Gli italiani, un popolo bestiale: 60 milioni di animali domestici nelle nostre case

Cani e gatti, certo. Ma ci sono anche 30 milioni di pesci e quasi due milioni di rettili. Per accudirli si spendono fino a 50 euro al mese (ma c’è chi supera i 300). E il mercato dei prodotti per l’alimentazione dei pet sfiora i due miliardi

Cani, gatti, pesciolini. Ma anche conigli, criceti e rettili di tutti i tipi. Nelle nostre case vivono almeno 60 milioni di animali domestici: una popolazione che per numero equivale a quella umana. Discendenti di San Francesco, agli italiani piace condividere la propria vita con un pet. E spesso non solo con uno. Secondo i dati Eurispes raccolti nel Rapporto Italia 2016, almeno la metà dei nostri connazionali accudisce qualche animale da compagnia. Il 22,5 per cento ne possiede un esemplare, il 13 per cento due o tre. Ma il 7,4 per cento degli italiani dichiara di accogliere in casa quattro o più animali.

Ognuno ha le sue preferenze. Ci piacciono i cani, che sono quasi sette milioni. E ancora di più i gatti, che in Italia raggiungono la notevole cifre di sette milioni e mezzo. Ma sono ancora più numerosi gli animali domestici che vivono sott’acqua. Tra pesciolini rossi ed esemplari più esotici, nuotano nei nostri acquari almeno trenta milioni di esemplari. Sono almeno 13 milioni gli uccellini di vario genere adottati dalle famiglie italiane. Quasi due milioni i roditori. E perché non aprire le porte di casa a un serpente? Tra iguane e tartarughe vivono con noi anche un milione e mezzo di rettili.

Nelle nostre case vivono sette milioni di cani e sette milioni mezzo di gatti. Ma anche un milione e mezzo di rettili

A raccogliere le cifre è il rapporto Assalco-Zoomark 2015. L’anno scorso l’associazione nazionale imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia aveva fotografato anche il profilo dei proprietari, commissionando a IRI Information Resources un’apposita ricerca. Il risultato? La scelta dei quattro zampe dipende quasi sempre dal tipo di famiglia che li ospita. Sintetizzando si potrebbe dire che i single amano i gatti e i bambini preferiscono i cani. Non è poi una gran novità. Questi i dati: nel 65 per cento delle famiglie monocomponenti con animali c’è almeno un felino. E solo nel 22 per cento un cane. Nei nuclei familiari con figli, invece, sono più presenti i cani. E aumentano i casi di compresenza tra i due animali, che raggiungono il 33 per cento.

Da Nord a Sud, l’Italia è un Paese pet-friendly. Con qualche lieve differenza. Come spiega l’indagine IRI, la presenza dei cani risulta maggiore al Centro (36 per cento), e quella dei gatti al Nord Ovest (43 per cento). Ma è al Sud e nel Nord Est che ci sono le famiglie più accoglienti: qui è più diffusa la compresenza di entrambi gli animali (rispettivamente al 33 e al 32 per cento).

Quanto costa prendersi cura di un animale domestico? La maggior parte dei proprietari spende fino a 50 euro al mese. Ma l’1,4 per cento supera i 300 euro al mese

Coccole, carezze, ma anche un impegno economico. Accogliere un animale in famiglia ha anche un costo. Secondo il rapporto Italia 2016 di Eurispes, nella stragrande maggioranza dei casi gli italiani riescono a mantenere i propri quattrozampe con 50 euro al mese. Soldi che servono per l’alimentazione e il benessere dei piccoli amici. Non manca, però, chi non bada a spese. Un italiano su cinque investe fino a 100 euro al mese per la salute dei propri animali domestici. L’1,6 per cento arriva a trecento euro. Ma c’è persino un 1,4 per cento di famiglie che arriva a spendere di più. Sullo sfondo, un mercato di tutto rispetto. Stando all’ultimo rapporto Assalco-Zoomark , in Italia il mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di quasi 2 miliardi di euro. Una montagna di cibo: tra croccantini e scatolette di carne, sono stati commercializzati prodotti per 544mila tonnellate.

Sostenere questi costi, assicura chi ha in casa un animale, vale sempre la pena. Un cane o un gatto migliorano la qualità della vita. Per il 94 per cento dei proprietari intervistati dall’indagine IRI, i pet trasmettono gioia, buonumore e serenità. E non solo. Il 91 per cento è convinto che la presenza in casa di un animale da compagnia contribuisca a tenere unita la famiglia. Altro che consulenti matrimoniali. L’84 per cento degli stessi assicura che avere un pet «aiuta ad alleviare le tensioni della vita quotidiana e a ridurre i litigi per futili motivi in cui spesso ci si imbatte».

Del resto siamo un popolo che ama gli animali. Secondo le stime Eurispes la sensibilità verso gli animali è diffusa. Tanto che l’86 per cento dei nostri connazionali è contrario alla produzione di pellicce, circa il 70 per cento dice di non apprezzare la caccia e oltre l’80 per cento si dichiara contrario alla vivisezione. Stili e tendenze che a volte condizionano anche le nostre scelte alimentari. Se solo l’1 per cento degli italiani ammette di essere vegano (rifiutando qualsiasi alimento di origine animale), almeno il 7 per cento è vegetariano. In totale quasi un italiano su dieci rinuncia volentieri alla carne. Animalisti fino in fondo, con tanti saluti a cotolette e carbonare.

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