Politica, cultura, abitudini, educazione. Come tengono a sottolineare gli artisti del collettivo (che si ritrova su Facebook) Local Studio Hong Kong, il loro Paese non è la Cina. Al contrario, è molto diverso. Parlano un’altra lingua e vivono secondo standard differenti. Così, per mettere bene le cose in chiaro, hanno creato 22 illustrazioni che sottolineano tutte le differenze tra le due culture (loro parlano così, noi invece così). Per renderlo chiaro ai cinesi, che pure continuano a considerare Hong Kong cosa loro, e per sottolinearlo agli occhi del mondo, per evitare che si confonda.
Sono belle? Importa poco: sono, di sicuro, molto provocatorie. E di parte. Il cinese, alla fine, viene raffigurato come un “cugino” arido, maleducato, rozzo, privo di libertà e fiero di esserlo. Non sono mancate le critiche, sia da parte dei cinesi che dagli stessi hongkonghesi (erano meno risentiti: «bisogna mostrare più tatto, più compassione. Altrimenti non si capisce davvero che noi siamo migliori»).
In ogni caso, il collettivo ha risposto. «Non si tratta né di discriminazione né di separatismo. La sola frase “I am a Hong Konger” può essere vista come segno di discriminazione e separatismo. Sono impressioni personali, e come tali soggettivi. Ognuno la vede a suo modo: quelli di Hong Kong possono trovarle confortanti, e cominciare a pensare a come impedire a Hong Kong di diventare come la Cina. E i cinesi (e gli stranieri) farsi un’idea delle differenze».
Che ci sono. A Hong Kong sono molto preoccupati dalla “continentalizzazione”, cioè l’assorbimento da parte della Cina del loro stile di vita. Per questo, vogliono fissare dei paletti. Ad esempio, così:
I caratteri sono diversi. I cinesi usano la scrittura stabilita dalla riforma (provvedimento che, all’epoca, non raggiunse Hong Kong) e, per questo, appare più semplice. Ad esempio, al centro del carattere per dire “amore”, in cinese, non appare più il segno che indica il “cuore”, mantenuto invece a Hong Kong. I cinesi amano, ma senza cuore.
A livello linguistico, si parlano due idiomi diversi. I cinesi usano il mandarino, con un sistema di quattro toni diversi e cento anni di storia. A Hong Kong si parla cantonese, che di toni ne ha ben nove e di anni 2000. La frase rappresentata sopra è indicativa. Peccato sia impronunciabile, sia in mandarino che in cantonese, perché è una grave offesa alla madre dell’interlocutore.
Passaporti e libertà
Lo Yuan (o Renminbi) vs. Dollaro di Hong Kong
La dominazione inglese di Hong Kong ha lasciato le sue tracce. Ad esempio, nel senso di guida
Questione di educazione. Qui si lascia intendere, in modo non proprio velato, che le buone maniere stanno tutte da una parte..
I cinesi adottano una posizione accovacciata. È un uso molto diffuso, in realtà, in tante altre parti dell’Asia. A Hong Kong non si fa.
Tra le varie reazioni suscitate dalle immagini, molte erano di cinesi risentiti per le raffigurazioni canzonatorie o offensive (ad esempio, quelli sopra). È notevole vedere che per questa immagine, però, nessuno abbia avuto niente da ridire…
La differenza che non c’è. Tutti i poliziotti sono uguali, tutti i poliziotti sono la stessa cosa. Sia in Cina, che a Hong Kong