Grande affluenza il 13 aprile a Milano alla presentazione della ricerca “E-commerce in Italia” di Casaleggio Associati, giunta alla decima edizione e dedicata al fondatore Gianroberto Casaleggio, appena scomparso.
Lo studio rivela una crescita più che raddoppiata per l’e-commerce in Italia durante il 2015 rispetto all’anno precedente: dal +8% del 2014 si è passati al +19%, con un fatturato di quasi 29 miliardi di euro. Questa spinta arriva soprattutto dai retailer esteri entrati in Italia e dai grandi marketplace come Amazon.
Il settore dei “centri commerciali online” continua a registrare la crescita maggiore (+140%), grazie alla presenza di player internazionali e all’assorbimento di categorie merceologiche e alla relativa quota di mercato di settori come elettronica di consumo, moda e alimentare. Nel settore dei “centri commerciali online” la Casaleggio Associati fa ricadere tutti gli e-commerce “multiprodotto” e in particolare i big player come Amazon, ebay, Privalia, Groupon. Si tiene conto del fatturato generato in Italia come b2c e direttamente, quidi con l’esclusione dei venditori terzi.
A seguire, avanza in forte crescita (+77%) il settore alimentare grazie allo sviluppo della consegna del fresco, mentre i settori più maturi del turismo e del tempo libero, rappresentano complessivamente oltre tre quarti del mercato. L’unica decrescita percepita si registra nel settore dell’elettronica di consumo (-15%) a causa della difficoltà di contrastare i centri commerciali on line.
Nel 2016 le previsioni di crescita più ottimistiche sono ancora per i centri commerciali (+55%); a seguire il settore salute e bellezza (+40%) e l’alimentare (+35%). In fondo alla classifica c’è sempre l’elettronica di consumo (0%).
Attenzione al conversion rate
Tra i principali aspetti analizzati, il conversion rate (la percentuale di visitatori unici che hanno effettuato l’operazione desiderata visitando il sito) delle aziende italiane, che è risultato in media dell’1,5%, più basso rispetto ai due anni precedenti. Per aumentarlo, l’attenzione dei merchant italiani ricade su diversi fattori:
- Semplificare il processo di acquisto (secondo il 66% dei merchant)
- Trasmettere il senso di convenienza al consumatore e fornire assistenza durante la fase di acquisto (40%)
- Far percepire la scelta giusta (31%)
- La relazione col cliente (30%)
- Velocizzare il processo di acquisto (29%)
Ottimizzazione del conversion date deve quindi essere valutata sotto diversi aspetti: persuasione all’acquisto, acquisto senza attrito, relazione massimizzata e senso d’urgenza.
Cresce il mobile commerce anche in Italia
Nel 2015 il mobile ha affermato la sua importanza, dimostrandosi un canale fondamentale nella vendita online, non solo per i mercati più maturi ma anche per il mercato italiano, dove ha generato un fatturato in media del 22% del totale, a differenza del 13% del 2014. Questa crescita è dovuta al fatto che gli utenti hanno acquisito più fiducia e sono più propensi a concludere l’acquisto da mobile: non a caso a inizio 2016 sono oltre 22 milioni gli italiani che si collegano nel corso del mese dai loro dispositivi mobile, ben 5 milioni in più rispetto al 2015.
Questo trend non è il solo. La ricerca evidenzia che gli operatori più grandi crescono maggiormente grazie ad acquisizioni e funzioni. Inoltre la pubblicità televisiva si rivela sempre utile a far conoscere il brand e sviluppare le vendite online. Crescono i modelli di business basati sull’accesso e la relazione, la sharing economy, e i programmi fedeltà integrati alle app, all’email marketing e ai social media.
Nel corso del convegno sono poi state presentate alcune realtà e-commerce italiane e internazionali: Just Eat, Loviit, Quomi, Alibaba, Boraso e Zalando.
La ricerca completa è disponibile sul sito di Casaleggio: www.casaleggio.it/e-commerce