Effetto Virginia: la stampa internazionale scopre la Raggi, e la grillina diventa una star

L'ultimo giornale ad aver dedicato un articolo alla candidata M5S è il francese Le Monde. Prima era toccato all'Economist, al Guardian e al tedesco Focus. Non a caso la Cinque Stelle ha annunciato la sua corsa in Campidoglio alla sede della stampa estera

Il corrispondente del quotidiano francese Le Monde l’ha seguita durante un giro elettorale nel rione Monti. Ai lettori transalpini racconta il personaggio Virginia Raggi: la sua storia nel Movimento Cinque Stelle, la candidatura alle comunali di Roma, il programma per la Città Eterna. La grillina «è in testa nei sondaggi» conferma l’articolo. In basso campeggia una grande fotografia della candidata in bicicletta davanti al Colosseo, seguita da centinaia di militanti pentastellati. Prima di Le Monde la candidata Cinque Stelle era già finita sull’Economist, sul Guardian e sul tedesco Focus.

Comunque la si pensi, Virginia Raggi rappresenta una novità nel panorama politico italiano. E la stampa estera sembra essersene accorta. Mentre in Italia tengono banco le polemiche sulla sua candidatura – quante paginate dedicate alla pratica da avvocato svolta presso lo studio legale Previti – oltreconfine cresce l’attenzione sulla Cinque Stelle, che a giugno potrebbe diventare il primo sindaco donna della Capitale. Perché tanto interesse da parte dell’informazione internazionale? Forse non è un caso se a febbraio, per la prima uscita pubblica da candidata, la Raggi ha scelto proprio l’associazione stampa estera di Roma (location più tardi scelta anche da altri avversari).

Per annunciare la sua discesa in campo si è sottoposta alle domande dei corrispondenti in Italia delle principali testate straniere. «Abbiamo deciso di venire qui – ha spiegato – perché quest’anno sono usciti molti articoli anche brutti sulla nostra città. Hanno parlato di Roma come di una città invasa dall’immondizia, Mafia capitale è stata al centro della scena politica internazionale. Ma Roma non è solo questo. Roma è una città stuprata da una cattiva politica e da una cattiva amministrazione. Noi dobbiamo intervenire per provare a rilanciare l’immagine della città nel mondo, sporcata da tante brutte vicende». Una vetrina per rilanciare la Città Eterna, insomma. Ma anche per accreditarsi come forza politica pronta alla sfida amministrativa. Per archiviare quella fastidiosa etichetta di movimento politico capace solo di protestare. «Siamo più che maturi per governare Roma» ha chiarito la Raggi davanti ai giornalisti stranieri.

Per l’Economist lo stile della Raggi potrebbe ricordare «un’aspirante parlamentare democratica in America o un politico tory in Gran Bretagna»

Da qui alla fine della campagna elettorale, la Raggi ha in programma un altro appuntamento con i cronisti internazionali. Intanto i giornali esteri si sono incuriositi. A inizio marzo la grillina è finita sull’Economist. Lo stesso periodico britannico che alcuni anni fa aveva definito Silvio Berlusconi «unfit to lead Italy». Un articolo che vale un’investitura: il settimanale inglese ha riconosciuto «i vestiti impeccabili e la presentazione accurata» della grillina. Ne ha confermato l’oratoria e la capacità nei dibattiti pubblici. Fotografando, di fatto, la svolta del Movimento Cinque Stelle. Tanto che lo stile della Raggi potrebbe ricordare «un’aspirante parlamentare democratica in America o un politico tory in Gran Bretagna». Il risultato? Secondo l’Economist, a Roma i Cinque Stelle hanno buone possibilità di farcela.

Per il tedesco Focus, pur minuta di statura la Raggi «si impone nei talkshow, con determinazione eloquenza e competenza»

Di «inaspettata e favorita candidata a sindaco di Roma» ha parlato anche il Guardian. Altra storica testata d’Oltremanica. Stavolta l’articolo lascia spazio al programma grillino, che il corrispondente non esita a definire rivoluzionario. «Nella Roma che ha in mente Virginia Raggi, una nuova flotta di autobus viaggia in corsie preferenziali, il traffico scorre senza intoppi grazie a un sistema di semafori intelligente, la raccolta dei rifiuti avviene regolarmente e i contratti pubblici sono vagliati e gestiti con attenzione». Data la situazione romana, una rivoluzione. Appunto. Sorridente, indosso un impermeabile chiaro, più di recente Virgina Raggi ha posato davanti ai Fori Imperiali per l’edizione tedesca del settimanale Focus. «La bella e la vergogna di Roma”, il titolo del lungo articolo postato sui social dalla grillina un paio di settimane fa. Alla faccia della scaramanzia, il corrispondente di turno conferma: «Le sue possibilità sono buone, nei sondaggi è avanti, potrebbe vincere a un eventuale ballottaggio». La Raggi sarà minuta di statura, «ma si impone nei talkshow, con determinazione, eloquenza e competenza». Solito racconto, giro elettorale in città. Per l’occasione una visita alla Borghesiana, rigorosamente con i mezzi pubblici.

A un mese dalle elezioni, la partita per il Campidoglio resta aperta. Insieme alla grillina corrono il dem Roberto Giachetti, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il civico – sostenuto da Forza Italia – Alfio Marchini, l’esponente di Sinistra Stefano Fassina… Mai come prima il risultato delle amministrative della Capitale resta incerto. Ma se si votasse all’estero, c’è da scommettere, la grillina sarebbe già sindaco.

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