Wi-Fi e prezzi stracciati. La Ryanair degli autobus arriva anche in Italia

Wi-Fi e prezzi stracciati. La Ryanair degli autobus arriva anche in Italia

Le offerte di viaggi a partire da un euro. L’insegna blu e gialla. Il prezzo che sale con l’avvicinarsi della partenza. Sembra Ryanair ma è il nuovo servizio di autobus low cost Megabus.com, che è stato presentato lunedì 15 giugno a Milano e Firenze. L’idea di base è di rendere un servizio che già esiste – gli autobus di lunga percorrenza – più attraente, grazie alla possibilità di ottenere prezzi bassi, prenotando in anticipo, con servizi come il wi-fi gratuito. Non è un’idea nuova ed è partita ben prima dell’ondata della sharing economy e del car pooling alla Bla Bla Car: Megabus.com opera nel Regno Unito dal 2003, è sbarcata negli Stati Uniti nel 2006 per poi approdare in Europa continentale nel 2012. È parte della scozzese Stagecoach Group, un operatore fondato nel 1980 che gestisce bus, pullman, treni e tram tra il Regno Unito, l’Europa e gli Stati Uniti con un fatturato da 4 miliardi di euro (2,93 miliardi di sterline), un utile pre-imposte di poco meno di 250 milioni di euro (180 milioni di sterline) e 38mila dipendenti. 

In Italia partirà dal 24 giugno e collegherà 13 città, attraversate da sei tratte. Saranno servite Roma, Milano, Firenze, Venezia, Napoli, Torino, Bologna, Verona, Padova, Siena, Genova, Sarzana (La Spezia) e Pisa. I posti di lavoro creati dal servizio saranno 95: 45 nella base di Bonate Sopra (Bergamo) e 50 in quella di Firenze. La maggior parte dei dipendenti megabus.com, specifica l’azienda, è di nazionalità italiana ed è stata assunta con contratti italiani a tempo indeterminato. 

Dai sindacati del settore, contattati da Linkiesta, non sono arrivate segnalazioni negative né positive sull’azienda. Il problema riguarda piuttosto il settore in generale, perché l’associazione datoriale di categoria (Anav) non rinnova il contratto dal 2006, sia per il trasporto pubblico locale sia per i “pullmisti”. 

I passeggeri trasportati sono circa 15 milioni all’anno tra Europa e Nord America. Per lo più il target è rappresentato da studenti

Tutti gli autisti megabus.com, spiega una nota della società, «dispongono della qualifica standard europea per autobus e mezzi pesanti e seguono un programma di training dettagliato a livello operativo e di assistenza clienti. La formazione include le nozioni pratiche sulle rotte e le dovute verifiche sui requisiti di guida. L’azienda è conforme alla regolamentazione europea sull’orario di lavoro, ha standard di manutenzione molto restrittivi e più elevati di quanto richiesto dalla legge, a dimostrazione del suo impegno in materia di sicurezza». 

In Europa le principali destinazioni del network includono Londra, Manchester, Glasgow, Edimburgo, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lione, Tolosa, Barcellona, Lille, Lussemburgo, Colonia, Francoforte, Monaco, Berlino, Amburgo, Hannover e Lipsia. Non rientrano i Paesi dell’Est, mete raggiunte spesso in pullman dai cittadini di quei Paesi residenti in Italia. I passeggeri trasportati sono circa 15 milioni all’anno tra Europa e Nord America. Per lo più il target è rappresentato da studenti under 25, famiglie e turisti. 

Saranno creati in Italia 95 posti di lavoro, 45 a Bergamo e 50 a Firenze

La tariffa media in Europa continentale è di circa 15 Euro. Non è possibile ancora fare simulazioni per le tratte italiane, perché prenotando fino al 28 giugno tutti i biglietti costano un euro. In Inghilterra, un viaggio tra Londra e Liverpool, prenotato con due settimane di anticipo, costa 8 sterline (11 euro), mentre da Londra a Parigi 30 sterline (41 euro), così come da Londra a Barcellona. Con un dettaglio non da poco: la durata del viaggio in quest’ultimo caso è di 25 ore

Alla società è arrivata la benedizione del vice ministro dei Trasporti Riccardo Nencini: «Avevamo incontrato la società Stagecoach soltanto otto mesi fa – ha detto alla presentazione – e abbiamo dato una spinta ad un progetto decisamente innovativo.  Civiltà e libertà passano attraverso la possibilità, per tutti, di muoversi liberamente. E per questo ringrazio Stagecoach per aver creduto nel nostro Paese». 

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