12:15 Il fondo salva-Stati Esm e l’Eurogruppo hanno ricevuto la richiesta greca di un nuovo programma di aiuti. È quanto fa sapere un portavoce del fondo.
11:45 «L’euro e l’austerità sono dei fratelli siamesi. Il vostro popolo non sfuggirà all’austerità senza uscire dall’euro», ha detto la leader del Front National Marine Le Pen nel suo intervento all’Europarlamento rivolgendosi al premier greco Alexis Tsipras. «La Grecia deve organizzare l’uscita dalla mascella di ferro dell’euro», afferma Le Pen, che aggiunge: «Spero sinceramente che la Grecia possa ricreare nella calma la sua moneta e ridare così ossigeno alla sua economia».
8 luglio 10.30 Alexis Tsipras interviene al Parlamento Europeo: «La Grecia è stata laboratorio sperimentale per l’austerità, ma senza successo. Tutto il peso è gravato sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, chiediamo politiche di redistribuzione per una crescita sostenibile ed equilibrata. La proposta ai nostri alleati è affidabile secondo la giusta distribuzione e le giuste esigenze finanziarie del nostro Paese. Il nostro primo obiettivo è la lotta alla disoccupazione». E ancora: «I soldi che abbiamo preso in questi anni sono serviti per salvare le banche e non sono mai arrivati al popolo greco. Non è un’esagerazione dire che la Grecia è diventata una cavia ma questo esperimento, dobbiamo ammettere tutti, che non ha funzionato». Il premier greco spiega: «Serve un accordo che preveda riforme affidabili e una giusta distribuzione dei pesi, facendoli gravare su coloro che davvero li possono sollevare e che negli ultimi cinque anni sono stati protetti dai governi». A Strasburgo Tsipras ha confermato che oggi il governo greco invierà una richiesta all’Esm (fondo salva-Stati) mentre «nei prossimi giorni» dettaglierà ai governi dell’Eurozona le proposte per trovare un accordo.
19:00 Il premier greco Alexis Tsipras ha avuto un colloquio telefonico col presidente americano Barack Obama poco prima del summit dei leader della zona euro aggiornandolo sulla richiesta ellenica per un prestito di emergenza. Lo ha detto un funzionario del governo greco spiegando che Obama ha espresso la speranza degli Stati Uniti perché i negoziati possano giungere a un risultato positivo.
16:30 Ira all’eurogruppo. Il governo greco ha presentato le medesime proposte che erano state preparate in vista dell’ultimo Eurogruppo, ma che in quell’occasione non erano state discusse. Si preferì attendere l’esito del referendum. Lo ha riferito un portavoce del governo greco spiegando che ora il governo di Atene attende i commenti dei creditori. Alcuni dei ministri europei presenti al meeting si sarebbero arrabbiati. La notizia viene riportata anche dal Financial Times, che cita anche un funzionario europeo secondo cui il nuovo ministro delle finanze Euclid Tsakalotos. I ministri delle finanze, però, non si fermeranno a Bruxelles per esaminare il nuovo testo. Nel caso dovrà essere sottoposto all’attenzione dei funzionari dell’ex troika, cioè Commissione Europea, Bce e Fmi.
14:30 Da poco più di un’ora si sta svolgendo il meeting tra i ministri delle finanze dei paesi dell’eurozona. Prima di cominciare l’incontro, molti di loro hanno rilasciato delle dichiarazioni in merito alla situazione, in molti casi pessimiste. Il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha puntualizzato che i meeting di oggi non hanno come scopo la rimessa in discussione del debito greco, ma che si aspetta una nuova proposta del governo greco.
Il ministro belga Johan Van Overtveldt si è detto preoccupato, perché «l’economia greca è in caduta libera, così come il sistema bancario. Non abbiamo molto tempo. Tutto si giocherà sulle proposte greche». Anche Peter Kazimir, slovacco, ha sottolineato come tutto dipenderà dalle proposte del governo greco, dicendosi molto scettico sulla possibilità che una soluzione emerga già oggi.
