A prima vista potrebbe sembrare un’idea buona per paranoici della sicurezza – o per chi ha molte cose da nascondere. Ma in realtà è solo l’ultimo dispositivo per proteggere la propria privacy ed evitare (per quanto possibile) il furto dei dati personali. La conferenza DefCon a Parigi dedicata al mondo hacker, vedrà la presentazione di ProxyHam, un aggeggione che permetterà di mantenere il proprio anonimato in rete in un modo originale: connettendosi al proprio wi-fi anche a chilometri di distanza.
Sarà formato da due componenti: un ricevitore wi-fi, da installare in modo discreto in un luogo pubblico. Serve a collegarsi al campo wifi più vicino, che funzionerà da “ponte” per il wi-fi che si vuole cercare, ad esempio, quello di casa propria, che magari è in un’altra città. Per farlo, serve il secondo pezzo: un’antenna amplificata. Il meglio della tecnologia, per un arnese da fare impressione.
Il dispositivo funziona su una frequenza di 900 Mhz, con gli stessi protocolli dei cellulari e di altri apparecchi mobili. Una banda che non si può – dicono – intercettare, rendendo più che sicuro il trasferimento di dati da un wi-fi a un altro, fino al dispositivo finale.
Certo, il problema è che può servire sia per difendersi dagli attacchi, ma anche per provocarli e sfuggire alle forze dell’ordine. Perché anche se si riesce a ricostruire l’indirizzo IP, non si può sapere con precisione da dove, in senso fisico, è partito l’attacco. È una sicurezza in più e di conseguenza è una complicazione in più.