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26 Ottobre 2015

InconscioDimmi cosa sogni e ti dirò che malattia hai: gli strani sintomi dell’inconscio

Cristina Tognaccini

Compito del paziente è quello di rivolgersi a un medico che sappia distinguere tra malore e disturbo psicosomatico

«Se l’emozione non è scaricata all’esterno con l’attività fisica o con una idonea azione mentale, agirà sugli organi interni alterandone le funzioni». Lo scriveva nel 1876 lo psichiatra inglese Henry Maudsley all’alba della psicoterapia moderna. D’altra parte il mal di pancia del bambino che non vuole andare a scuola, il dolore “immaginario” dell’ipocondriaco, i malesseri psicosomatici, e gli attacchi di panico sono tutti segni che il nostro corpo invia per comunicarci qualcosa che risiede nell’inconscio.

Niente di nuovo, in fin dei conti, se si pensa che l’approccio psicosomatico alla malattia era già chiaro a Platone e anche a Ippocrate che, già nel IV secolo a.C., affermava che tutte le funzioni organiche sono influenzate dalle passioni. E proprio il problema psicosomatico rappresenta il nucleo originario attorno al quale si è originato il movimento psicoanalitico con Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, anche se oggi è un po’ obsoleto parlare di malattie psicosomatiche, e si preferisce parlare di un tutt’uno mente-corpo continuamente connesso, un unicum che va sempre considerato nel suo insieme.

Per citare una delle metafore più famose di Freud, egli paragonava la nostra mente a un iceberg, in cui la parte che emerge al di sopra dell’acqua, più piccola, è la parte conscia, mentre quella sommersa, molto più grande, è la parte inconscia. A livello conscio si trova tutto ciò di cui noi abbiamo coscienza e conosciamo, dalle idee, ai ricordi, agli affetti, mentre nell’inconscio si trova tutto ciò che è sconosciuto anche a noi stessi, ciò che non raggiunge lo stato di coscienza. Elementi con cui siamo entrati in contatto e che abbiamo immagazzinato nel nostro corpo ma di cui non abbiamo coscienza. A volte l’inconscio invia dei segnali più o meno visibili, di cui spesso ci disinteressiamo o che possono essere ignorati, mentre in altri casi, soprattutto nelle situazioni di sofferenza quando i segnali sono più evidenti, si ricorre alla psicoanalisi come specifica possibilità di cura che indaga le motivazioni inconsce di questi comportamenti.

Se l’emozione non è scaricata all’esterno con l’attività fisica o con una idonea azione mentale, agirà sugli organi interni alterandone le funzioni


Henry Maudsley, psichiatra inglese (1876)

«L’attacco di panico, l’ansia, lo spavento, così come le angoscie, le fobie, l’insonnia, la perdita di controllo, sono sintomi molto clamorosi». spiega Marta Badoni, psicoanalista del Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti” intervenuta alla giornata di studio “Transiti corpo-mente. L’esperienza della psicoanalisi ed i fenomeni psicosomatici in cerca di significazione”. «Più una persona produce sintomi eclatanti – continua – più può essere aiutata. Sono i pazienti che in apparenza non hanno problemi e non mostrano segnali che sono più difficili da raggiungere. L’inconscio è qualcosa di molto profondo che può mandare o meno dei segnali. Per esempio se è stimolato da avvenimenti importanti, come la morte di una persona cara, una separazione, un divorzio, queste vicende possono produrre nel nostro inconscio degli effetti che poi si manifestano in diverse forme, dalla depressione fino, a volte, alle malattie».

Proprio perché l’inconscio non è sotto il nostro controllo, non possiamo direttamente entrare in contatto con esso, né sapere cosa “contiene” e come funziona. L’unico strumento che possediamo per capirne il funzionamento è interpretare i suoi cosiddetti derivati (i sogni, i sintomi, e i lapsus) che in qualche modo, in maniera mascherata, portano a galla, a livello cosciente, ciò che nascondiamo nella parte più remota della nostra psiche. Qui, a livello inconscio, si trovano tutti gli elementi scomodi della nostra vita e che preferiamo ignorare, dai ricordi dell’infanzia, alle passioni inconfessate, fino ai desideri dei quali ci vergogniamo. «Per esempio sognare di litigare con qualcuno rivela uno stato di tensione profonda, anche se la persona che compare in sogno è spesso un “sostituto” di colui con il quale siamo arrabbiati», scrive Simona Argentieri su Treccani.

«Un potente personaggio politico può essere messo al posto del padre, o un animale che ci aggredisce può stare al posto di un fratello litigioso. Spostare la rabbia verso immagini generiche ci consente di sfogarci un po’, almeno in sogno, e ci fa sentire meno in colpa per provare sentimenti ostili verso le persone care. Così come perdere il numero di telefono di qualcuno che non ci piace, o dimenticarsi di fare qualcosa di spiacevole, come una noiosa commissione, è probabilmente una conseguenza del meccanismo della rimozione, che scaccia il fastidio nell’inconscio. Un altro esempio è la patologia, come quando soffriamo di uno stato nevrotico di ansia e non sappiamo dire perché: la causa è appunto inconscia e a noi stessi sconosciuta».

