Portineria Milano«Capalbio, la sinistra, il giornalismo e la politica: sono tutti morti»

Parla Umberto Pizzi

Umberto Pizzi, da Zagarolo, classe 1937, fotoreporter dal 1963, è il fotografo per eccellenza dell’Italia politica, dello spettacolo, della Roma godona, di prima, seconda e pure terza repubblica. Li ha beccati tutti in questi trent’anni cosiddetti vip di un Paese da sempre impegnato a lamentarsi su qualsiasi cosa ma allo stesso tempo sempre pronto a far festa e a godersela fino in fondo. Pizzi ha immortalato nelle posizioni più assurde i potentoni d’Italia. Mentre mangiano. Mentre ballano. Mentre tirano fuori un dito medio, come Umberto Bossi, mentre rimangono sorpresi di fronte a una macchina fotografica o mentre ridono. Li ha rappresentati nelle loro piccolezze, nella loro meschinità, ha saputo levare a tanti intoccabili quell’abito di divinità a persone che sono solo sulla carta dei personaggi. Di celebre nel suo passato c’è il libro Cafonal con Roberto D’Agostino, manuale sugli «italioni», sui loro vizi e sulle loro debolezze, etichetta giornalistica che rimarrà per sempre attaccata al Bel Paese grazie al sito Dagospia. Ma ora Pizzi si è, come si dice a Roma, «un po’ rotto li cojoni». Ce l’ha con tutti, dallo stesso D’Agostino («Siamo in causa, si sente il Marchese del Grillo»), fino alla sinistra italiana («Morta e sepolta»). Racconta un mondo ormai scomparso: «Me ne vado in campagna a vivere, il mio l’ho dato».

Eppure a Capalbio si parla dell’arrivo di truppe renzianissime. Non li ha visti i renziani?
Renziani in che senso?

Marco Carrai, Davide Serra…
Io sto Carrai non l’ho proprio visto. Sono stato a Capalbio la scorsa settimana. E se devo dire la verità è diventata una colonia estiva per famiglie e bambini

Ma scusi la piccola Atene, quella di Asor Rosa, dove la cultura e la politica italiana si univano, non esiste più?
La piccola Atene è crollata come la Grecia sotto i colpi dell’euro

Però c’è il figlio di Napolitano, Giulio. Lo hanno beccato in mare avvinghiato a una ragazza
Il figlio di Napolitano qui c’e sempre stato. E’ ospite dalla zia, perché la sorella di Clio è sposata con un tale Fabiani, un assessore di non so dove, lo ospita e lo si vede sempre. Non è una novità

E qualcun altro?
Ho visto Bassanini e la moglie, molto defilati, poca roba

Si nascondono
Qui non c’è più niente, è un mondo finito

Ma una volta ce n’era molto di materiale
All’inizio del nuovo millennio, quello è stato il periodo più bello. Da queste parti praticamente passavano tutti e non solo la sinistra. Anche la destra. C’era Piero Fassino, c’erano cantanti come Jovanotti, scrittori come Umberto Eco, industriali, manager. Quella era la Piccola Atene.

La classe dirigente italiana
Perché poi nelle case e nelle ville di Capalbio c’era una certa vivacità culturale, soprattutto della sinistra. Ma adesso la sinistra è morta, sono morti

Ma scusi c’è Renzi al governo, ora la sinistra dopo anni di berlusconismo è finalmente al potere
Ricordalo sempre: è meglio non governare che governare male

E adesso dove va a pescare i vip?
Non vado più a pescare niente. Mi godo la mia campagna, sto storicizzando il mio archivio. Ho dato. Basta. E’ scesa la qualità. E’ sceso il mercato. Adesso le riviste patinate non esistono più, non c’è più la garanzia di pagarti le spese con questo lavoro. Una volta facevi un servizio e ti bastava per due mesi,

Colpa di internet? Colpa del giornalismo? Colpa dei selfie?
Il giornalismo è cambiato molto. Sì, è pure colpa di internet. Ti rubbano le foto ovunque, è un assalto alle proprietà altrui. Poi ci sono questi selfie…. Ad esempio organizzano una cena con persone importanti, i fotografi li tengono lontano, fuori, non possono entrare. Poi arriva il primo Ganimede di turno, che fa due scatti con il telefonino e li mette subito in rete. Ma è soprattutto la politica a essere scaduta, come il giornalismo.

E lei diciamo che si è un po’ rotto…
Uno non è che deve vivere come Matusalemme, ho fatto la mia storia fotografica, basta così

Il suo scatto più importante?
Tutti le mie foto sono importanti. Alcune non mi hanno dato una lira, alcune mi hanno dato una fortuna.

Ma una in particolare?
Ma che te dico una!! Basta andare a vedere sul sito di Dagospia, me le ha saccheggiate il signor D’Agostino. Siamo in causa.

Dago non ha pagato?
Lui non paga nessuno, lui crede di essere il Marchese del Grillo. Hai presente? “io so io e voi non siete un cazzo”. Rubare le foto a un fotografo è una cosa tremenda e ora è diventato troppo facile. Anche perché riavere il maltolto un fotografo deve sganciare 500 euro a un avvocato per avviare una pratica per avere in cambio una cifra irrisoria di appena 50 euro.  Meglio la campagna.

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