Pisapia avverte Sala: il centrosinistra non si tocca

Il sindaco di Milano avverte: chi si candida con noi non apre al centrodestra. Il commissario Expo non ha ancora sciolto le riserve ma sta dialogando con gli ex berlusconiani

Se allargherà la coalizione verso il centrodestra, come pare determinato a fare, Giuseppe Sala potrebbe trovarsi di fronte un ostacolo imprevisto: Giuliano Pisapia. L’attuale sindaco di Milano, che ha costruito un ottimo rapporto personale con il commissario dell’Expo, ha deciso di chiarire che la prospettiva per cui si spenderà in prima persona e’ la “continuità” con quel centrosinistra arancione che lo portò a Palazzo Marino nel 2011. Sono le regole delle primarie fissate per il 7 febbraio a dirlo. Ma è probabilmente anche la condizione non scritta da rispettare, se accanto a Sala si vorrà schierare un vice politico che arrivi dalla squadra del sindaco attuale per non perdere troppi voti a sinistra.

Pisapia, la cui opinione conterà tantissimo fra chi voterà il candidato alla sua successione, ha parlato quando ancora il commissario di Expo non ha sciolto tutte le riserve. La sua candidatura formalmente ancora non c’è, eppure ha già spinto vendoliani e fassiniani a non escludere di disertare le primarie di coalizione se il suo nome ci sarà. Sui contenuti «potrò dire qualcosa quando avrò letto il programma del dottor Sala», ma la linea di Pisapia e’ netta sulla cornice politica: «I paletti sono molto chiari e sono nella Carta dei valori sottoscritta da tutti per le primarie – ha sottolineato -. Il candidato deve essere in continuità con l’esperienza di centrosinistra di questi anni e non deve esserci alcuna apertura al centrodestra. Chi non vuole continuare questa esperienza si sbaglia».

È soprattutto Cristina Tajani, di area Sel, che fra le tre potrebbe essere quella che ha più chance di affiancare Sala in un ipotetico ticket per la corsa a sindaco

Pisapia non ha scelto un luogo casuale per dire la sua sul tema. A Milano è stato l’ospite d’onore di un’affollata intervista pubblica all’Umanitaria, dove Gad Lerner ha fatto parlare (bene) della loro esperienza in Giunta tre donne che hanno ricoperto o ricoprono ancora il ruolo di assessore. Lucia Castellano e Chiara Bisconti. Ma soprattutto Cristina Tajani, di area Sel, che fra le tre potrebbe essere quella che ha più chance di affiancare Sala in un ipotetico ticket per la corsa a sindaco. Pisapia era da loro e non dall’altro suo assessore Pierfrancesco Majorino – candidato a sua volta alle primarie, giovane del Pd ma sostenuto proprio da Sel – che in una libreria non distante parlava della sua esperienza politica.

Insomma, il sostegno del sindaco al commissario di Expo può esserci ma solo in un contesto di centrosinistra riconoscibile. E a patto che non voglia disintegrare l’esperienza di questi anni (messaggio che Pisapia manda però, sull’altra sponda, anche alla neonata Sinistra Italiana). È questo del resto il rischio che potrebbe trasformare quelle di febbraio in primarie solo del Pd: finirà come in Liguria? Matteo Renzi fa gli scongiuri. Ma se Sala chiuderà veramente un accordo con l’area di Ncd con cui pare abbia già dialogato (che in Lombardia e’ soprattutto Cl, politicamente rappresentata da Roberto Formigoni e Maurizio Lupi), a sinistra si sentirebbero tutti liberi.

Anche perché lo stesso Sala negli scorsi giorni ha fatto recapitare ai suoi sponsor un messaggio: lui non è Pisapia. Nessuno, fra i Dem, vuole prendere in considerazione l’ipotesi che alla fine io super-candidato decida di non candidarsi, per sottrarsi al logorio politico: significherebbe aver rotto ogni schema e aver ridicolizzato i piani del capo del Governo, con il centrodestra pronto a riprendersi la scena e i voti della Milano che conta. Il commissario Expo scioglierà ogni dubbio entro la fine della prossima settimana. Probabilmente.

Twitter @ilbrontolo

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