Poche storie riescono a raccontare lo spirito fanciullesco e giocoso degli americani. Quella del primo Shuttle, però, è una di queste. Come è noto, il programma spaziale americano si era sviluppato come spin-off della Guerra Fredda, trasposizione stellare di un conflitto che non poteva avvenire davvero (pena: la distruzione del pianeta, o qualcosa di simile). Si trattava, insomma, di una cosa molto seria.
Subito dopo aver conquistato la Luna, la Nasa si impegna a creare un nuovo programma spaziale, che fosse però più economico, almeno nell’efficienza dei costi. Ed ecco la nuova idea: un veicolo spaziale in grado di partire e, soprattutto, di ritornare. Lo Shuttle nasce in quel momento, sul confine tra gli anni ’60 e gli anni ’70.
Nel 1972 viene svelato il nome del prototipo: si sarebbe chiamato Constitution, in onore del bicentenario della costituzione americana (1776), che sarebbe tenuto proprio nell’anno dell’inaugurazione. Nome per i profani: i tecnici della Nasa lo avrebbero sempre chiamato OV-101 Tutti d’accordo, quindi, tranne gli americani.
Qui comincia la parte giocosa. Su iniziativa di Bjo Trimble, un fan sfegatato di Star Trek dai misteriosi poteri persuasivi sulle altre persone, decide di lanciare una campagna per rinominare il prototipo: anziché Consitution, considerato noioso, molto meglio Enterprise, dal nome della celebre astronave di Star Trek.
L’idea ha successo: si decide di fare una petizione e, nel giro di pochi anni, i fan di Star Trek inondano la Casa Bianca di lettere. Si parla di un 40mila lettere (ma alcuni si spingono a dire 200mila). Il presidente, all’epoca Gerald Ford, si schiera dalla loro parte. Con la scusa che la nave su cui prestò il suo servizio da soldato si chiamava USS Enterprise, costrinse la Nasa a cambiare il nome e abbandonare Constitution. Quando si parlava di giocosità. Il giorno dell’inaugurazione, il 17 settembre 1976, erano presenti anche gli attori della serie di Star Trek.
Space Frontiers/Getty Images
Come è noto a qualsiasi fan di Star Trek, il nome delle astronavi spaziali era una citazione di antiche astronavi del passato. Chiamare il primo shuttle Enterprise, come l’astronave più famosa, creava il precedente reale cui si sarebbe rifatto, nella finzione, il mondo del futuro. Un cortocircuito del tutto logico, per un appassionato. Purtroppo, però, lo shuttle non andrà mai in orbita. Fece 13 voli nel cielo tra il 1976 e il 1977, ma non riuscì mai a superare l’atmosfera. Insomma, rimase un prototipo, tanto che venne smontato e alcuni pezzi vennero riutilizzati per montare altri shuttle. Era, come detto all’inizio, un problema di efficientamento dei costi, più o meno come ora. Ma c’era spazio, all’epoca, per giocare un po’ di più.