Ora lo si può dimostrare: nel 18esimo secolo a Parigi c’era un gran baccano. Non che adesso sia meglio, ma anche in passato i rumori e i suoni della capitale francese erano elevati. La scoperta, cioè la ricostruzione, è opera di Myléne Pardoen, musicologa che, con l’aiuto di scienziati ed esperti di varie discipline (storia, sociologia, rappresentazione 3d) ha ridato vita all’ambiente sonoro della zona di Grand Châtelet del 1739.
Perché proprio lì? È un’area rappresentativa delle sonorità del periodo: c’erano i mercanti, gli artigiani, i passanti. Perché proprio quell’anno? Luigi XIV aveva chiesto una nuova mappatura della città, che fu molto dettagliata (ed è tutt’oggi utilizzata per ricostruire la storia architettonica della città). E allora come suonava, tanti anni fa, una giornata a Parigi? Più o meno così:
L’avvertenza è fondamentale: alcuni potrebbero pensare che i suoni siano stati ricreati al computer. Non è così, si premurano di sottolineare i ricercatori. Solo il suono della pompa di Notre Dame lo è: ma – rassicurano – anche quello è basato sul suono di una pompa reale.