E la rete sta con Foody, la (brutta) mascotte di Expo

E la rete sta con Foody, la (brutta) mascotte di Expo

Se i presagi su Expo 2015 non sono proprio i migliori – ritardi a parte: c’è il problema delle indagini, la disorganizzazione, i lavoratori finto-bamboccioni, le lamentele dei diversi Paesi, i costi che lievitano, gli appalti dati in procedura di emergenza, le manifestazioni – non ha avuto finora migliore fortuna nemmeno la sua mascotte: Foody.

Poveraccio. Ne hanno criticato il nome (perché un nome anglofono per un evento italiano?), hanno criticato la forma, ispirata alle opere di Giuseppe Arcimboldo (che almeno era milanese), hanno criticato l’autore, cioè la Disney. Uno come Oliviero Toscani l’ha definito “vergognoso”: «Se quella mascotte l’avesse fatta un mio dipendente, l’avrei cacciato a calci», ha detto. E così, tutte le colpe di Expo finiscono addosso a Foody, che non ha fatto niente.

Allora, anche visto il fallimento di VeryBello, arriva in rete un tumblr a difesa di Foody: si chiama Foodyrama, è ironico (o almeno, sembra volerlo essere) e prende in giro, con garbo, uno dei tanti scempi compiuti in nome di Expo. Fingendo di prenderne le difese.

Il rischio è, come nel caso dei Marxisti per Tabacci, o per Magalli presidente della Repubblica, che la cosa sfugga di mano ai creatori. E diventi una Foodymania, o peggio ancora, un comitato in difesa di Foody animato da persone che la pensano così davvero. 

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