Nove cose che non sapevate sulla Nutella (e su Ferrero)

Nove cose che non sapevate sulla Nutella (e su Ferrero)

Per i funerali di Michele Ferrero, patròn della Ferrero deceduto a 89 anni e inventore della Nutella, la città di Alba proclama il lutto: bandiere a mezz’asta, uffici chiusi per metà giornata, uomini di Stato come Renzi al funerale. Per il padre della Nutella, compagna di vita e conforto per mezzo mondo, sembra anche poco. E se la sua crema spalmabile è famosissima, il suo creatore meno. Ci sono diverse cose che meritano di essere conosciute, e che il Telegraph racconta in un suo omaggio. Abbiamo trascelto le più interessanti.

Il razionamento del cioccolato
Come tutte le cose migliori, la Nutella è nata grazie all’ingegno acuito dalla scarsità. Nell’Italia del dopoguerra il cioccolato era molto poco diffuso. Pietro Ferrero ebbe un’idea: aggiungere nocciole al cacao. Il risultato era una versione cremosa della gianduja. Ma non era molto spalmabile, in realtà.

La Nutella era blocco solido
La Pasta Gianduja di Pietro Ferrero era venduta come un blocco di cioccolato, un mattone che andava da affettare. Le fette di cioccolato si mangiavano con il pane. L’idea geniale di marketing (all’epoca non erano ancora sviluppatissime) era di permettere ai clienti dei negozi di assaggiarne dei pezzetti. Peggio di un pusher: la dipendenza cominciava lì.

Il nome è del 1964
Ferrero decise di rinominare la sua crema solo quando decise di lanciarla anche nel mercato inglese. Per celebrare questo evento, cioè la nascita del nome “Nutella”, che tanto bene regalò all’azienda e al pianeta, l’Italia festeggiò con l’emissione di un francobollo con raffigurata proprio la Nutella. Entrava nel quadro di una serie che celebrava il sistema economico italiano.

La magia di Michele Ferrero
Se il prodotto era stato inventato dal padre, fu però Michele che riuscì a far diffondere la Nutella in tutto il mondo: come? Aggiunse olio vegetale alla ricetta del padre, e la rese davvero spalmabile. Ebbe anche l’idea del vasetto di vetro, ora un’icona.

Non solo Nutella
Ferrero, come sanno tutti, ha inventato anche gli Ovetti Kinder, ma anche le Tic Tac (quello che non tutti sanno è che la metà delle Tic Tac vengono prodotti in Irlanda, in una fabbrica di Cork) e, come è ovvio, i Ferrero Rocher. Sono tutti prodotti che si trovano in qualsiasi negozio di dolci – un minimo internazionale – del mondo.

Il consumatore di nocciole
La Ferrero è il più grande consumatore di nocciole del mondo. Almeno il 25% di tutta la fornitura globale. Ogni vasetto di Nutella (750 grammi) contiene 97 nocciole. Di fronte alla crescita del prezzo delle nocciole dell’estate 2014, la Ferrero si è difesa comprando la Oltan, uno dei più grandi produttori di nocciole turchi.

Un impero globale
È un prodotto che riceve ingredienti da tutto il mondo: le radici culturali sono italiane, le nocciole turche, il cacao dalla Nigeria, lo zucchero dal Brasile, l’olio di palma dalla Malesia. Ha aziende in Australia, America del Sud, Europa, Russia e Canada. E la sede della holding che controlla tutto è, per motivi fiscali, a Lussemburgo.

Il cioccolato rende ricchi
Michele Ferrero è stato il più ricco produttore dolciario del mondo, almeno secondo Forbes. Il valore netto della sua azienda ammontava, nel marzo 2014, a circa 23 miliardi di euro. Cosa che lo rendeva il più ricco d’Italia, ben oltre Armani e Silvio Berlusconi, e il 22esimo uomo più ricco del mondo.

Un amante del viaggio
Ferrero era solito andare al lavoro nei suoi uffici ad Alba come un pendolare qualsiasi. Solo che lo faceva in elicottero, perché aveva deciso di andare a vivere a Monte Carlo, città dove è morto.

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