Poiché l’inconscio non è sotto il nostro controllo, l’unico modo per capirne il funzionamento è interpretare i suoi cosiddetti derivati: i sogni, i sintomi, e i lapsus. Ma anche le malattie psicosomatiche

Il corpo stesso poi conserva delle memorie di ciò che ci succede, «memorie che vengono scritte nei neuroni, negli organi o per esempio nei muscoli, come quando siamo tesi» continua Badoni. «Tutto il corpo è un sistema di smistamento di sensazioni e percezioni che restano scritte nella memoria, fatta anche di esperienze che non sono state catalogate ma sono state vissute. Per esempio Christopher Bollas, uno psicoanalista, parla di conosciuto e non pensato, cioè di cose che si sono incontrate ma che non hanno avuto accesso al pensiero. Fatti o sensazioni che abbiamo assimilato anche se non ne siamo coscienti e prima o poi si manifestano nelle occasioni della vita. Possono stare silenti per anni e poi venire fuori all’improvviso».

Le malattie psicosomatiche comunque sono risposte a situazioni di disagio psichico o di stress, che si manifestano tramite disturbi del corpo (soma). Le emozioni negative per esempio attivano il sistema nervoso autonomo che mantiene il corpo in una condizione di emergenza continua, per un periodo di tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare.

Così questi disturbi possono manifestarsi in disturbi nell’apparato gastrointestinale (gastrite psicosomatica, colite spastica psicosomatica, ulcera peptica), dell’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale), dell’apparato respiratorio (asma bronchiale, sindrome iperventilatoria) e dell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi). Ma anche del sistema cutaneo (la psoriasi, l’acne, la dermatite psicosomatica, il prurito, l’orticaria, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa), del sistema muscoloscheletrico (il mal di testa, i crampi muscolari, la stanchezza cronica, il torcicollo, la fibromialgia, l’artrite, i dolori al rachide, la cefalea nucale) e nell’alimentazione.

A Roma hanno introdotto una consultazione con psicologo e medico, per ascoltare quello che il corpo rappresenta e presenta


Marta Badoni, psicoanalista del Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti”

«Il messaggio importante da comunicare – spiega Badoni – è di non fermarsi al sintomo, e di non correre dal dottore quando abbiamo in mal di pancia, perché ci potrebbe essere una componente psicologica: il corpo ha delle memorie molto antiche e tenaci. D’altra parte i dottori devono ascoltare bene i pazienti, anche quando si tratta di bambini, devono capire perché gli viene il mal di pancia. A Roma per esempio hanno introdotto una consultazione in cui sono presenti psicologo e medico in contemporanea, in modo da sentire entrambe le facce della medaglia: quello che il corpo rappresenta e presenta. Anche noi psicoterapisti dobbiamo avere un’attenzione globale alla persona, per come parla e per come è».

«Quando analista e paziente si parlano – conclude Badoni – c’è un dialogo che si svolge a livello di sintassi, di frasi e parole, e un dialogo molto più profondo che si svolge a livello di sensazioni ed emozioni corporee. Anche di questo deve tener conto l’analista, di cosa succede nel corpo del paziente, delle espressioni posturali, della voce e di tutto quello che esprime con il corpo. C’è un inconscio che si esprime a parole e uno con sensazioni, emozioni e sintomi. Di inconscio poi non si parla più abbastanza, soprattutto perché è un argomento molto difficile da trattare».

