«La Cina è un gigante che dorme. Lasciatelo dormire! Perché, quando si sveglierà, scuoterà il mondo». La celebre frase di Napoleone risale al 1816, quasi esattamente due secoli fa. Da allora, il gigante cinese ha dimostrato che il suo emergere dal torpore era davvero in grado di cambiare il mondo. Gli ultimi decenni hanno mostrato una crescita spettacolare: per fare un solo numero, l’aumento del Prodotto interno lordo del paese, in termini reali, è stato di oltre il 2000 per cento tra il 1976 e oggi. Ma in queste settimane stiamo assistendo a qualcosa di diverso: non è più il risveglio del gigante a scuotere il mondo, ma la sua crisi. I crolli delle borse del Paese hanno causato, a catena, ribassi negli altri mercati finanziari mondiali. E mentre sono diverse le interpretazioni sulle conseguenze della crisi finanziaria sull’economia reale cinesi e sulle economie occidentali, tutti sono d’accordo nel guardare il pericolo maggiore che si prospetta all’orizzonte: lo scoppio della bolla immobiliare in Cina. Nel nostro speciale, le origini di una crisi che viene da lontano e le previsioni degli esperti su quali saranno le sue conseguenze: