Ex banchiere, manager pubblico e privato, ex ministro del governo di Mario Monti, ora Corrado Passera è il leader di Italia Unica, un partito nato il 31 gennaio scorso tra le critiche e lo scetticismo di molti nel mondo della politica italiana che in questi mesi vede in Matteo Renzi e Matteo Salvini gli unici fari di rilancio, dopo quasi vent’anni di berlusconismo. Passera non si scompone alle critiche, punta a prendere i voti dei delusi della politica, dei delusi dal renzismo, di quelli che al Nord votavano Lega e ora si sentono traditi da un Salvini alleato con Casa Pound e più vicino alla leader del Front National Marine Le Pen che al mondo delle partite Iva nel nord Italia, vecchio cavallo di battaglia del Carroccio di Umberto Bossi. «Salvini imbroglia gli italiani e ha tradito la Lega di una volta» spiega Passera a Linkiesta annunciando che Italia Unica si impegnerà per le prossime elezioni comunali di Milano con un proprio candidato. Non solo. L’ex ministro per lo Sviluppo Economico non giudica in modo negativo i sondaggi che danno il suo partito ancora in posizioni molto basse. «Per noi è già una soddisfazione essere rilevati dai sondaggi», – aggiunge. «Pur non essendo ancora un partito del tutto strutturato, pur non presentandoci alle prossime elezioni regionali, nei sondaggi cominciamo ad esserci e questo conta».
Domanda Siete alternativi a Renzi, criticate Salvini e non considerate Berlusconi: dove si posiziona Italia Unica
Risposta Ci rivolgiamo a quella maggioranza di italiani oggi non più silenziosa ma silenziata perché non ha una sua casa politica. Parliamo a chi di fronte alla scelta tra gli attuali partiti dice di non votare per nessuno. Questo riguarda le forze politiche al servizio di Renzi, come Ncd di Alfano o la stessa Forza Italia che non sa da che parte stare.
D. C’è spazio per voi? Renzi già occupa in parte quell’area
R. Certo, di questa maggioranza di italiani una parte ha votato Renzi quando l’alternativa era Grillo. Ma adesso quelle stesse persone scelgono di non votare più, per come il segretario del Pd sta governando e per come Grillo ha deluso il suo elettorato. Noi pensiamo che l’Italia sia un Paese come gli altri, dove debbono confrontarsi due gambe della democrazia. Una si è schierata intorno a Renzi, l’altra si sta sempre più frammentando e si sta sempre meno proponendo come alternativa di governo. Anzi, aggiungo che vediamo con grande preoccupazione la nascita di un partito della Nazione con ai lati due fasce estremiste: c’è il rischio di una democrazia bloccata che l’Italia ha già drammaticamente vissuto nella storia.
D. I sondaggi però sono ancora bassi, Italia Unica non sembra scaldare il cuore degli italiani
R. Per quel che ci riguarda, i sondaggi hanno per forza un valore relativo. Come partito siamo nati il 31 gennaio, cioè da appena un mese: è già una soddisfazione che siamo rilevati dai sondaggi. Non siamo in Parlamento e malgrado questo ci rilevano… Quando ci presenteremo tra due o tre anni alle elezioni politiche a quel punto i sondaggi avranno un senso. E un altro peso”.
D. Tra due anni? Vede già la possibilità di elezioni anticipate?
R. Non c’è una data, però è chiaro che quando ci saranno, ci saremo. Il nostro obiettivo e il nostro lavoro è di medio periodo. E’ un lavoro sul territorio, di costruzione nelle comunità e di elaborazione continua delle nostre proposte. In questi giorni ribadiremo ad esempio il nostro decalogo sulla scuola. E’ un metodo di fare politica molto diverso, di costruzione del consenso sulla base di contenuti. Il fatto che gli istituti di ricerca ci rilevino prima ancora di entrare in partita è un risultato inaspettato. Aggiungo che ci sono anche nostre rilevazioni. che dimostrano chiaramente come il nostro bacino potenziale sia molto incoraggiante.
D. Posso chiederle quindi qual è il vostro potenziale?
R. Lei è libero di chiedermelo e io sono libero di non risponderle. Ma, ripeto, è davvero notevole.
D.Tra le critiche che vi muovono c’è quella secondo cui avete più risorse economiche che voti
R. I voti li chiederemo alle prossime elezioni. Come le ho detto, noi pensiamo che si parta dalle idee e dall’organizzazione. Tra due o tre anni saremo pronti e alla fine si tireranno le conclusioni. Siamo appena nati, appunto: che ragionamento è dire: non hanno i voti? I consensi effettivi li conteremo alle prossime elezioni politiche.
