È ufficiale: da sabato 19 dicembre Veneto Banca è diventata Spa: il 97,2% ha detto sì. I voti favorevoli sono stati 10.711, di cui la metà di soci presenti e l’altra di chi ha lasciato la delega. Contrari solo 234 voti, pari al 2,13%, mentre gli astenuti sono stati lo 0,74%: solo 85 alzate di mano. Percentuali simili per l’aumento di capitale da un miliardo di euro e per la richiesta di ammissione alla quotazione in Borsa Italiana.
Rispetto alle previsioni della vigilia, l’assemblea si è rilevata piuttosto tranquilla. Non c’era d’altra parte alla trasformazione in società per azioni, pena il commissariamento.
«La Bce ci ha dato una cambiale a 4 mesi. Noi dobbiamo dotarci di un capitale di un miliardo rapidamente. Noi oggi non abbiamo ancora l’autorizzazione di Consob e Borsa Italiana, le quali richiedono una trasparenza al 100%». Così l’ad Cristiano Carrus all’assemblea di Veneto Banca. «Questa non è una Onlus ma una società di capitali che deve fare profitti – sottolinea -. Profitti per tutti senza danneggiare alcuno. Se così non è accaduto in passato vi chiedo comunque scusa perchè mi sento coinvolto. Metteremo a disposizione un fondo di solidarietà limpido e senza favoritismi». «Nell’arco di pochi mesi – rileva – due grandi società venete andranno in borsa con 2,5 miliardi di capitale e questo è un fatto epocale».