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Spunto
Perché le tossi non sono tutte uguali (non solo per via del Covid) Una condizione pesante che incide sulla qualità della vita, a tratti può diventare invalidante e, in tempo di Covid, anche arrivare ad assumere i tratti di uno stigma. Parliamo della tosse cronica, quella che scientificamente dura più di 8 settimane e riesce a togliere sonno e concentrazione, generando ansia e stress. Un disturbo che colpisce il 10% della popolazione mondiale fra i 50 e i 60 anni, soprattutto donne, ma sul quale ancora oggi mancano consapevolezza e attenzione, sia da parte dei pazienti che dagli operatori sanitari. 
Il libro dei ricordi veri e non veri dell’uomo più vecchio del mondo Ogni volta i racconti cambiano. Alcuni dettagli scompaiono, altri vengono aggiunti, si modificano nel tempo. Quale versione è vera? Quale è falsa? Per Omer Meri Wellber, direttore musicale della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, allievo di Barenboim e astro nascente dell’opera mondiale (Dresda, BBC Orchestra) la domanda non ha senso. E il suo libro, “Storia vera e non vera di Chaim Birkner”, pubblicato da Sellerio, ne è la dimostrazione. 
La strategia dell’Austria per combattere l’antisemitismo Difendere oggi per non dimenticare ciò che è successo ieri. L’Austria è stato il primo Paese europeo a presentare una propria strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo. Un gesto importante fatto in un momento significativo dell’anno, quello in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto nazista dove videro la morte 6 milioni di ebrei. 
Il grillino Elio Lannutti è stato citato a giudizio per istigazione all’odio razziale Chi ha una posizione pubblica ha una responsabilità enorme nei confronti dei propri elettori e, più in generale, dei cittadini e delle cittadine che dovrebbe rappresentare. Ma in questi anni in troppi hanno propagandato consapevolmente odio, contribuendo a trascinare questo paese in un vortice identitario che ha provocato ferite difficili da rimarginare. 
Conte non c’è più, ma anche i suoi sostenitori nel loro piccolo traballano Andamento lento al Quirinale, passano più di 24 ore dalle dimissioni di Giuseppe Conte e l’avvio delle consultazioni di oggi pomeriggio, tutto tempo utile per capire se nasce quel mitico gruppo dei Costruttori che potrebbe essere ammesso al Colle per un incontro ufficiale. 
Dal Recovery Plan ai ristori l’agenda economica è appesa alla crisi Negozianti, ristoratori, professionisti e imprenditori in attesa dei contributi a fondo perduto del quinto decreto ristori potrebbero dover aspettare l’esito delle consultazioni e la formazione di un nuovo esecutivo. Rimandata pure la discussione sulla proroga della cassa integrazione e lo sblocco dei licenziamenti dopo il 31 marzo. Solo il Recovery Plan continuerà lentamente il suo iter parlamentare, dopo che la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso di bloccare tutti lavori della Camera, a eccezione delle audizioni sul piano di ripresa da 209 miliardi, da riscrivere prima dell’invio a Bruxelles. 
Piatti e prodotti per conoscere Procida, prima del 2022 Nell’800 ispirò il dramma romantico di un poeta francese e Graziella, oltre che una musa, è diventata una casa-museo. Fu l’isola che incantò Arturo, protagonista del premio Strega 1957, un fanciullo che si sarebbe accontentato “di essere uno scorfano ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua”. Il suo fascino colpì altresì Virgilio, Stazio, Giovenale e Boccaccio. L’accogliente porticciolo di pescatori valse, poi, a Michael Radford cinque candidature agli Oscar e, ahinoi, a Massimo Troisi la vita. In questi giorni il Mibact l’ha designata Capitale italiana della cultura nel 2022: Procida è “L’isola che non isola”. 
Per salvare la democrazia c’è bisogno di una visione di lungo periodo A valle della crisi finanziaria della fine degli anni 2000 le aziende si sono accorte che era necessario introdurre nei sistemi incentivanti del personale dei meccanismi in grado di spalmare i bonus dei manager su più annualità, ancorandoli ai risultati di più esercizi e non solo alle performance di un singolo bilancio. 
La Cina sta naturalizzando calciatori stranieri per cercare di qualificarsi ai mondiali del 2022 Per gli amici del bairro Sorocaba di San Paolo, in Brasile, Fernando Henrique è sempre stato “Fernandinho”. Da qualche mese, però, l’esterno offensivo del Guangzhou F.C. è diventato Fei Nanduo. Assieme a Tyias Browning (Jiang Guangtai), Nico Yennaris (Li Ke), Elkeson (Ai Kesen), Aloisio (Luo Guofu) e Alan Carvalho (A Lan), Fernando è uno dei sei calciatori a cui la Federazione cinese ha offerto un nuovo passaporto ed un posto in nazionale.  