Il vice presidente della Commissione europea Dombrovskis ha detto che «se la fiducia tra le parti non sarà ricostruita e se non saranno messe sul tavolo proposte credibili sul piano delle riforme, l’uscita della Grecia dall’euro non si potrà escludere». Anche il ministro tedesco Wolfgang Schäuble ha ribadito che l’unica attesa di oggi è quella di una nuova proposta greca e, alla domanda sull’uscita o meno della Grecia dall’eurozona, ha risposto che bisognerebbe chiedere direttamente ai greci. Dichiarazioni fredde anche da Lituania e Finlandia, i cui ministri sembrano non temere la possibilità della Grexit, mentre più possibilista si è dichiarato Michael Noonan, il ministro irlandese. Gli unici a non aver commentato prima di cominciare il meeting sono il ministro francese Sapin e il nuovo sostituto di Varoufakis al ministero delle finanze greco, Euclid Tsakalotos.
13:30 Sette miliardi di euro al più presto, possibilmente entro le prossime 48 ore, per fare fronte ai debiti in scadenza ed evitare il default. Sarebbe questa, a quanto l’Ansa dice di aver appreso da fonti europee, la richiesta di “prestito ponte” avanzata dal premier greco Alexis Tsipras ai vertici di Bruxelles.
12:30 Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, la proposta greca di oggi ai creditori non sarà molto diversa dal testo bocciato dal referendum di domenica, con un mantenimento dello sconto sull’IVA nelle isole e per i ristoranti e un limitato taglio alle spese militari.
7 luglio 2015, ore 11:00 Tra le notizie più importanti della giornata di ieri ci sono certamente le inaspettate dimissioni in mattinata del ministro delle finanze Yanis Varoufakis, seguite poi dalla nomina come suo successore di Euclid Tsakalotos; ma anche la decisione della Banca Centrale Europea di confermare il tetto dei fondi ELA (Emergency Liquidity Assistance) a 89 miliardi di euro, ma di modificare il cosiddetto haircut, ovvero il tasso di sconto che la Banca Centrale Europea applica ai titoli che le vengono dati in garanzia dagli stati per ottenere liquidità.
Oggi c’è grande attesa per i due summit previsti in giornata a Bruxelles: il primo, alle 13, si svolgerà tra i ministri delle finanze dell’Eurozona, il secondo, in serata, tra i leader dei paesi europei. Nel frattempo la borsa greca è chiusa, mentre lo spread è in calo e le borse europee hanno vissuto un mini rimbalzo rispetto ai dati negativi generalizzati di ieri.
6 luglio 2015
16:36 «Stiamo monitorando la situazione molto da vicino e siamo pronti ad aiutare la Grecia, se ci sarà richiesto di farlo», ha detto Christine Lagarde, direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale, in una breve dichiarazione.
16:00 Euclid Tsakalotos è il nuovo ministro delle finanze greco. Tsakalotos, nato a Rotterdam, formatosi a Oxford, ha molto in comune con l’elite politica di Westminster. A differenza di Varoufakis non è un tecnico, ma è membro di Syriza da quasi dieci anni ed è parlamentare dal 2012. Il 19 giugno, in qualità di caponegoziatore della delegazione greca nelle trattative con le istituzioni creditrici, disse: «La nostra posizione è che se avremo un piano economicamente flessibile che non crea recessione e che continua la trappola del debito, firmeremo quel piano. Se non l’avremo, andremo a chiedere al popolo greco cosa ne pensa. Perché non abbiamo un mandato per lasciare l’euro e perché sarebbe un’eventualità molto brutta».
