Le trasformazioni del mondo contemporaneo si prolungano nei suoi spazi lavorativi. E se negli anni ’80 e ’90, l’ufficio era diventato il luogo del trionfo del business internazionale, oggi l’immagine della poltrona con vista sulla città è decaduta. Il coworkingè il nuovo ambiente di lavoro, dove lo spazio è condiviso da più realtà indipendenti, contemporaneamente.
Una soluzione ideale per liberi professionisti, lavoratori da casa o persone che si trovano costrette a viaggiare spesso e che accusano un senso di isolamento a lungo andare. Soprattutto però si tratta di giovani start upche non hanno la possibilità di prendersi uno spazio tutto per loro. Nonostante si tratti di persone che si dedicano a mansioni distinte, ciò che unisce i partecipanti è la convinzione riguardo alla sinergia che si sviluppa tra persone di talento a contatto sul luogo di lavoro.
Una soluzione ideale per liberi professionisti, lavoratori da casa o persone che si trovano costrette a viaggiare spesso e che accusano un senso di isolamento a lungo andare
I pionieri di questi uffici condivisi sono stati i primi professionisti di Internet, che in passato si rifugiavano nei bar e nelle catene di caffetteria approfittando della connessione Wi-fi. In seguito, i coworking sono divenuti un vero e proprio luogo d’investimento umano ed economico in tutto il mondo. Anche in Italia sbocciano spazi condivisi: l’ultimo è stato inaugurato lo scorso 29 luglio, a Pescara e si chiama “FIRA Station“.
Negli Stati Uniti, rispetto a qualche coworking space nato nel 2005, oggi se ne contano circa 2000. Una diffusione che si sta già evolvendo in qualcosa di nuovo e ancor più funzionale: mentre il coworking è idoneo alle start up, i collaborative spaces sono grandi aree business dove anche le aziende più complesse possono prendere una boccata d’aria, approfittando delle sale conferenze, della caffetteria e delle pareti fatte apposta per registrare idee in ogni momento, come fossero lavagne.
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