Produrre vestiti inquina. Ogni maglia, maglione, maglietta, camicia che si indossa ha alle spalle un percorso produttivo preciso, e che produce sostanze inquinanti. L’allevamento degli animali (pecore, ad esempio), la tosatura, il trasporto, la lavorazione, la tintura, ancora il trasporto, la confezionatura, sono tutte cose che hanno un impatto sull’ambiente.
Non tutte, però, influiscono allo stesso modo: l’impronta ecologica della lana è molto alta, ma nulla batte quella del cuoio. Dall’altra parte, cioè tra le sostanze più “pulite”, troviamo il lyocell, o tencell, una fibra prodotta dalla celllulosa. I solventi utilizzati nel processo di produzione del lyocell sono poco inquinanti (ma la biodegradabilità non è altissima). Poco sopra c’è il lino e il cotone in generale.
Questa infografica, realizzata da BLUEdot Register, mette in fila i materiali utilizzati per la creazione di vestiti mettendone in luce l’impatto ambientale. Le conclusioni sono molto interessanti e, per chi ha a cuore lo stato di salute del pianeta, anche molto inquietanti.
Per altri approfondimenti sul tema dell’impronta ecologica, questo sito è il migliore che possiate consultare: il video qui sotto è, invece, una buona introduzione al tema: