gallerie e arredamento, tra musei e tessuti, tra pezzi unici e stampe.
La leggenda vuole che, nell’ultimo periodo della sua vita, per colpa di una malattia che non gli permetteva più di dipingere come voleva, Matisse avesse abbandonato la pittura in favore di una nuova tecnica: i gouaches découpés (spesso chiamati anche cut out). Dei collage che Matisse realizzava a partire da dei grandi pezzi di carta dipinti a tinta unita e con colori molto vivaci dai suoi assistenti e poi ritagliati da lui stesso con delle forbici da sarto e posizionati su altra carta colorata. La leggenda, appunto, racconta così. Ma, spiega il critico d’arte del Guardian Jason Farago, questa è solo una storiella semplificata, una di quelle che funzionano bene in televisione: l’artista malato che, spalle al muro, reinventa un nuovo approccio alla sua arte. La verità è che Matisse realizzò cut out e collage per tutta la vita, usandoli come strumento per pianificare il suo lavoro e creare bozzetti di opere più grandi e complicate. Ci sono prove che Matisse lavorasse col collage già dal 1931, oltre vent’anni prima della sua morte.
Al MoMA, il museo di arte moderna e contemporanea di New York, il 12 ottobre ha aperto una mostra (intitolata Henri Matisse: The Cut-Outs) che raccoglie oltre 100collage da tutta la carriera di Matisse, compreso uno dei più grandi e complessi che abbia mai realizzato, chiamato The Swimming Pool, la piscina. L’opera ha le dimensioni di un’intera stanza ed è stata realizzata da Matisse per il proprio appartamento a Nizza (ne disse: «ho sempre adorato il mare, e ora che non posso più andare a nuotare, mi sono circondato di esso»). Acquisita dal MoMA nel 1975, The Swiminng Pool non è mai stata esposta negli ultimi vent’anni per via di un lunghissimo lavoro di restaurazione, il cui completamento è stato la scintilla che ha portato il museo a raccogliere i cut out di Matisse in una mostra. Qui sotto, un’antepima delle opere esposte nell’esposizione, che è aperta fino al 8 febbraio 2015.