15:05 Il premier greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conversazione telefonica si sono accordati sul fatto che Tsipras presentera’ alcune proposte del governo greco al vertice Euro di domani. Lo riferiscono fonti del governo greco secondo quanto scrive Bloomberg
14:40 Il Cremlino ha dichiarato che, su iniziativa greca, Vladimir Putin ha parlato al telefono con il primo ministro greco Alexis Tsipras delle crisi greca e del risultato delle consultazioni. Putin ha espresso a Tsipras la solidarietà della Russia al popolo greco.
14:00 Il ministro dell’economia greco, Giorgos Stathakis, ha detto in un’intervista alla BBC che le banche greche hanno liquidità per reggere “diversi giorni”.
13.30 Il primo ministro italiano Matteo Renzi ha scritto un post su Facebook in cui afferma che «gli incontri di domani dovranno indicare una via definitiva per risolvere questa emergenza» e che l’Europa ha bisogno di essere ricostruita: «È il momento giusto per provare a farlo, tutti insieme. L’italia farà la sua parte».
12:30 Il vice presidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha detto che il voto greco ha complicato la situazione, ma che il posto della Grecia è dentro l’eurozona.
11:40 Secondo quanto ha affermato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert non ci sarebbero condizioni per un dialogo, ma «la Grecia è nell’Eurozona e il governo greco deve agire per farcela rimanere. La Germania sta aspettando le nuove proposte da parte del governo greco». Ha poi aggiunto che per la Germania il taglio del debito greco non è in agenda.
11:35 Il ministro greco Rania Antonopolou ha detto alla BBC che ci sarebbero solo 48 ore per mantenere la Grecia nell’Eurozona
11:30 Massimo D’Alema a SkyTg24: «Renzi poteva risparmiarsi qualche tweet. Diciamo che non era un “derby” tra Euro e Dracma»
11:25 I ministri delle finanze dell’Eurozona si aspettano per martedì una nuova proposta da parte del governo greco
11:20 Secondo l’agenzia di stampa Reuters, il ministro dell’economia spagnolo Guindos ha dichiarato che il governo spagnolo è aperto a negoziare un terzo programma di aiuti per la Grecia.
10:30 Caos Grecia. Dopo Varoufakis ora rischiano Tsipras, Merkel e Draghi, secondo Marcello Esposito, che ne scrive oggi su Linkiesta, «Il risultato del voto ellenico è il fallimento di un’intera leadership, incapace di gestire la crisi di Atene. E ora siamo alla resa dei conti».
10:00 I titoli di stato greci hanno raggiunto un tasso del 17%, il più alto dal 2012, lo riporta Holger Zschaepitz caporedattore finanza del quotidiano tedesco Die Welt:
9:40 Le borse europee hanno aperto in rosso: l’indice Ftse Mib a Milano perde il 2,80%, mentre lo spread è a 164 punti. In rosso anche Francoforte -2,02%, Parigi -1,96% e Londra -1,07%.
9:30 Il portavoce del governo greco ha annunciato che il nome del successore di Yanis Varoufakis al Ministero delle Finanze sarà annunciato alla fine della riunione in corso tra i leader politici greci. «Il primo ministro», ha detto il portavoce, «sente la necessità di ringraziarlo [Varoufakis, ndr] per i suoi sforzi incessanti di promuovere le posizioni del governo e gli interessi del popolo greco in questo momento molto difficile. Dopo l’incontro tra i leader dei partiti politici verrà annunciato il suo successore»
7:59 «Come ogni sfida per i diritti democratici, così lo storico rifiuto dell’ultimatum del 25 giugno scorso dell’Eurogruppo ha un prezzo». Comincia così il post che Varoufakis ha scritto sul suo blog per annunciare le proprie dimissioni da Ministro delle Finanze del governo greco: «Subito dopo l’annuncio dei risultati del referendum, sono stato avvisato del fatto che i membri dell’Eurogruppo avrebbero preferito la mia assenza ai loro meeting e che questo avrebbe reso più facile un accordo. È per questo motivo che lascerò oggi il Ministero delle Finanze».
