Appalti raddoppiati grazie a imprenditori esterni in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture, l’autostrada Salerno Reggio Calabria usata come palcoscenico elettorale, incroci di parentela tra le varie società coinvolte nell’inchiesta sulle grandi opere e una gestione più che mai personale del potere e dell’amministrazione pubblica.
C’è di tutto su Anas, la società che gestisce le autostrade italiane, nelle carte dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere per corruzione Ercole Incalza, ex potente capo della struttura di missione del ministero delle Infrastrutture, in mano fino a venerdì 20 marzo a Maurizio Lupi.
Negli ultimi 22 mesi di governo, il politico di Nuovo Centrodestra aveva stabilito un asse di ferro con Pietro Ciucci, presidente e amministratore delegato di Anas, inamovibile anche se spesso criticato per i dissesti autostradali degli ultimi mesi. Lupi lo aveva spesso difeso e, a quanto pare, la sua caduta dall’esecutivo avrebbe convinto Renzi a mettere mano al capitolo Anas. O meglio avrebbe finalmente fatto crollare l’argine di difesa dell’amministrazione Ciucci.
Cantone come per Expo potrebbe occuparsi di Anas
Non è un caso che nelle ultime ore stia girando in maniera vorticosa il nome di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione, in pista anche per prendere il posto di Lupi. Il magistrato napoletano, nello stesso modo in cui sta lavorando su Expo 2015, potrebbe avere una delega come Commissario straordinario dell’Anas, in vista dell’approvazione del bilancio di fine aprile ma soprattutto per il rinnovo del consiglio di amministrazione nel 2016 che potrebbe essere allargato a cinque persone e non più a tre come adesso. Non solo. Renzi avrebbe pensato di usare lo stesso metodo usato in Eni e Enel, con un presidente donna e un amministratore delegato forte e fidato. Ma Ciucci non avrebbe la minima intenzione di farsi da parte.
Le indagini sui rapporti tra Anas e gli indagati
Il punto però è che l’inchiesta continua. E nelle carte c’è un po’ di tutto. In particolare la gestione delle holding collegate ad Anas, la cui governance risponde a Ciucci, spesso presidente delle holding stesse. Come nel caso di Anas International Enterprise, il cui appalto di un’autostrada in Libia è sotto indagine.
Del resto, Ciucci e i suoi più stretti e fidati collaboratori come Ugo Dibennardo, amministratore delegato di Autostrade del Lazio e capo progettazione Anas, hanno stretto un sodalizio con l’ambiente Incalza/Lupi negli ultimi mesi, tanto che lo stesso Ciucci e il suo condirettore generale Alfredo Bajo, a novembre, avevano partecipato direttamente alla campagne elettorale di Nuovo Centrodestra in Calabria con un tour per sponsorizzare il candidato governatore Nino D’Ascola. Scelte che scatenarono l’ira del Movimento Cinque Stelle, che accusò Anas e Lupi di sfruttare i cantieri per propaganda elettorale. E poi ci sono gli incroci di parentela, tra Stefano Perotti della Spm Consulting, il cui padre Massimo era stato un dirigente Anas negli anni ’80, e Vittoriano Picca, ex Anas in Spm Consulting, ma con ben due figli nell’ente autostrade, come raccontato da Linkiesta.
Quell’appalto della Salerno Reggio Calabria
Tra le pagine della richiesta di arresto c’è un passaggio sulla Salerno-Reggio Calabria. Si parla del lotto di cui era direttore dei lavori Stefano Perotti della Spm Consulting, sodale di Incalza nella presunta cricca su cui ha indagato la magistratura. Ebbene, il Sistema, stando alle carte, si sarebbe speso per modellare l’appalto. È il 17 marzo del 2014. Franco Cavallo, amico del ministro, incontra Perotti a Milano. I due sono in macchina, intercettati. Si recano in Fiera per incontrare Lupi. Appena salito in auto, è Perotti a spiegare a Cavallo che il tema che deve affrontare con il ministro riguarda il lotto aggiudicato all’Ati coop Cmb – Ghella Spa per il quale ha avuto conferito l’incarico di direttore dei lavori. «… Invece questo tema che dobbiamo affrontare stamattina è questo … io sono stato nominato Direttore Lavori qualche mese fa … su un lavoro della Salerno – Reggio … mi hanno fatto fare una gara … per un vecchio lavoro che … questa impresa aveva partecipato alla gara… il primo ha rinunciato… e dopo una serie di ricorsi … ce l’ha l’impresa Ghella insieme a Cmb … l’impresa Ghella è un’impresa molto seria … lavora molto all’estero… in Italia fa poche cose… gallerie… un giovane signore … c’avrà sì e no una settantina d’anni … ed è vice presidente dell’Ance».
