Servizio civile, 50mila posti sognando i 100mila

Servizio civile, 50mila posti sognando i 100mila

Quello del 2015 sarà l’anno record nella storia del Servizio civile nazionale. I giovani che potranno scegliere di vivere un anno facendo volontariato tra associazioni, onlus, istituzioni e ong quest’anno saranno oltre 47mila. Ma potrebbero anche salire a 50mila, grazie a un finanziamento “a sorpresa” tra gli 8 e i 10 milioni di euro che dovrebbe arrivare, come ha annunciato il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, dai risparmi sul funzionamento della Presidenza del consiglio dei ministri. Soldi che così si aggiungerebbero ai 50 milioni in più stanziati dal governo nella legge di stabilità per il Fondo del Servizio civile nazionale per ognuno degli anni nel triennio 2015-2017. 

Quanti partono quest’anno Ma perché quest’anno sono così tanti i ragazzi del servizio civile? Oltre ai 34.386 posti del bando ordinario (di cui 684 all’estero) che verrà pubblicato a marzo, c’è il bando speciale destinato ai “grandi invalidi e ciechi” che prevede altri 954 posti. A questi si aggiungono la Garanzia giovani, che prevede il Servizio civile per 7.520 ragazzi non impegnati in percorsi di studio e lavoro, e altri 2.662 offerte grazie agli accordi di programma firmati con i ministeri, l’Autorità anticorruzione e anche con Expo (che prevede però la presenza di soli 140 volontari del Servizio civile, investendo circa 800mila euro). Poi c’è il bando speciale per i progetti autofinanziati (1.304 posti) e i 500 posti dei Corpi civili di pace da distribuire in un triennio. Totale: 47.326 posti. 

Obiettivo 100mila L’obiettivo del presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivare a 100mila posti entro il 2017, quando dovrebbe partire il Servizio civile universale, Scu, aperto a chiunque voglia fare un’esperienza di impegno sociale entro il limite massimo dei 100mila posti. Un obiettivo che però potrebbe costare al governo anche 400 milioni di euro e che per il momento appare molto lontano, visto che – solo grazie all’extra di 50 milioni su ogni anno – il Fondo del servizio civile nazionale quest’anno ha raggiunto a stento una dotazione ordinaria di 115 milioni nel 2015 (113 milioni nel 2016 e 2017), che si sommano alle risorse degli anni precedenti, ai soldi messi in campo dalla Garanzia giovani e dagli altri accordi. Tanto più che la prima proposta del governo per il 2015 era stata di ridurre il fondo a 65 milioni, 40 milioni in meno rispetto al 2014.

Il Fondo del servizio civile Negli anni, le risorse che lo Stato italiano ha dedicato al servizio civile sono andate via via calando. Dai 210 milioni del 2009 fino al picco negativo di 69,9 del 2012, quando per la prima volta il bando non è stato pubblicato perché la somma disponibile è stata utilizzata per pagare i compensi dei volontari selezionati nel 2011. Nel 2013 si è poi risaliti a 75 milioni, ma sulla scia dell’anno precedente alla fine partirono meno di 900 ragazzi in totale. 

Negli anni, le risorse che lo Stato italiano ha dedicato al servizio civile sono andate via via calando. Dai 210 milioni del 2009 fino al picco negativo di 69,9 del 2012, quando per la prima volta il bando non è stato pubblicato

Ai ragazzi italiani piace Almeno per quest’anno, però, il pericolo è scampato. Cinquantamila giovani potranno così partire, con un compenso mensile di poco più di 400 euro (433,80). Una notizia positiva, visto che in base ai dati del Rapporto giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, quasi l’80% degli italiani tra i 19 e i 30 anni promuove il servizio civile universale e si dice pronto all’impegno civico e sociale, considerato come fattore importante anche per il successo professionale. Pur essendo ancora poco noto (meno del 10% lo conosce bene e il 35% ne ha sentito vagamente parlare), nel periodo 2007-2011, quando la crisi avanzava e i posti di lavoro diminuivano, a fronte di quasi 156mila posti messi a bando, le domande presentate sono state ben 432mila, distribuite su tutte le Regioni italiane. Solo nel 2012, i giovani che hanno presentato domanda sono stati 87.635, più della metà provenienti dal Mezzogiorno d’Italia. I posti offerti quest’anno, 50mila, superano di gran lunga i 15mila dello scorso anno, sorpassando pure il picco di 45.890 raggiunto nel 2006. 