L’Europa del futuro sarà divisa tra regioni giovani e aree vecchie. E l’Italia si troverà a metà strada Tra le conseguenze dirette e indirette dello stravolgimento socio-economico portato dalla pandemia di Covid vi saranno anche quelle demografiche. I minori redditi, il lavoro più scarso e meno sicuro e le incertezze a detta degli esperti raffredderanno ancora di più l’inverno demografico che l’Europa attraversa da qualche tempo. Il numero di nascite rischia quasi sicuramente di toccare nuovi minimi nei prossimi anni. Probabilmente verranno accentuate e anticipate quelle tendenze che i demografi ritengono caratterizzeranno il XXI secolo nel Vecchio Continente. E che promettono di trasformarlo.
La gran confusione del bando di Arcuri per realizzare i padiglioni per la vaccinazione Mentre l’Italia è alle prese con gli intoppi della campagna di vaccinazione e una crisi di governo, il Commissario Straordinario Domenico Arcuri prosegue con il bando di gara per la realizzazione dei padiglioni primula per l’immunizzazione di massa. 
Carneade su Twitter chiede e ottiene la testa di qualcuno, ovvero la cancel culture Ieri un Carneade ha cercato di far licenziare David Simon. David Simon è uno sceneggiatore, ha inventato alcune serie televisive che forse avete visto: The Wire, Il complotto contro l’America, The Deuce, Show Me A Hero. In Italia si trovano su Sky, in America su Hbo, e quindi il Carneade ha fatto ciò che fanno in quest’epoca i giustizieri: è andato su Twitter e ha taggato Hbo. 
Il Pd insiste ancora su Conte, la fissazione è peggio della malattia Da tre settimane, Linkiesta auspica l’uscita di scena sincronica dei due amigos Donald&Giuseppi, avvertendo che entrambi, pur di restare alla Casa Bianca e a Palazzo Chigi, sarebbero stati pronti a tutto, compreso l’arruolamento di Jake Angeli e di Lello Ciampolillo, uno con le corna e l’altroBcon l’insalata, oltre al consueto spargimento di balle e di teorie cospirative, ultima in ordine di apparizione quella del complotto delle case farmaceutiche per provare coprire il disastro della campagna di vaccinazione petalosa. 
Un piccolo passo per Conte, un grande passo per la democrazia italiana Non è facile capire, dopo tante incertezze, quale sia stata la molla decisiva che abbia infine convinto Giuseppe Conte ad annunciare l’intenzione di dimettersi. È probabile che a pesare sia stata più che altro la raggiunta consapevolezza di non potere accontentare tutti, o forse anche di non volerlo fare, almeno non oltre un certo limite, posto per così dire a metà tra il senso delle istituzioni e il senso del ridicolo. Un limite che forse lo stesso presidente del Consiglio ha temuto di avere superato leggendo la dichiarazione del senatore Lello Ciampolillo battuta ieri dalle agenzie: «Ho proposto a Conte di diventare vegano, gli interessa». 
Segni impercettibili di ottimismo economico globale (politica permettendo) Il 2020 dovrebbe averci insegnato quanto precarie siano le previsioni economiche. Il 23 febbraio, due giorni dopo la comparsa del primo caso di Covid-19 in Lombardia, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, profetizzava che «l’impatto del coronavirus sul Pil dell’Italia potrebbe essere di oltre lo 0,2 per cento». Durante le sue “Considerazioni finali”, a fine maggio, lo stesso governatore parlava invece di un arretramento del prodotto interno lordo del 13 per cento. Da quando la pandemia ci ha investito, le stime del suo impatto, per l’Italia, sono state costantemente riviste: al rialzo, per quanto riguarda la sua gravità. 
L’assurdità logica del comunismo Articolo scritto in occasione dei 100 anni della rivoluzione bolscevica del novembre 1917. Traduzione di Guido De Franceschi. Il centenario che commemoriamo questo mese, il solenne anniversario della rivoluzione bolscevica, è il centenario di un’assurdità logica e delle sue conseguenze. La presa del potere in Russia da parte dei bolscevichi è stata un caso, ma è stata interpretata come un destino. Quello che è avvenuto non era stato predetto proprio da nessuno, ma il suo prestigio si è basato sulla convinzione secondo cui si erano compiute le ben note predizioni scientifiche di Karl Marx. L’assurdità di queste contraddizioni costituiva la mistica bolscevica. E la cosa più assurda di tutte è che l’attrattiva di questa mistica si è rivelata straordinariamente grande.
Il land grabbing è una seria minaccia per l’ambiente (e per i diritti umani) Sono 79 milioni gli ettari di terra fertile che multinazionali dell’agri-business e della finanza, investitori internazionali e Stati si sono accaparrati a danno delle comunità di contadini locali e dei popoli indigeni. Il fenomeno del land grabbing, cioè dell’appropriazione di enormi appezzamenti di terreno, è un fenomeno che da anni non percepisce crisi, ma che al contrario, nonostante il forte impegno dei movimenti ambientalisti e le promesse delle aziende europee, trova sempre più slancio. Dal 2008 a oggi è cresciuto del 1.000%, e a marzo 2020 erano 2.100 gli accordi firmati per attività riconducibili all’espropriazione di terreni.
Nel Pd sono offesi (con Renzi) e rischiano di essere anche umiliati (da Conte) Il Partito democratico è diviso. Molti, soprattutto nei gruppi parlamentari, non vogliono morire per Giuseppe Conte e hanno capito che proprio Conte è un ostacolo per la governabilità del Paese, per cui si pongono il problema di cercare altre strade che salvino la legislatura e la faccia. 
L’Italia non può arrendersi al monopartitismo perfetto Conte-Salvini (l’alternativa c’è) Questa mattina mi son svegliato e ho effettuato un bonifico a Più Europa, uno a Italia Viva, uno ad Azione, uno a Base Italia di Marco Bentivogli e uno a Voce Libera di Mara Carfagna, lo schizofrenico nucleo liberal-democratico da cui l’Italia deve e può ripartire se non vuole arrendersi al monopartitismo perfetto del fronte sovranista-populista e dei suoi volenterosi complici. 
La democrazia non è più in pericolo, Bonafede è diventato garantista e il Pd è contento così La sintesi più efficace delle trattative in corso tra maggioranza, responsabili sempre meno volenterosi e costruttori sempre meno costruttivi, viene da un servizio del Tg3, andato in onda attorno alle 14.30 di ieri: «La nuova mano tesa dovrebbe arrivare da Bonafede, al lavoro in queste ore su una relazione che, come ha sollecitato il Pd, dovrebbe essere garantista, poco divisiva, proiettata sul futuro più che sulle guerre del passato, nodo prescrizione in testa». E già sull’immagine di un Alfonso Bonafede garantista si potrebbero scrivere libri, ma è ancora più significativo il fatto che appena finito il telegiornale, sullo stesso canale, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite di Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più”, abbia tenuto a precisare che per il Movimento 5 stelle l’abolizione della prescrizione (parole sue, che per la precisione sono state: «Noi da gennaio abbiamo abolito la prescrizione») è proprio una medaglia, una cosa di cui andare orgogliosi, e dunque non si tocca. In pratica, almeno per il pubblico di Raitre, oltre che per il Pd, la svolta garantista di Bonafede è durata lo spazio di un intervallo pubblicitario.  
Perché l’inverno glaciale di gennaio conferma il climate change «Ma avete visto che nevicate record in Italia?». «Perché, a Madrid erano cinquant’anni che non nevicava così tanto, altro che riscaldamento climatico». In queste ultime settimane sono stati questi i commenti più comuni sui gruppi social di negazionisti del mutamento climatico. Anzi, ora non si fanno chiamare più negazionisti, bensì «realisti», coloro che osservano che tempo fa dalla finestra e poi vanno a scrivere un post aggressivo contro gli «allarmisti». 
Cosa c’è nel capitolo del Recovery Plan dedicato al lavoro Politiche attive del lavoro e formazione. Sono questi i due punti centrali del capitolo lavoro all’interno della missione “Inclusione e coesione” del Recovery Plan italiano approvato dal governo e ora al vaglio del Parlamento, prima di essere inviato a Bruxelles per il via libera da parte della Commissione europea. 
La moda stupida di definire “geni” le donne che scrivono libri normali Nell’ultimo film che diresse George Cukor ci sono i due modi in cui si può fare la scrittrice. È un film di quarant’anni fa, quando non solo erano solo due i modi, ma solo due erano persino i generi sessuali, quindi abbiate pazienza: sto per fare delle notazioni antiquate. In quel film lì Jacqueline Bisset è, delle due amiche, l’intellettuale. Quella che scrive un libro ben recensito e benissimo premiato, e poi le viene il blocco e si tormenta. Candice Bergen è invece quella che fa le cose che ci si aspettano (stiamo parlando del 1981, per carità: oggi no, oggi non esistono aspettative, giammai) dalle donne: sposarsi, figliare.
Il ritratto psicologico di Putin nella video inchiesta di Navalny (in italiano) Nell’agosto 2020 Navalny è stato avvelenato dall’arma chimica Novichok, su ordine di Vladimir Putin. È sopravvissuto, è tornato in Russia ed è stato fermato direttamente all’aeroporto. Il 18 gennaio 2021 il tribunale ha deliberato in violazione della legge l’arresto di Alexey Navalny e l’ha rinchiuso nel carcere di detenzione preventiva Matrosskaya Tishina. Per il 23 gennaio alle 14 sono previste manifestazioni di protesta in tutto il Paese.  
La quarta gamba del governo Conte azzoppata dal giustizialismo grillino Ancora una volta, va detto come fatto oggettivo, la magistratura entra con tutto il suo peso in una delicatissima crisi politica che è ancora lontana dall’essere chiusa. Mentre la Calabria che va al voto nei prossimi mesi per rinnovare il consiglio regionale dopo la morte della governatrice Jole Santelli diventa un laboratorio politico, con Luigi de Magistris in pista appoggiato da una serie di mondi non lontani da quelli del procuratore Gratteri, ecco che da Catanzaro quest’ultimo bombarda l’Udc, il piccolo partito di centrodestra guidato fino a oggi da Lorenzo Cesa, raggiunto da un avviso di garanzia per associazione a delinquere aggravato dal metodo mafioso nell’ambito di una maxioperazione contro la ’Ndrangheta – che ha un nome fantastico, Basso profilo: agli arresti domiciliari anche Francesco Talarico, assessore al Bilancio della Regione Calabria e segretario regionale dell’Udc. 