Perotti racconta che Giandomenico Ghella, il venerdì precedente, gli ha fatto presente che gli ingegneri «Alfredo Bajo e Ugo Dibennardo dell’Anas Spa gli hanno fatto problemi in quanto l’importo del progetto esecutivo con delle varianti aggiunte è andato troppo lungo, passando da un importo di aggiudicazione pari ad euro 380 milioni a ben 520 milioni di euro, e non conoscendo Ghella, Lupi ha chiesto a Perotti un aiuto per superare questi problemi». Dice Perotti: «Ci ha tirato le orecchie Bajo, l’hanno tirato per lungo … gli è uscito fuori un numero che ovviamente è troppo alto … perchè loro hanno appaltato per 380 in gara … e le varianti sono arrivate a 600 … ora si sa che la disponibilità economica per questo lavoro … perché gliel’hanno detto loro … è di 530 milioni di euro … il progetto revisionato arriva a 520 … quindi si dovrebbe chiudere…». La faccenda, a quanto pare, si risolve.
Perché dopo l’incontro con Lupi, avvenuto alla presenza di Cavallo, Perotti riferisce proprio a Ghella di aver effettuato “quell’incontro”, precisando che l’esito è “abbastanza” positivo, e rimandando per i dettagli ad una successiva “chiacchierata”. Successivamente, a Perotti (che, scrivono i magistrati, “ancora non ha ricevuto alcun incarico”) si rivolge pure un dirigente dell’Anas, Dibennardo, proprio sulla questione delle varianti migliorative inserite nel progetto esecutivo.
Perotti aggiorna Dibennardo dei suoi sforzi per individuare una soluzione condivisa. Dibennardo ripone molta fiducia nelle capacità di mediatore di Perotti, auspicando che l’impresa possa comprendere «la filosofia che sottende l’operazione». Ed in effetti risulta, poco tempo dopo, da molteplici conversazioni, che le parti hanno sostanzialmente raggiunto un accordo, «cosicchè Perotti potrà ricevere l’affidamento dell’incarico di direzione dei lavori, con compenso parametrato sull’importo dei lavori medesimi».
Anas ci scrive
Egregio Direttore,
in riferimento all’articolo pubblicato oggi dal titolo “Dopo Expo, Renzi pensa a Cantone per la palude di Anas”, l’Anas ribadisce di aver già smentito ogni notizia in merito al presunto affidamento delle attività di Direzione Lavori dell’autostrada libica alla società di Perotti, in quanto Anas International è titolare del solo contratto per i servizi di PMC (Project Management Consultant) nell’ambito dei lavori di realizzazione dell’autostrada Est-Ovest in Libia. Il contratto, firmato nel dicembre 2010, non comprende le attività di Direzione dei Lavori e quindi ne’ Anas SpA ne’ Anas International avrebbero potuto affidare tale attività ad alcuna società.
Per quanto riguarda la Salerno-Reggio Calabria e in particolare i lavori di realizzazione del macrolotto tra Laino Borgo e Campotenese, l’Anas smentisce la ricostruzione dei fatti e degli importi attribuita nell’articolo al signor Perotti e ribadisce che il progetto esecutivo dell’opera è stato approvato da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Anas alla fine dello scorso mese di maggio, a seguito di una lunga ed approfondita istruttoria, svolta in contraddittorio con il contraente generale, ed ha presentato un incremento rispetto al progetto posto in gara nettamente inferiore a quanto indicato nell’articolo.
In particolare, l’importo dei lavori da corrispondere al contraente è passato, in sede di progettazione esecutiva, da 424,5 milioni di euro a 497 milioni di euro. Tale incremento del valore del progetto è motivato in gran parte dalla necessità di una variante di tracciato tesa ad evitare l’attraversamento di una zona interessata da un esteso fenomeno franoso al di sotto dell’abitato di Mormanno. In tale quadro, l’investimento complessivo, che comprende anche le somme destinate agli espropri e alla risoluzione delle interferenze, è passato da 551 milioni di euro a 597 milioni di euro, rispetto al valore di 654 milioni di euro del progetto iniziale finanziato.
L’Anas inoltre smentisce anche la ricostruzione dei fatti relativa alla nomina del Direttore dei Lavori del macrolotto e precisa che, come previsto dalla legge, la nomina è avvenuta da parte del contraente generale Italsarc nell’ottobre del 2013.
Si richiede la pubblicazione di tale rettifica ai sensi della Legge sulla Stampa.
Distinti saluti,
Mario Avagliano
Responsabile Servizio Stampa Anas