Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Repubblica 11 marzo
Anche noi cittadini possiamo essere utili
Segnalo una iniziativa che — in una Napoli generalmente ritenuta “inerte” — è giunta alla settima edizione con grande concorso e apprezzamento dei cittadini. Si tratta di una manifestazione che coincide con l’arrivo della primavera e che consiste nella piantumazione annuale di alberi d’ulivo in una piazza chiamata “Olivella”, in uno dei quartieri storici della città, Montesanto. Così quello che era un caotico parcheggio d’auto è diventato un piccolo giardino di ulivi, l’unico decoro verde del quartiere. Io sono un abitante del quartiere senza alcuna carica o incarico pubblico, ma da sette anni riesco a coinvolgere nell’evento l’amministrazione comunale, la fanfara dei carabinieri, le scuole e tanti altri. Non è vero, quindi, che i semplici cittadini non possono fattivamente collaborare alla qualità della vita nella propria città.
Vincenzo Mighali, [email protected]
L’Arena: Giletti sia più serio con le cifre
Sacrosanto denunciare gli sperperi della politica. Pure rispettare l’aritmetica, però. Domenica “L’Arena” di Giletti ha additato alla pubblica vergogna il consiglio comunale di Siracusa “colpevole” di 1.201 sedute di commissione in un anno al costo di 656 mila euro in gettoni. Come modello di virtù, evidenziato da un maxi cartello più volte invocato come “giudice” dal conduttore, è stata indicata Piacenza: 75 sedute e 80.000 euro di gettoni. Senonché (salvo impazzimenti della calcolatrice) 656.000 diviso 1.201 fa 546, e 80.000 diviso 75 fa 1.066. Dunque una riunione di commissione costa nell’austera Piacenza il doppio rispetto alla spendacciona Siracusa. Qualcosa non quadra, a partire dall’esorbitante sproporzione del numero di riunioni. Forse è la febbre della demagogia che annebbia la lettura delle cifre. È troppo pretendere dal ben pagato Giletti un filo di serietà in più?
Simone Fornari, Piacenza
Corriere della Sera 11 marzo
La Jugoslavia come l’Isis con le memorie della Serenissima
Lo sdegno internazionale per lo scempio compiuto dagli integralisti islamici nei confronti dei resti archeologici che testimoniano le origini della nostra civiltà, non può farci ignorare analogo comportamento seguito, nell’immediato dopoguerra, dalle autorità jugoslave con la cancellazione in Istria e Dalmazia, a colpi di scalpello, dai monumenti, cimiteri e quant’altro di qualsiasi riferimento alla Repubblica Serenissima di Venezia. Anche questa è una memoria storica che integralismo e ignoranza hanno voluto cancellare a due passi da casa nostra.
Guido Poggi, Roma
L’italiano si propaga nel mondo grazie a istituzioni cattoliche
Circa la diffusione delle principali lingue nel mondo una realtà merita di essere ricordata: la presenza a Roma di 18 istituzioni universitarie cattoliche frequentate da decine di migliaia di studenti e studentesse consacrati provenienti da tutto il mondo specialmente dalle sparse 50 università e dalle 86 istituzioni di studi ecclesiastici: i migliori cervelli giovani della Chiesa. Venuti a Roma per corsi di specializzazione gli studenti imparano l’italiano. Anche da qui la larga diffusione dell’italiano nel mondo.
Alessandro Da Rin, Roma
La riforma Rai si chiama privatizzazione. Come disse il referendun
Tutti a parlare e straparlare della riforma della Rai. Ma nessuno, nessuna flebile voce che rammenti che il popolo con un referendum si era espresso a suo tempo per la sua privatizzazione (cioè vendita e non svendita dell’ente). Evidentemente la volontà del popolo sovrano conta quindi proprio niente. L’articolo 75 della Costituzione è da ritenersi tuttora formalmente valido, o deve essere considerato sostanzialmente abrogato ?
Antonio Massioni, Milano
ItaliaOggi 11 marzo
Mattarella sì che ha capito
Il presidente della Repubblica ha solennemente dichiarato che se non ci fossero le donne, non ci sarebbe l’Italia. Meglio tardi che mai per imparare come funziona la riproduzione.
Serena Gana Cavallo
La Stampa 11 marzo
Antonella Clerici come l’omino di burro di Pinocchio
Scrivo a nome di un gruppo di insegnanti lucchesi, indignate per lo sfruttamento sempre più massiccio della grazia infantile da parte della tv di Stato. Abbiamo inviato la nostra protesta ai dirigenti Rai, al garante nazionale dell’infanzia, alla garante per la Toscana, all’ordine degli psichiatri infantili. Risultati: nessuno. Silenzio assoluto. Fa male sentirsi nel giusto e impotenti. La protesta riguarda la trasmissione «Ti lascio una canzone», che riprenderà in autunno, come ha annunciato trionfalmente la conduttrice Antonella Clerici. Aggiungendo: nonostante «soloni, detrattori, invidiosi, prezzolati». Una reazione scomposta alle legittime critiche di un’associazione di genitori. Dietro, come sempre, si celano forti interessi economici. Il format italiano, quale orgoglio, è in cerca di compratori all’estero ed ha bisogno di pubblicità. Ma Dio salvi i bambini! La bionda presentatrice mi richiama alla mente la favola di «Pinocchio», precisamente l’«omino di burro», che attira i ragazzi sul suo carro. Destinazione, il paese dei balocchi. La fine della storia è ben nota. Non si può rimanere neutrali. Davvero possiamo permettere che il nostro canone, per l’ottava volta, serva a finanziare una trasmissione lesiva della dignità del bambino e pericolosa per la sua crescita equilibrata? La salvaguardia dei bambini è sacrosanta, ci riguarda tutti.
Graziella Paiano