C’è un documentario che il Congo non vuole far trasmettere. Si intitola “L’uomo che ripara le donne – la collera d’Ippocrate” e secondo il ministro per la Comunicazione Lambert Mendé, sarebbe un danno grave per “l’onore dell’esercito”. E perché mai? Il film racconta il lavoro di Denis Mukwege, medico ginecologo dell’ospedale di Panzi, a Bukavu, che porta avanti una battaglia contro le violenze alle donne. Gran parte degli abusi e degli stupri sono compiuti da soldati.
Lo stop è stato una brutta sorpresa per il medico. “Sono rimasto stupito. Il ministro aveva annunciato a due riprese che le proiezioni erano autorizzate”, spiega Thierry Michel, che ha realizzato il film insieme a Colette Braeckman. È un documentario, spiega l’autore, “dà la parola alle vittime, il governo congolese era d’accordo”.
Il dottore, oltre alla censura, ha dovuto affrontare anche problemi più duri. Nel 2012, ad esempio, un tentativo di omicidio. Da quel momento vive sotto protezione. Il suo ospedale è finito nel mirino del fisco, con una serie di richiesta giudicate “infondate”. Una forma di pressione indiretta, dicono i dipendenti. Ora, il film bloccato.