5 luglio 2015
22:49 Parla Tsipras: «No al referendum non è un mandato per rompere con l’Europa, ma l’incarico per negoziare condizioni migliori con i creditori». Uscire dall’Euro, aggiunge, è un’idea che deve essere «completamente rimossa dal campo delle possibilità».
22:33 Riunione straordinaria dell’Eurogruppo, martedì prossimo. Questa la proposta che Merkel e Hollande formuleranno domani agli altri premier europei, per discutere degli esiti del referendum greco
22:18 Antonis Samaras, leader di Nea Demokratia, il principale partito d’opposizione, nonché predecessore di Alexis Tsipras ha appena annunciato le sue dimissioni
21:56 Durissima dichiarazione di Sigmar Gabriel, ministro socialdemocratico del governo Merkel: «Col mancato rispetto delle regole dell’Eurozona, la negoziazione di un programma che vale milardi sono solo lontanamente concepibili. Tsipras e il suo governo stanno portando il popolo greco su un sentiero senza speranza»
21:41 Yanis Varoufakis, Ministro delle Finanze greco e figura iconica della battaglia tra il governo Tsipras e i suoi creditori ha dichiarato che: «La gente ha dato un messaggio chiaro: basta tagli, sì alle riforme vere. Da domani, parleremo ai nostri partner per trovare un terreno d’intesa comune». Il No di oggi, ha aggiunto, «è un grande Sì per un’Europa democratica e aumenta le protezioni che la Grecia offre alla sua gente» .
21.25 Così scrive l’editorialista del Guardian, Larry Elliott: «La tentazione dei creditori potrebbe essere quella di far sudare freddo Atene, di vedere se due settimane con un’economia senza denaro può arrivare dove non è arrivato il referendum: a far cadere Tsipras. Ma alla lunga il gioco è molto rischioso. La Grecia potrebbe essere forzata a uscire dall’Euro e la soluzione si farebbe disperata. I creditori dovrebbero invece rispettare l’esito del voto per prevenire la crisi ed evitare che vada fuori controllo, riconoscendo che il taglio del debito potrebbe essere un buon punto di partenza per far ripartire la Grecia. Meno bastone e più carota, per farla semplice».
21:10 La televisione greca dice che Tsipras avrebbe già parlato con diversi leader europei, soprattutto Francois Hollande e Mario Draghi. Non nomina Angela Merkel, invece
20:06 Secondo la prima proiezione ufficiale del governo, i No avrebbero vinto col 61%
19:56 Mentre si delinea la vittoria dei No, si comincia a pensare a cosa succederà domani. Secondo alcuni market predictor domani sarà una giornata campale per le borse europee, che sconteranno il panico per un risultato che non si aspettavano e per un’Eurozona che perde pezzi. Per i negoziatori greci, invece, già domani potrebbe esserci un accordo coi creditori. Grande la confusione sotto il cielo, insomma…
19:49 Siamo al 20% delle schede scrutinate e il No è ancora avanti con il 60,49% dei voti
19:37 Secondo i primissimi voti scrutinati (l’11,51%) il no sarebbe avanti al 60,2%. Un risultato che fa esultare Syriza e il governo, che tuttavia non chiude le porte a un accordo, anzi: «La Grecia – ha fatto sapere il portavoce del governo di Atene – farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo” con i creditori, anche nelle prossime 48 ore». Di diverso parere Angela Merkel, cancelliera tedesca: «Tsipras sta portando la Grecia contro un muro», si sarebbe sfogata.
Come previsto, alle 18 ora italiana, si sono chiuse le urne in tutta Grecia. Il quorum è stato ampiamente superato grazie a una affluenza intorno al 65 per cento. Secondo dei sondaggi non ufficiali diffusi dalle televisioni greche il No sarebbe in leggerissimo vantaggio, ma si tratta di sondaggi ancora da non tenere in troppa considerazione.