Portineria Milano«Non mi importa la tv, voglio stare sul territorio»

«Non mi importa la tv, voglio stare sul territorio»

Più di 300 comuni visitati. I mercati, le aziende, il territorio. A parlare con i veneti, con le persone e i cittadini. Per «raccogliere la loro delusione dell’ultimo ventennio di governo del centrodestra». Alessandra Moretti, candidata del Partito Democratico in Veneto, continua il suo «viaggio d’ascolto» nella regione che a fine di maggio andrà al voto e dovrà scegliere tra lei, l’attuale governatore uscente Luca Zaia, l’ormai ex leghista Flavio Tosi e Jacopo Berti del Movimento Cinque Stelle. «Sfido chiunque a fare i chilometri che abbiamo fatto noi in questi sessanta giorni, nessun altro candidato lo ha fatto». I sondaggi, anche se danno ancora Zaia avanti, la premiano, in particolare dopo la spaccatura dentro la Lega Nord di Matteo Salvini. 

Quindi si ritiene soddisfatta fino adesso della sua campagna elettorale
Sta andando molto bene. Abbiamo toccato quota 300 comuni su 579,  ma siamo arrivati solo a metà del nostro viaggio di ascolto. Abbiamo parlato con circa 15mila veneti e abbiamo visitato più di 60 aziende. Siamo stati nel veneto produttivo, nel veneto della cooperazione sociale, nei mercati e nelle aziende. Stiamo facendo una grande campagna di ascolto che nessun candidato aveva mai fatto o pensato

Ma perché un veneto dovrebbe scegliere lei al posto di Luca Zaia, un governatore che gode ancora di un certo consenso dopo cinque anni di governo a palazzo Balbi?
C’è una voglia di cambiamento diffusa a causa di ventennio targato Galan-Zaia. E’ stato un ventennio dove il Veneto è rimasto isolato e ai margini rispetto alla politica nazionale ed europea e che invece, adesso, ha voglia di tornare protagonista

Anche lo scontro tra Salvini e Tosi può essere letto come il prodotto di questo ventennio, fatto di scontri politici all’interno del centrodestra?
La Lega Nord di Salvini è la Lega che è passata dalle camicie verdi ai fucili padani alle marce su Roma al fianco di CasaPound e i neofascisti. La Lega di oggi di Salvini non è quella che interpreta le ragioni del Veneto e del Nord. E’ una Lega che sta avendo una deriva neofascista e che non risponde per niente a quelle istanze per le quali è nata

Anche Zaia sembra però essere più moderato rispetto ai fascisti di Casa Pound
Zaia sinceramente ha dimostrato di non essere un leader. E’ commissariato da Salvini, ha subito le scelte del suo segretario federale senza proferire parola sui metodi utilizzati contro Tosi che invece ha dimostrato di avere leadership e personalità con scelte molto coraggiose

A quanto pare c’è una stima reciproca tra lei e Tosi
Io sono stata vicesidanco a Vicenza per cinque anni, mi sono confrontata con Tosi nell’ambito delle politiche amministrative. Tosi è il sindaco della città più grande del Veneto, nasce come me come amministratore. Abbiamo entrambi un metodo pragmatico tipico degli amministratori locali, ma per Alessandra Moretti Flavio Tosi resta un avversario politico e temibile al pari di Zaia.

Insomma la candidatura del sindaco di Verona non è un favore al Pd 
Tosi è stato sbattuto fuori dalla lega e conseguentemente ha deciso di candidarsi. Le conseguenze della sua scelta sono tutte interne alla Lega

A novembre dello scorso anno una sua intervista al Corriere Tv dove parlava delle donne renziane creò qualche polemica. Selvaggia Lucarelli scrisse: «Se va avanti così Zaia non perderà le elezioni per colpa della Moretti, ma le vincerà grazie alla Moretti». 
Chi è Selvaggia Lucarelli? Non ce l’ho presente 

E’ una showgirl e giornalista di Libero
Non l’avevo mai sentita, comunque invito chiunque critica Alessandra Moretti a stare con me sul furgone per nove ore al giorno, poi vediamo 

Non si pente di quella intervista
Ritengo che ci possano essere interviste felici e interviste meno felici. Quello attiene alla vita privata delle persone che non ha nulla a che fare con la politica. Ripeto, venga a farsi un giro con me per il Veneto chi mi critica

In un’intervista all’Espresso Renzi ha detto che dovrebbe tornare in televisione
Io in questo momento prediligo il territorio, perchè attraverso la televisione non avrei potuto toccare con mano la delusione dei veneti. La televisione è importante, ma in questa fase ho voluto lanciare un messaggio diverso e concreto. E’ una scelta politica perché in questi giorni le priorità sono altre. La televisione tornerò a frequentarla, ma adesso non basta

Soddisfatta della vittoria di Felice Casson alle primarie del Pd  di Venezia? 
Le primarie sono uno strumento importante di partecipazione e democrazia, perché in questo modo i veneziani hanno scelto il candidato sindaco, Casson interpreta molto bene la voglia di pulizia e cambiamento. Venezia e il Veneto sono stati colpiti dallo scandalo del Mose, dal Galan ai magistrati fino alla Guardia di Finanza: è stato uno scandalo pesantissimo. 

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