Gli studiosi della moneta sostengono che la prima banconota della storia risalga al 118 a.C. L’hanno inventata sotto la dinastia Huang in Cina, Paese dove, poco prima, avevano inventato anche la carta. Le due cose, però, non sono collegate: per avere una banconota fatta di carta, si dovrà aspettare la dinastia Song, cioè l’undicesimo secolo. Fino a quel momento si userà pelle di daino, insieme alle pesanti monete di metallo con un buco rettangolare nel centro (serviva per i primi portamonete).
Con la dinastia Huang, sin dal primo imperatore cinese, Qin Shi Huang, venne creato anche un sistema monetario uniforme su tutto il territorio, facendo circolare anche le prime monete di rame, utlizzate in Cina fino al diciannovesimo secolo, quando venne introdotto lo yuan come moneta ufficiale.
Ma la vera rivoluzione furono, appunto, le banconote. Quadrati, di pelle di daino bianco, estesi e colorati ai bordi con sostanze brillanti. Belle, leggere e pratiche per gli scambi commerciali, oltre che facilmente trasportabili. Un’idea, che giunse in Europa solo nel tredicesimo secolo attraverso gli scritti e i resoconti di Marco Polo. Solo che, prima che fosse recepita, ci volle ancora un po’ di tempo: bisogna aspettare il 1661, grazie alla Banca di Svezia.
La prima banconota in carta, risalente alla dinastia Song
A oggi in Cina circolano tre valute: il renminbi, moneta ufficiale utilizzata nella Cina continentale, i dollari di Hong Kong e i pataca di Macao.