Il tentativo era da far tremare le vene e i polsi. I registi italiani Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe de Liguoro, nel 1911 tentarono un’impresa folle: trasporre l’Inferno di Dante in un film. Erano i primi tempi del cinema, gli albori: occasioni di esperimenti e primati. L’Inferno fu il primo feature film italiano di lunga durata. Un’ora e otto minuti, raccontando la discesa (guidata) di Dante all’Inferno con tutti gli incontri del caso.
Anche se non è più molto popolare oggi – sono passati più di 100 anni – il film ebbe un grande successo. Solo negli Usa riuscì a fruttare oltre due milioni di dollari. Per realizzarlo i registi si erano ispirati alle illustrazioni di Gustave Doré (note in tutto il mondo) insieme a una serie di effetti speciali, che per l’epoca erano avveniristici. Da notare che il film, essendo muto, non poteva avvalersi delle parole e della forza dei versi di Dante. Un’impresa ancora più coinvolgente.
Quando uscì fu un evento, che riuscì a strappare alcune note nei diari di Matilde Serao, ad esempio, ma anche di Nancy Mitford. Era la moda del periodo, e le scene di torture, sofferenze e dolori (anche se rivisti rispetto all’ambientazione originale) fecero molto scalpore.
Per chi volesse rivederlo, la versione senza colonna sonora è qui: