Il Movimento 5 Stalle, il Partito Confuso e il suo establishment di piccoli mutanti Smorty, il comico Beppe Grullo, il venditore di pentole e sindaco di Firenze Matteo Benzi, la fine del Perlusconismo, Gianmarco Bavaglio dello Sfatto Quotidiano e Sabrina Buzzanti: sono loro le maschere che popolano Nick Banana: gli anni segreti, un fumetto sceneggiato da Nicolò Zuliani, detto Nebo, insieme a Michele Monteleone e disegnato da Daniele di Nicuolo, che verrà presentato al prossimo Comicon di Napoli e che uscirà in fumetteria a inizio maggio.
Le presentazioni, prima di cominciare:
Nato inizialmente sulle pagine graffianti del blog di Nebo, Bagniproeliator, il personaggio di Nick Banana si è fatto fumetto insieme al suo mondo, un’Italia grottesca, ridicola, popolata da un elettorato beota e in balia di una classe politica ancor più becera, che purtroppo — e grottescamente — riesce nello stesso tempo a realizzare una vera e propria contraddizione logica: essere caricatura e insieme immagine fedele del nostro paese.
Nick è uomo senza scrupoli dal passato travagliato, inventore di bufale, professionista in distorsione della realtà e creatore del Movimento 5 Stalle
In questo contesto il cinquantenne Nick è uomo senza scrupoli dal passato travagliato, inventore di bufale, professionista in distorsione della realtà e creatore del fenomeno politico passato alla storia — del fumetto — come Movimento 5 Stalle, ma ormai pentito e spaventto da quel che lui stesso ha creato, tanto da decidere di scendere in campo —ovviamente a suo modo, quindi nell’ombra — per trovare e allenare un campione in grado di sconfiggere l’oscena mediocrità populista del M5S. Il campione di Nick Banana è un venditore di pentole, un sindaco toscano, un potenziale candidato del PC, il Partito Confuso, che si chiama Matteo Benzi.
Ogni riferimento nella scelta dei nomi è assolutamente non casuale, esattamente come il linguaggio e l’ironia che non è certo di quelle abbozzate
Con Nick Banana, Nebo non la manda a dire: ogni riferimento nella scelta dei nomi è assolutamente non casuale, esattamente come il linguaggio e l’ironia che non è certo di quelle abbozzate, sottili o all’acqua di rose, ma al contrario è diretta, gridata, cinica e dotata di quel misto tra autocompiacimento e arroganza che le fa meritare i gradi maggiori della Satira contemporanea.
La satira di Nick Banana — e di Nebo —è feroce, è incazzata, non fa prigionieri e fa ridere di pancia. Ma se riesce — e in fondo riesce — è proprio perché, in un mondo di pavimenti fatti di calici di cristallo, in cui in molti si muovono con il passo felpato di chi ha paura di spaccare tutto, Nebo si muove come un elefante che calza anfibi chiodati e salta da una parte all’altra della stanza, finendo a martellate quel che non ha incontrato sul suo cammino. È un’ironia arrogante? Sì. Ma fa ridere, e dalla sua ha una carica di onestà «precisa e incazzata», che se anche ogni tanto sembra macchiata di un tocco di grezzume ignorante, è tanto sincera da funzionare alla grande.
La satira di Nebo funziona perché ha il carattere della rivolta, di quella che ti tieni dentro fino a quando non ce la fai più. E sbotti.
La satira di Nebo funziona perché ha il carattere della rivolta, di quella che tarpi, che ti tieni dentro giorno dopo giorno, che maceri fino a quando, a un certo punto, non ce la fai più. E sbotti. Come un Bud Spencer che, attorniato e sepolto sotto un nugolo di cattivi, se ne libera scrollando le spalle in un Ds-Ds-Ds-Dsch liberatorio. E funziona ancora di più perché in questo caso i cattivi siamo tutti noi, quegli italiani che si sono tappati gli occhi per decenni davanti «all’elevazione dell’ignoranza a merito, della follia a metodo, della violenza ad ambizione e della ricerca a fede».
Un’Italia che pensava di avere bisogno di un eroe, e che pensa tutt’ora di averlo trovato in Renzi. Ma in questo fumetto Benzi è tutto fuorché un eroe. È, per l’appunto, un venditore di pentole, e se sarà o meno in grado di sconfiggere la demenza di un popolo che crede nelle scie chimiche, nei rettiliani e in una quantità di altre minchionerie che sembrerebbe assurda se non fosse ampiamente documentata ogni giorno dalla frequentazione di un qualsiasi social network, se ce la farà, dicevamo, sarà solo perché, come l’umorismo di Nebo, anche la verve politica di Benzi, per uscire, ha bisogno di essere compressa e frustrata da un percorso di formazione che ricorda un Kafkianesimo rielaborato da Goscinny e Uderzo delle dodici fatiche di Asterix.
Nick Banana è un fumetto divertente e divertito, disegnato con bonelliana cura dalla mano, forse non ancora esperta, ma molto efficace, di Daniele “Kota” Di Nicuolo, calsse ’87, formatosi alla Scuola del Fumetto di Milano, che ha esordito alle prese con le avventure di Long Wei e che rende alla perfezione Nick Banana e il suo mondo. Una menzione finale per un grande del fumetto italiano, che ha prestato la propria mano per la copertina di questo volume: parliamo di Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, membro fondatore di quella compagine geniale dell’underground italiano che una volta si chiamava i Superamici, e che riuniva cinque personaggioni del nostro fumetto: Maicol&Mirco, il Dottor Pira, Ratigher, Tuono Pettinato e, per l’appunto LRNZ.