Patrick Modiano ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2014. Lo ha annunciato Peter Englund, il segretario permanente dell’Accademia Svedese.
Lo scrittore francese è stato scelto dai membri dell’Accademia di Svezia con la seguente motivazione: «For the art of memory with which he has evoked the most ungraspable human destinies and uncovered the life-world of the occupation», che potremmo tradurre così: «Per l’arte della memoria, grazie alla quale ha evocato il più inafferabile dei destini umani, e svelato il significato profondo dell’occupazione».
Modiano, nato il 30 luglio 1945 a Boulogne-Billancourt, vicino a Parigi, è figlio di un ebreo italiano e in molte delle sue opere ha raccontato il più difficile periodo della storia francese ed europea, l’occupazione nazista. Ha scritto il suo primo romanzo nel 1968, a 23 anni, e nel 1978 ha vinto il premio Goncourt (uno dei più prestigiosi premi letterari francesi) con Rue des boutiques obscures (mai tradotto in Italia). In Italia, i suoi romanzi sono pubblicati da Einaudi, Guanda e Lantana. Modiano è l’undicesimo francese a vincere il premio Nobel per la letteratura.
Modiano è anche sceneggiatore e ha scritto alcuni film, tra cui Cognome e nome: Lacombe Lucien che nel 1978 fu candidato al premio Oscar come miglior film straniero e il più recente Bon voyage, con Gérard Depardieu. Inoltre, ha sceneggiato i film tratti dai suoi romanzi, come Une jeunesse (tratto da un libro dallo stesso titolo, mai tradotti in Italia) e Le parfum d’Yvonne (tratto da Villa triste, anche questo mai tradotto in Italia).
Nell’intervista qui sotto, Peter Englund racconta più a fondo chi è Modiano e le motivazioni per l’assegnazione del Nobel. «[Modiano] è noto soprattutto per i suoi romanzi, che sono tutti molto precisi. Sono piccoli libri, tra le 130 e le 140 pagine, e sono sempre dedicati a variazioni degli stessi temi: […] la memoria, l’identità e il tempo». E continua: «un suo romanzo che raccomanderei è Rue des Boutiques Obscures [tradotto in italiano come Via delle botteghe oscure, ma fuori commercio], è la storia di un investigatore che ha perso la memoria e il suo ultimo caso è scoprire chi è davvero e lo fa ripercorrendo i suoi passi nella storia. È un libro divertente, che gioca con il genere, e dice comunque qualcosa di fondamentale sulla memoria». Englund, poi, spiega che Modiano è un romanziere molto accessibile: «i suoi romanzi non sono difficili. Scrive libri molto corti e usa un linguaggio molto semplice, ma la composizione dei suoi libri è molto ricercata. Molto elegante. Non credo sia difficile da leggere, uno potrebbe leggersi uno dei suoi libri nel pomeriggio, cenare, e poi leggersene un altro di sera».