Tremate, le streghe sono tornate. Anzi, non se ne sono mai andate. Anche ora, stando a quanto racconta questo articolo della Bbc, esistono le fattucchiere. Si trovano tra loro di notte e di nascosto, praticano rituali magici, tramandano il loro sapere misterioso: gli incantesimi, le formule, le ricette, i filtri. A differenza di qualche centinaio di anni fa, però, le streghe di oggi sono più tranquille. Nessuno andrà a bruciarle (si spera), e per questo parlano con una certa libertà del loro hobby.
“Noi non facciamo niente di sinistro, come venerare il diavolo. E non facciamo nemmeno sacrifici umani, né animali”, spiega Myriddin, uno “stregone”. “Onoriamo la natura, la reveriamo, la ringraziamo. Celebriamo lo scorrere delle stagioni: la rinascita della primavera e la morte (che perà porta a una nascita futura) dell’autunno”. Certo, non li caccia più nessuno, “ma i pregiudizi contro streghe e stregoni esistono ancora”. Derivano “dall’ignoranza, dalla paura di ciò che non si conosce. Per questo i nostri rituali avvengono in segreto”. Anche se “se cresciuto come cristiano”, Myriddin ha scoperto che la sua vera religione era un’altra: “il paganesimo”.
Non è l’unico. A sentire Hazel Woods, della Federazione Pagana, “le streghe ci sono, di ogni classe sociale”, ma hanno paura di esporsi, perché “anche se le cose sono cambiate, la stregoneria ha ancora una fama cattiva”. Tra queste c’è Kathy Rowan-Drewitt, che ha aperto una vera e propria scuola. Ha avuto più di 60 allievi, molti dei quali vivono la loro situazione come un segreto: “Non lo dicono alla famiglia, e nemmeno agli amici”. Ma tutto sommato, verrebbe da pensare, è un atteggiamento prudente.
In ogni caso, la stregoneria praticata è quella “buona”, cioè bianca. Anche se gli incantesimi sono “come i coltelli: possono fare cose utili, oppure diventare delle armi, dipende dalle mani dentro cui finiscono”. Il punto è che tutti possono essere streghe e stregoni, tutti possono fare magie. A volte, le fanno senza saperlo. Come, ad esempio, quando si “soffia sulle candeline di una torta”. Oppure come quando si riesce a diventare presidente del Consiglio senza essere eletti. In Italia, insomma, c’è una intera generazione di maghi.