Torniamo alle competenze, contro il dominio dei dilettanti allo sbaraglio

Oggi siamo tutti principianti che pensano di essere esperti. Ma questa è la strada per andare a sbattere contro un muro, o rimanere senza lavoro. Sono invece tre le strade da seguire: scegliere un settore su cui concentrarsi e in cui allenarsi. Non innamorarsi delle prorie strategie. Evolvere sempre

Una delle caratteristiche del “nuovo mondo” è proprio il sentore di libertà e indipendenza dai cosiddetti esperti quei costosi individui che, finalmente, non ci “fregheranno” più.

Un caso eclatante è Wikipedia, la più grande enciclopedia online, celebrata da molti come un grande passo in avanti nella conoscenza condivisa e nella democratizzazione della conoscenza. Come ammette la stessa Wikipedia tuttavia, il sito ha spesso problemi di accuratezza e ogni giorno si ha notizia di pagine con errori madornali o addirittura falsità: celebre è il caso di un fisico nucleare che si è visto modificare un suo articolo da un ragazzino del liceo. Quando ha provato a contestarlo, è stato cacciato in malo modo. Con la stessa facilità con cui si pubblica in questo prestigioso sito, oggi si possono costruire siti web, girare video, scrivere libri, fondare aziende online, il tutto senza passare attraverso la “dittatura” degli esperti.

Il risultato è che oggi siamo tutti principianti che pensano di essere esperti: scriviamo un numero enorme di libri, che nessuno fortunatamente leggerà mai, fondiamo aziende che chiudono dopo pochissimo tempo, realizziamo video penosi con il telefonino affossando così il nostro personal brand di bravi professionisti, ci costruiamo siti web poco performanti che non ci permetteranno di fare marketing in modo efficace.

L’idea che tutto debba essere facile è legato a un senso di profonda libertà: così, siamo liberi di essere dei dilettanti allo sbaraglio

L’idea che tutto debba essere facile è legato a un senso di profonda libertà: così, siamo liberi di essere dei dilettanti allo sbaraglio. La confusione si amplifica da sedicenti Coach, motivatori dell’ultima ora che spuntano sul web ogni cinque minuti e che ti dicono che “puoi fare tutto”. Oggi è più vero che mai, ma vale sempre la regola: per ogni risultato c’è un prezzo da pagare, e questo non te lo dice nessuno!

Un esempio dalla mia esperienza personale è quello di Luca, un ragazzo di 36 anni che lavora come impiegato in un’azienda di informatica. Parlando, mi confida che presto lascerà la sua azienda e sarà finalmente indipendente. Sta lavorando a un progetto che lo renderà libero, mi dice. Quando gli chiedo dettagli, mi racconta che da qualche mese gioca in borsa. «È facile, non serve un esperto». I siti che ti promettono guadagni da capogiro con la borsa sono ormai tantissimi, in rete. Gli chiedo: «ma quanto hai guadagnato finora?» «Fino adesso ho perso, ma sto imparando, farò un corso tra un mese che cambierà tutto…».

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