Il Museo del ’900 di Firenze espone l’amore per l’Italia di Henry Moore Appurato che il giallo, insieme al grigio, è il colore del 2021, basta davvero un accenno alla tinteggiatura paglierina per riprendere a respirare? Almeno nel mondo dell’arte si direbbe di sì e pur escludendo il turismo – nota bene, le mostre si fanno più per i forestieri che per i locali – la Toscana gialla di questa settimana è pronta al nuovo via, alla nuova stagione espositiva. Sperando che a qualche genio non venga in mente di stoppare tutto un’altra volta, che togliere ai cittadini musei, teatri, cinema, scuole significa azzerare la cultura: un danno enorme, sociale ed economico. 
Ma che cosa abbiamo fatto per meritarci la trap? Secondo le previsioni più ottimiste, avrebbe dovuto durare poco. Quella strana miscela di ritmi minimalisti, voci distorte e lingua da pseudo-gangster di periferia che andava sotto il nome di “trap”, sembrava soltanto l’ennesimo sottoprodotto del mondo hip hop, vicolo cieco di una delle tante variazioni di un genere già in declino. Quelle previsioni purtroppo (o per fortuna, a seconda dei gusti) erano sbagliate. 
Parenti in lacrime e musica kitsch, con l’addio di Donald Trump finiscono gli anni Dieci Trump parte per la pensioneÈ andato via con la moglie mascherata da Audrey Hepburn e YMCA dei Village Voice dagli altoparlanti. E un discorso più da televenditore che da golpista e poca gente a salutarlo, tra loro i parenti. Sembrava il seguito del seguito del seguito di Nashville di Robert Altman; col candidato del Replacement Party diventato presidente sconfitto e in disgrazia (potrebbe interpretarlo il Tim Robbins di Bob Roberts, dopo tantissimi Big Mac).
Per il segretario della Fim Cisl, serve più politica industriale e meno annunci «Abbiamo apprezzato molto che al secondo giorno di guida del gruppo l’ad di Stellantis Carlos Tavares non solo fosse in Italia ma abbia anche voluto incontrare i sindacati italiani». Il segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl Roberto Benaglia ha appena concluso l’incontro di un’ora e mezza in videoconferenza con il ceo del neonato gruppo automobilistico nato dalla fusione di Fca e Psa, come chiesto dalle parti sociali. «È stato un incontro generale», spiega, «non siamo entrati nei dettagli, ma è una buona base di partenza». 
Ecco come la pandemia ha cambiato il mercato del lusso Secondo varie classifiche specializzate, tra cui quella tradizionale pubblicata da Forbes, le dieci persone più ricche del mondo non hanno affatto risentito della crisi Covid e, anzi, sono diventati ancora più ricche. Tuttavia questo non ha comportato un aumento dei consumi nel settore tradizionalmente destinato alle spese dei più ricchi: secondo Julie El Ghouzzi, direttrice del Centre du Luxe e professoressa di marketing del lusso alla Sorbonne Business School e all’Istituto di studi politici di Parigi, il lusso ha subìto in pieno gli effetti della contrazione dei consumi. 
Il giorno della democrazia e la fine del lockdown americano Il giorno dell’America, il giorno della democrazia. L’America è tornata, la notizia è questa. È tornata con un presidente degno di questo nome, Joe Biden, un presidente americano e non antiamericano come il predecessore in fuga in Florida al suono di My Way. L’America è tornata con una vicepresidente, Kamala Harris, che per la prima volta è donna e nera e soprattutto in gamba. 
Nel Pd alcuni (ma non troppi) cominciano a soffrire l’immobilismo di Zingaretti «Mi aspetto che il Partito democratico si assuma la responsabilità di una svolta e non si accontenti di una governabilità fine a sé stessa. Spero che qualche timidezza di troppo con i nostri alleati sia dettata solo dall’emergenza». Si sa che Tommaso Nannicini – senatore del Partito democratico sempre molto autonomo – ha votato la fiducia “per disciplina di partito” e certo anche perché contrario a una crisi: e però non è solo lui a reclamare una discussione un po’ meno legata alla contingenza. 
Perché non è rimasto più nulla del Partito Comunista Italiano Del PCI, del grande partito nazionale di Gramsci e di Togliatti, onestamente mi pare sia rimasto ben poco. L’elenco di ciò che oggi manca, nella sinistra e più in generale nella politica italiana, è piuttosto desolante: il radicamento di massa, capillare, nei quartieri, nelle scuole e nei luoghi di lavoro, e dunque la partecipazione collettiva alla discussione, l’appartenenza, la condivisione; la militanza volontaria, il gusto dell’incontro con la gente in carne e ossa, la passione per il confronto; un’organizzazione ramificata ed efficiente, che consente al vertice di raggiungere agevolmente la base, e alla base di farsi sentire dai vertici; lo studio della storia, «matrice – diceva Togliatti – di tutto ciò che gli uomini sanno e possono sapere», e la conoscenza approfondita delle condizioni reali di vita, della struttura sociale, dei flussi di opinione; la capacità non soltanto di produrre cultura e di dialogare con il meglio dell’intelligenza nazionale, ma anche, e soprattutto, di costruire un’egemonia – oggi diremmo di condizionare l’immaginario collettivo – e di tradurla in consenso; la vocazione all’accordo, alla mediazione, al compromesso come unica chiave possibile per ottenere risultati concreti; il rispetto profondo per gli umili e, al tempo stesso, la convinzione condivisa che il popolo vada educato, formato e diretto, e non certo seguito o subìto; e infine, e soprattutto, la capacità di coltivare una visione complessiva dello scenario in cui ci si muove, di bilanciare il vantaggio della propria parte con l’aspirazione a rappresentare la società intera, e insomma l’ambizione di parlare ogni volta del Paese al Paese. 