(Dati del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, Presidenza del consiglio dei ministri)

«Il servizio civile», spiega Alessandro Rosina, demografo della Università Cattolica di Milano e tra i curatori dell’indagine dell’Istituto Toniolo, «combina l’impegno sociale con progetti concreti, diventando una palestra del saper fare. Ma porta anche a una crescita personale maturando competenze certificate, spendibili anche nel mondo del lavoro». Per la prima volta, infatti, quest’anno le competenze acquisite durante il servizio civile verranno certificate e l’Isfol è stato incaricato di creare un sistema di validazione e certificazione da consegnare agli enti accreditati.

Rosina: “Il servizio civile combina l’impegno sociale con progetti concreti diventando una palestra del saper fare spendibile anche nel mercato del lavoro”

Un’esperienza, dice Rosina, che «potrebbe aiutare gli oltre due milioni di Neet (Not Engaged in Education, Employment or Training) italiani ad attivarsi e motivarsi nell’attesa di trovare un lavoro». Anche se i Neet sono anche quelli che «conoscono meno cosa sia il Servizio civile e che si dimostrano meno propensi all’impegno sociale. Finora il servizio civile lo hanno fatto soprattutto i ragazzi di status sociali più alti, più informati e più attenti alle offerte».

Certo, per alcuni la preoccupazione principale è il lavoro. E soprattutto al Sud, dove i tassi di disoccupazione giovanile sono più alti e risiedono non a caso (come dice il Rapporto Giovani) i giovani più disponibili all’esperienza , il Servizio civile può essere visto «anche come qualcosa da fare rispetto al non far niente», ammette Rosina.

Riguardo all’età, i più interessati al Servizio civile sono i più giovani, gli under 25, che la vedono come un’esperienza paragonabile all’Erasmus. «Lo dicono i dati», dice Rosina, «un percorso di questo tipo ti dà una marcia in più. L’idea di base è attivare i giovani: alcuni mirano ad acquisire le cosiddette competenze non formali, ritenute fondamentali per il successo professionale, altri mirano ad acquisire competenze valide per il lavoro». Ma attenzione, «il servizio civile non è un surrogato o un sostituto del lavoro».

L’incognita per i prossimi anni Resta ora però l’incognita per i prossimi anni. Nel 2016, senza la Garanzia giovani e gli altri accordi, con una dotazione ordinaria di 113 milioni di euro, fanno notare dal Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile), «potranno partire a malapena 20mila giovani». Quello che servirebbero, dicono, sono altri finanziamenti per accelerare l’avvicinamento al Servizio civile universale stanziando «165 milioni nel 2016 e 215 milioni nel 2017». Anche perché il cofinanziamento da parte delle associazioni (cosa che Renzi aveva proposto) sembra essere del tutto escluso. Ogni volontario avviato in servizio ha un costo complessivo di 5.400 euro, spiegano dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del consiglio dei ministri, e per ogni volontario l’ente che lo accoglie riceve 90 euro.

Cos’è il Servizio civile nazionale Nato nel 2001 e totalmente volontario dal 2005, consiste in 12 mesi di impegno volontario nei settori dell’assistenza, tutela ambientale, del patrimonio artistico o della cultura, protezione civile. È riservato ai giovani dai 18 ai 28 anni con cittadinanza italiana o in un Paese Ue, e dal 2013 anche agli stranieri titolari di permesso di soggiorno, che ogni mese ricevono un compenso di 433,80 euro. Ogni anno viene destinato un numero di posti disponibili sulla base dei soldi stanziati dallo Stato. Può essere svolto presso amministrazioni pubbliche, ong e associazioni non profit che abbiano i requisiti, le competenze e “risorse specificatamente destinate”. Gli enti accreditati possono presentare i progetti di servizio civile alle Regioni e chiedere l’assegnazione di volontari. Chi è interessato, a suo volta partecipa al bando presentando una domanda. 

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