Non sono ancora note le cause del disastro aereo che ha coinvolto, la mattina del 24 marzo, un Airbus A320 della compagnia Germanwings, precipitato in Provenza. Le 148 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, dovrebbero essere tutte morte. L’aereo era partito da Barcellona e diretto a Düsseldorf.
Germanwings è una compagnia aerea che è stata fondata nel 1997, quando si chiamava Eurowings Flug. Dalla fine del 2008 è di proprietà del gruppo Lufthansa, che nel tempo ha posto la società low cost sempre più al centro delle propria strategia di sviluppo. Nel 2012 la compagnia di bandiera tedesca ha annunciato che nei tre anni successivi avrebbe spostato a Germanwings tutte le operazioni di volo dei voli a corto e medio raggio, a eccezione di quelli in partenza dalle basi di Monaco e Francoforte. Il trasferimento delle rotte è stato attuato tra la primavera del 2013 e la fine del 2014, con l’aeroporto di Düsseldorf (destinazione dell’aereo precipitato, che era partito da Barcellona) che è stata l’ultima base a essere trasferita. Contemporaneamente c’è stato un trasferimento di aeromobili da Lufthansa alla società low cost. In tutto la nuova Germanwings, avrà circa 90 aeroplani. Alla fine del 2015 il brand Germanwings è destinato a scomparire e a essere sostituito con quello Eurowings.
Questa strategia industriale è stata alla base di una lunga stagione di scioperi da parte dei piloti della Lufthansa destinati a passare sotto la compagnia low cost, che ha condizioni contrattuali peggiori, soprattutto per quanto riguarda l’età per andare in pensione. Un primo sciopero nazionale di tre giorni si è tenuto nell’aprile del 2014, un secondo nel settembre scorso. Nel 2015 ci sono già stati sei giorni di sciopero, l’ultimo dei quali è durato quattro giorni e si è concluso il 22 marzo. Dopo l’annuncio dell’incidente, il titolo della Lufthansa in borsa ha limitato i danni. Alle 14.30 perdeva il 2,5%, dopo essere sceso del 5% attorno a mezzogiorno.
L’approccio di spostare i voli a corto raggio sui voli low cost è stato seguito negli ultimi anni anche da altre compagnie aeree, a partire da Air France (con la compagnia Transavia) e da Iag (Iberia-British Airways) con Iberia Express e Vueling.
«L’incidente mette in discussione la strategia delle grandi compagnie europee e i loro piani di spostare le attività su vettori low cost», commenta a caldo a Linkiesta Andrea Giuricin, ricercatore presso l’Università di Milano Bicocca ed esperto del settore aeronautico.
A uscirne danneggiata è anche l’immagine delle compagnie low cost. «Va però detto – aggiunge Giuricin – che le compagnie a basso costo, come easyJet e Ryanair, hanno dimostrato di avere dei livelli di sicurezza impressionanti, visto l’altissimo numero di voli effettuati».
Le operazioni di manutenzione e gli standard di sicurezza richiesti alle compagnie aeree che operano in Europa sono, ovviamente, uguali per tutti i vettori, low cost o legacy.
Non è la prima volta che un aereo di una compagnia aerea low cost precipita in Europa. Era successo alla Spanair nel 2008. Un suo MD-82, appena partito da Madrid per Gran Canarie, si schiantò al suolo subito dopo il decollo. Nell’incidente persero la vita complessivamente 154 persone, i superstiti furono 18. Nel mondo ci sono stati invece incidenti che hanno coinvolto vettori a basso costo, ultimo quello del 28 dicembre 2014, quando un aereo dell’Indonesia Air Asia cadde nel mare di Java.
Dalle prime informazioni che sono arrivate sull’incidente, l’ipotesi più probabile è che sia trattato di un guasto tecnico. Danilo Recine, coordinatore dei piloti dell’Anpac, ha spiegato a SkyTg24: «Il primo pensiero va alle vittime dell’equipaggio e dei passeggeri. L’A320 è un aereo molto comune che opera in tantissime zone dell’Europa e del mondo». «Un aeroplano così moderno – ha continuato – anche durante gli ultimi secondi di volo avrà inviato delle informazioni sul volo. Di certo, il fatto che volasse troppo basso di sicuro non è un fatto iscrivibile a un errore dei piloti».
Secondo France Info l’aereo si è schiantato in una zona di montagna, a 2.000 metri di altezza, in parte ancora innevata. Il velivolo era del 1991 ed era uno dei più vecchi in attività. «È un aereo relativamente giovane nel mondo aeronautico – ha però sottolineato Recine -. È un aereo di ultima generazione, che negli anni subisce degli ammodernamenti».
Come riporta Tgcom24, la GermanWings nel 2010 aveva avuto un problema con un suo Airbus A319, che sfiorò la tragedia in fase di atterraggio. Entrambi i piloti persero conoscenza poco prima di atterrare a causa di un gas tossico penetrato nella cabina.