La fila degli eurospasimanti che l’Ue non vuole (ancora) far entrare Nei primi anni Duemila in Europa – intesa sia come Unione europea (allora composta da quindici Paesi) sia come generico insieme delle comunità nazionali o subnazionali che si sentivano volenterosamente parte del vecchio, caro continente – c’era una enlargement fever che pareva inestinguibile. 
L’avanspettacolo del Senato, un voto di fiducia sceneggiato male e recitato peggio Quando nel mio schermo irrompe l’avanspettacolo del Senato, sono immersa da ventiquattr’ore in Yasmina Reza. Oggi esce in Italia (lo pubblica Adelphi) “Anne-Marie la Beltà”, il monologo d’un’anziana ex attrice leggendo il quale non ho, lo giuro, pensato neanche una volta a Matteo Renzi o a Giuseppe Conte. Al massimo ho pensato a “La valigia dell’attore” di De Gregori («Eccoci qua: siamo venuti per poco, perché per poco si va»). 
L’ultimo tango a Washington di Trump, con gelosia finale per Lady Gaga che canta con Biden Trump soffre per Lady GagaLa Guardia nazionale ha chiuso i ponti che collegano la capitale con la Virginia. Nel centro del District of Columbia molti palazzi e negozi sono barricati, con tavole di legno inchiodate. I soldati arrivati a proteggere l’insediamento di Joe Biden e Kamala Harris sono più di 25 mila; tra loro ci potrebbero essere golpidioti delle milizie suprematiste, o di QAnon.
Con il voto in Senato la crisi di governo potrebbe essere chiusa, quella politica ancora no L’operazione Conte non ha funzionato. Da Palazzo Madama ieri sera è uscito un governo già vecchio, malandato, incespicante su numerini che lo inchiodano a essere minoranza al Senato: il Conte 2 bis, o Conte bis bis, ha incassato la fiducia con soli 156 voti (contrari 140): è pienamente legittimo ma è fragile come un vetro di Murano. La crisi formale forse è chiusa, politicamente no. 
Il governo Conte ottiene la fiducia, ma con Berlusconi badante Donald Trump se ne va, Vladimir Putin prima ha avvelenato e poi arrestato il suo oppositore Navalny, Giuseppe Conte si è salvato anche col voto della segretaria particolare di Berlusconi, Maria Rosaria Rossi, nuova pasionaria di Marco Travaglio, e di altri forzitaliani (oltre che di Lady Mastella). Governo M5s-Pd-LeU di minoranza, con badante Berlusconi. Centocinquantasei voti a favore di Conte, compresi tre senatori a vita e due indecisi fino all’ultimo secondo, Campolillo e Nencini. Centoquaranta i voti contrari. Sedici gli astenuti. Durerà?
Perché “l’ultima volta” di Kobe non è stata come tutte le altre Iniziano così tutte le ultime volte. Le ultime trasferte in ogni città, le ultime sfide con le varie franchigie NBA, contro ognuna delle quali Kobe ha segnato quaranta punti almeno una volta, unico nella storia oltre a Bob Pettit a riuscirci. Più significativo di altri è forse l’ultimo incontro con gli storici rivali di Boston, contro cui Kobe segna trentaquattro punti, comunque insufficienti a evitare la sconfitta. 
L’incredibile capacità di resistenza delle librerie nell’anno della pandemia Il Covid non ha colpito in modo uguale il mondo della cultura. Se i cinema hanno registrato un crollo degli incassi (diminuito del 72%) e il fatturato dei professionisti dello spettacolo è stato quasi azzerato, il settore dei libri esce dal 2020 quasi senza problemi. Un mezzo miracolo. 
I giovani italiani lavoreranno sempre di più per guadagnare ancora poco «Lo scopo del lavoro è guadagnarsi il tempo libero», come diceva Aristotele la storia dell’umanità è stata sempre anche questo, una lotta per rendere la vita meno dura, il tentativo di rendere non solo più remunerative ma anche meno faticose le ore di lavoro, meno lunghe, quello di allungare il tempo da dedicare alla famiglia, ai rapporti, allo svago, di migliorarlo anche qualitativamente. 
Conte avrà la sua maggioranza (forse), l’Italia avrà un governo più debole Da stasera l’Italia avrà un governo più debole. Vedremo i voti al Senato che saranno sotto la maggioranza assoluta. Ma al di là della fragilità numerica, già in parte evidenziata dal grande tabellone elettronico che sovrasta l’emiciclo di Montecitorio quando è apparsa la scritta “favorevoli 321″ (6 voti in più della maggioranza, non è un granché) il Conte 2 bis – o Conte bis bis – si è politicamente infragilito con la rottura con Italia viva e il salite a bordo dei già leggendari Costruttori, aggregazione di vecchie volpi e nomi sconosciuti, fuoriusciti ed eletti all’estero che da domani potranno chiedere qualunque cosa a un avvocato convinto di aver vinto la causa.  
