Doveva uscire un mese fa, ma mezzo milione di giovani italiani ancora lo aspetta. Adesso, forse, è la volta buona, stando almeno a quello che filtra da Palazzo Chigi: salvo rinvii dell’ultim’ora martedì partirà il bonus cultura per i diciottenni, i 500 euro che ogni neo-maggiorenne potrà spendere in libri, film, mostre, spettacoli, concerti, aree archeologiche, teatri. La pubblicazione in Gazzetta è attesa per lunedì e a quel punto sarebbe questione di ore, a meno che non intervenga l’ennesimo impiccio a rimandare tutto di un paio di giorni.
Ma andiamo con ordine: il bonus è stato inserito nella Legge di Stabilità dello scorso anno e per finanziarlo sono stati stanziati 290 milioni di euro. Il lancio era previsto per il 15 settembre, giorno in cui ogni ragazzo nato nel ’98 si sarebbe potuto creare la propria identità digitale sul sito 18app.italia.it e iniziare così a godere del bonus, mentre allo stesso modo gli esercenti avrebbe potuto partecipare all’iniziativa. Da quel giorno ad oggi, invece, la versione del sito è rimasta una beta e consente solo la registrazione, senza l’utilizzo (nè la concessione) del bonus.
Da Palazzo Chigi fanno sapere che i ritardi sono fisiologici e dovuti alle lungaggini nel perfezionare un sistema innovativo sia a livello informatico che normativo, dato che non esiste un precedente né in Italia né nel resto d’Europa. Adesso sembra essere tutto pronto, ma resta qualche dubbio.
Per esempio: quanti esercenti metteranno a disposizione i propri cataloghi e i proprio punti vendita? Per il momento pare che quasi tutti i grandi nomi dell’editoria e della distribuzione siano stati coinvolti, ma il Ministero prevede di lanciare presto una campagna di comunicazione per arrivare sia agli esercenti ancora indecisi che ai ragazzi che ancora non sono a conoscenza del bonus.
C’è poi la questione legata al tipo di beni acquistabili tramite il sito. Nei mesi scorsi sono circolate voci secondo cui il concetto di cultura fosse inteso in maniera fin troppo larga, includendo dispositivi tecnologici (tablet e cellulari, per intendersi) tra ciò che si sarebbe potuto acquistare con i 500 euro. Certo, su un tablet si può leggere Kant o Shakespeare, ma questa zona grigia normativa avrebbe dato man forte a chi già aveva inquadrato il bonus cultura come una mancetta elettorale. Anche su questo punto il Governoè chiamato a fare ordine, come in effetti assicura di voler fare restringendo il campo dei beni e servizi disponibili, creando meccanismi di tracciabilità e prevedendo, tramite il Ministero dei beni e delle attività culturali, dei controlli a campione sugli acquisti.
E da vigilare ne avrà parecchio il Ministero, perchè tra i ragazzi non tutti sono pronti a beneficiare senza malizia del bel regalo fatto dal governo. Su Facebook è nato un gruppo, 18app – bonus cultura 500€ 18enni, che raccoglie un migliaio di diciottenni che si scambiano domande e proposte sul bonus, ma tra questi c’è anche chi ha già le idee chiare, tanto che uno dei ragazzi ci racconta come abbia provato a recarsi in un punto vendita di una nota catena chiedendo se avrebbe potuto registrare l’acquisto di libri e film (spesati grazie al bonus) mentre in realtà acquistava un cellulare, escluso dal bonus. La cosa più preoccupante è che, a quanto pare, gli hanno detto di sì.
Occhi aperti, dunque, perchè una bell’iniziativa potrebbe rivelarsi una presa in giro. Per il momento tra i diciottenni c’è anche molta confusione. Tommaso Tosi, creatore del gruppo su Facebook, ci dice: “Il bonus lo attendiamo da un mese, ma questa settimana sembrava quella buona, tanto è vero che alle continue mail mandate agli uffici governativi ci avevano risposto lunedì scorso dicendo che sarebbe stata questione di ore”. L’attesa ha provocato anche situazioni paradossali.
“Alcuni ragazzi – spiega Tommaso – avevano rinunciato a comprare i testi scolastici, confidando sul bonus in uscita il 15 settembre, proprio in concomitanza coi primi giorni di scuola.” Qualcuno, stufo di aspettare, ha comprato i libri, ma sono ancora molti quelli che, quando la prof li accusa di non avere portato il testo in classe, rispondono che “Renzi non ha ancora mollato i soldi”.
Di certo il governo punta molto sulla questione bonus, non solo per entrare nelle grazie dei giovani e incentivarli al sapere e alle arti, ma anche per dare benzina ai consumi legati all’editoria e alla cultura. Non a caso il Governo ha già pronta una manovra identica anche per i ’99, che benficeranno dello stesso bonus l’anno prossimo. Altri 500 euro a testa per neo-diciottenni. Non resta che sperare che li spendano bene.