Non solo Uber. In Francia l’economia delle piattaforme prende a picconate un altro dei fortini dei privilegi: quello delle autoscuole. Sembrerà una cosa da poco, sembrerà una battaglia simbolica, ma tant’è: a Nantes c’è Ornikar, una startup che ha appena lanciato i suoi corsi per prendere la patente.
Il meccanismo è lo stesso di Uber, Air Bnb e tutte le piattaforme del genere: grazie a una app si mettono in contatto i candidati, cioè quelli che aspirano a prendere la patente, e alcuni insegnanti diplomati e geolocalizzabili su tutto il territorio francese. Costa di meno, dicono a Ornikar, ma non parlano ancora di cifre. “Abbiamo già migliaia di pre-iscrizioni, e una rete di 700 insegnanti”, spiega Alexandre Chartier, fondatore della startup.
Come tutte le altre esperienze, anche Ornikar ha dovuto affrontare una lunga battaglia giudiziaria. Le associazioni e i sindacati hanno cominciato a protestare. L’accusa era sempre la stessa: “Viola la legge”. Ma un tribunale di Parigi ha respinto ogni accusa, liberando il campo da ogni dubbio.
Ornikar ha pensato anche alla parte dello scritto. Fornisce manuali e una serie di quiz illimitati su internet. L’esame, come in Italia, andrà fatto nelle strutture classiche, senza rivoluzioni. Solo che, da adesso, arrivarci non è più un percorso obbligato.