Trump fa le valigie e pensa chi perdonare prima della partenza, forse sé stesso Trump sceglie chi perdonareIeri, mentre il Campidoglio di Washington veniva sorvegliato da più militari di quelli che sono ora Afganistan, Iraq e Siria messi insieme, il presidente uscente decideva quali finanziatori suoi e clienti dei suoi avvocati perdonare prima della partenza. C’è suspence fino a domani sera (poi parte e si insedia Joe Biden). Si prevedono cento e più perdoni presidenziali. Donald Trump e i suoi avvocati ne hanno fatto l’ultimo business del mandato. Trump chiede fondi per la sua biblioteca presidenziale (vabbè), gli avvocati incassano con la promessa di convincerlo a graziare truffatori, omicidi abbienti, un whistleblower della Cia e il fondatore di Silk Road, primo mercato nero del Dark Web.
L’evoluzione europeista dei nostri Jake Angeli a cinque stelle, e altre balle Non si tratta né di fare i pignoli né di fare gli incontentabili. Si tratta del fatto che la democrazia si fonda sul dibattito pubblico. E quando al trasformismo parlamentare si accompagnano camaleontismo politico e relativismo lessicale in dosi così massicce, trasformando la discussione in una palude in cui tutte le idee, ideologie e idiozie possibili si confondono in un’unica poltiglia, la sola battaglia che ha veramente senso combattere è quella per il significato delle parole. 
Salviamo il pianeta da negazionisti e anticapitalisti Quando mi sono messo a scrivere l’articolo di presentazione di Greenkiesta, il nostro nuovo quotidiano digitale dedicato ai temi del pianeta, dell’ambiente e dell’innovazione, che si aggiunge a Europea, Gastronomika e Il lavoro che verrà, ho pensato che la cosa migliore fosse riproporre il mio primo editoriale scritto per Linkiesta il 24 settembre 2019. In quel primo articolo per questo giornale c’erano già tutte le ragioni per cui, un anno dopo, abbiamo deciso di occuparci in modo più sistematico di questi temi. 
L’album-epitaffio del 2016 è proprio un’uscita di scena à la Bowie “Blackstar” esce l’8 gennaio 2016, il giorno del 69esimo compleanno di David Bowie, due giorni prima della sua morte. Sono entrambi eventi non annunciati, imprevisti, sorprendente il primo, scioccante il secondo. Sicuramente, magnificamente orchestrati. Un’uscita di scena da artista consumato, articolata su tre livelli che sono il risultato di un ultimo anno di lavoro intenso, in condizioni estreme, con una determinazione feroce a portarli a termine: un album decisamente innovativo, “Blackstar”, nel quale ancora una volta Bowie va in cerca di nuovi territori; uno spettacolo teatrale, “Lazarus”, che ripercorre in tempi moderni la fantascientifica favola di Anthony Newton, l’uomo che cadde sulla terra; infine, due video tratti dall’album, “Blackstar” e “Lazarus”, che racchiudono una tale messe di simbolismi da riempire pagine su pagine di commenti e ipotesi. 
Ecco come funziona la lobby internazionale contro la corruzione Prima di fine anno l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha organizzato l’International Anti-Corruption Day per mettere la lotta contro la corruzione al centro delle varie iniziative dei governi. È un problema spinoso e importante. È una delle grandi priorità, perché la corruzione per tutti i Paesi rappresenta una delle maggiori minacce alla crescita economica, mina i valori della democrazia, ed è una delle cause non secondarie delle disuguaglianze sociali. 
Calenda non sa che “I promessi sposi” li ha scritti Mastella (per non parlare della bufala) Ognuno ha il suo punto di rottura, e per Filippo Ceccarelli fu la bufala. In quella summa del Novecento e dei suoi strascichi che è “Invano” (pubblicato da Feltrinelli), Ceccarelli ricostruiva un giorno in cui, durante il secondo governo Prodi, il suo giornale l’aveva mandato a seguire un vertice di maggioranza che si teneva nelle stanze dell’Udeur, il partitino di Mastella. 
I cosiddetti Florida Men (maschi bianchi disturbati che fanno cose strane) attendono il loro guru Trump e il Sunshine StateDal secolo scorso, il South Florida ospita ex capi di Stato controversi (eufemismo), politici e militari a cui è andato male il golpe, speculatori immobiliari, tossicodipendenti, riciclatori a vari livelli, rattusi seriali alla Jeffrey Epstein, e maschi bianchi disturbati che fanno cose strane, detti Florida Men.
Conte non riesce nemmeno a far entrare al governo Mastella, potrà mai rilanciare l’Italia? Uno che non riesce nemmeno a far entrare Clemente Mastella al governo, fallendo un rigore senza portiere, come può scrivere un Recovery plan che non sia respinto dalle istituzioni europee; come può organizzare una campagna di vaccinazione nazionale per immunizzare il paese; come può, insomma, rimettere in carreggiata l’Italia che sotto i suoi occhi è prima per numero di morti, per misure restrittive e per decrescita economica? 

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