D. E rispetto alle risorse?
R. Viviamo e lavoriamo grazie all’autofinanziamento. Una scelta economica e, se mi consente, anche etica per contribuire a far riacquistare credibilità ed autorevolezza ai partiti. Dal punto di vista delle risorse, dunque, cercheremo di coinvolgere il più possibile il nostro elettorato, e rispetteremo nel dettaglio la legge sul finanziamento dei partiti. il che significa una cosa chiara: non vogliamo una lira di finanziamento pubblico.
D. Un’altra critica che vi viene rivolta è che nel vostro partito ci sono molti ex di altri partiti, forse qualche riciclato. Non crede che la loro presenza non rappresenti una vera svolta politica?
R. Noi ci siamo dati delle regole. Credo che per creare uno dei principali partiti italiani si debbano utilizzare anche persone che hanno dimostrato buona capacità amministrativa. Alla nostra assemblea c’erano quasi un centinaio di sindaci, noi vogliamo coinvolgere soprattutto gli amministratori locali, questa è la fascia della politica che ha ancora la fiducia dei cittadini. Non sono dell’idea che si debba lavorare solo di società civile, serve gente che abbia esperienza e che abbia dimostrato generosità politica nel passato. Non solo. Abbiamo un codice deontologico, per evitare fenomeni di “riciclaggio” non opportuni. Ma guai a dire che tutti coloro che si sono occupati di amministrare il proprio comune, la propria provincia o la propria regione sono per definizione fuori da qualsiasi futuro di nuovo impegno politico
D. Credo che abbia ben presente quello che sta succedendo nella Lega Nord di Matteo Salvini. Come è nota la sua sintonia con il sindaco di Verona Flavio Tosi. Nel caso in cui quest’ultimo stracciasse la tessera leghista e si candidasse voi non lo affianchereste alle prossime elezioni regionali in Veneto?
R. Noi alle regionali non ci presenteremo. E non c’è eccezione alla regola. Punto
D. E sui problemi della Lega Nord?
R. I problemi interni alla Lega sono noti. Il suo leader ha scelto di collocarsi in posizioni autolesioniste per l’Italia, perché fare il Le Pen italiano e considerare l’Europa una specie di criminale è imbrogliare gli italiani. Le violenze verbali a me fanno molta impressione negativa, lo sfilare insieme a Casa Pound anche. Io credo che Salvini abbia tradito gran parte dello spirito della Lega che conosco bene e che nell’alta Italia ha saputo interpretare per molti anni la piccola media impresa e l’artigianato. Era una politica che non ha nulla a che vedere con le violenze dell’ultimo periodo.
D. Di Nord si parla molto poco nell’ultimo periodo, in questo siete un’alternativa alla Lega nelle regioni settentrionali?
R. È vero, si sta perdendo l’interesse per il Nord. Italia Unica si rivolge a quegli elettorati che o non votano più o che votano tappandosi il naso, dal Pd alla Lega. Non potremo mai considerare un’alleanza con Salvini che si sta qualificando molto pericoloso e autolesionistico per l’Italia. In questo senso non ci vogliamo limitare allo spazio tra Renzi e Salvini, vogliamo andare oltre. Io sono esterrefatto della leggerezza con la quale si mette a rischio il funzionamento della nostra democrazia. E questo è colpa di tutti, non solo dei politici.
D. Oggi Sergio Marchionne, numero uno di Fca, ha detto a Renzi di continuare il lavoro che sta facendo. Lei non ha mai avuto un bel rapporto con Marchionne, l’anno scorso disse che «sputtanava l’Italia». Come giudica questa sintonia tra il presidente del Consiglio e il Ceo di Fiat?
R. Roba loro. Quello che è certo è che la presenza della Fiat in Italia è crollata nel periodo di gestione di Marchionne. Io non ho apprezzato quando il presidente del Consiglio ha accolto il vertice Fiat nei giorni in cui decidevano di andare in Olanda e in Inghilterra a pagare le tasse. Ho la sensazione che si stia portando via quasi tutto in termini di volumi dall’Italia. Spero che questo non succeda anche con la Ferrari. Il fatto che così tante volte Marchionne abbia detto che in Italia non si può lavorare per giustificare i suoi comportamenti l’ho trovato lesivo del nostro interesse nazionale.
D. Nel 2016 si vota per il comune di Milano, nemmeno allora vi presenterete?
R. Alle comunali saremo fortemente impegnati. Milano è la città metropolitana che ha tutti gli elementi per essere una delle grandi realtà del mondo del futuro. E’ forte nella ricerca, nella cultura e nella creatività, è forte nell’impresa innovativa: stiamo parlando di una delle città trainanti d’Europa ed è per questo che noi di Italia Unica saremo direttamente impegnati.
D. Avete già pensato a un candidato?
R. Non ancora.