«Visionario non direi, è una parola che non spiega niente. Sicuramente Gianroberto Casaleggio aveva capito molto in anticipo la potenza della rete. Aveva una grande capacità di visione». Enrico Sassoon conosceva bene il guru del Movimento Cinque Stelle. I due si erano incontrati alla fine degli anni Novanta e nel 2004 hanno dato vita insieme alla Casaleggio Associati. Professionista, direttore della rivista di managment Harvard business review in Italia, nel 2012 Sassoon ha lasciato la società. «Da allora i nostri rapporti si sono interrotti per sempre – racconta – Ma per 15 anni io e Casaleggio siamo sempre andati d’accordo».
Come ha conosciuto Gianroberto Casaleggio?
Mi aveva contattato lui nel 1998 proponendomi di entrare nel consiglio d’amministrazione di Webegg, cosa che poi è avvenuta. Pochi anni dopo abbiamo fondato la Casaleggio Associati.
La figura di Casaleggio resta difficilmente interpretabile. Giornali e avversari politici lo hanno spesso descritto come un personaggio misterioso, avvolto nell’ombra. Un complottismo di fondo che non ha risparmiato neppure lei.
Certi misteri sono stati costruiti da gente con molta fantasia. È vero, anche da parte dei media c’è stato un approccio un po’ delinquenziale, sicuramente diffamatorio, che ci ha coinvolto entrambi. Un approccio che alla fine mi ha portato a prendere le distanze dalla Casaleggio Associati (Sassoon ha lasciato la società nel 2012 spiegando le sue ragioni in una lettere al Corriere della Sera, ndr).
Teorie del complotto o solo fantasie?
Più che fantasie vere e proprie scemenze.
Per quindici anni siamo sempre andati d’accordo, senza problemi. Ma nel momento in cui ho espresso le mie riserve e il mio disaccordo, i nostri rapporti si sono chiusi definitivamente
Che persona era davvero Casaleggio?
Sicuramente un uomo con una grande capacità di visione, specie per quanto riguarda la rete e la tecnologia. Per quindici anni siamo sempre andati d’accordo, senza problemi. Ma nel momento in cui ho espresso le mie riserve e il mio disaccordo, i nostri rapporti si sono chiusi definitivamente.Umanamente che ricordo ha di lui?
Come ognuno aveva i suoi lati positivi e negativi. Poi ripeto, i nostri rapporti si sono chiusi e in più di un’occasione ho capito che la mia uscita dalla Casaleggio Associati non era stata particolarmente apprezzata.Diversi giornali lo hanno descritto come un visionario.
Visionario è una parola che spiega tutto e niente. Casaleggio aveva capito molto bene, e prima degli altri, la potenza della rete e la possibilità di creare un movimento di opinione basato su questo strumento. Gianroberto aveva una visione anticipatoria. Ad esempio ricordo che mi parlava dell’evoluzione dei social network almeno due anni prima della loro effettiva esplosione.La maggior parte del successo del Movimento Cinque stelle non è merito delle proposte politiche, sempre piuttosto vaghe, quanto demerito degli altri partiti
Comunque la si pensi, bisogna rendergli il merito di aver rivoluzionato la politica italiana.
Su questo argomento bisogna avere una certa lucidità. Non voglio dare alcun giudizio sul Movimento Cinque Stelle, ma credo che la maggior parte del suo successo non sia merito delle proposte politiche, sempre piuttosto vaghe, quanto demerito degli altri partiti. La conseguenza di un’ondata di corruzione e malcostume che ha riguardato la nostra politica. Beppe Grillo e il M5S si sono chiaramente avvantaggiati dalla pessima figura dimostrata dagli altri partiti politici.Adesso che succederà, il figlio Davide prenderà il suo posto?
Non ne ho idea, glielo auguro. Posso dire, però, che Casaleggio era un fenomeno unico, non sarà facilmente replicabile.