Sono appena uscite le nomination per gli Oscar 2017 e, come al solito, ci sono alcuni esiti scontati ed altri meno. Non stupisce, per esempio, l’abbuffata di La La Land, incensato da tutti, critici e spettatori, che ne piazza 14 ed eguaglia il record di sempre; sorprende, e per sopravvalutazione, vedere un Mel Gibson che quatto quatto, con Hacksaw Ridge, ne piazza 6 tra cui anche la Miglior Regia; pare quasi scontata la nomination di Fuocoammare tra i documentari e, anche se verrà annientato da OJ Simpson, il fatto dimostra la totale assurdità di aver provato a farlo entrare nei migliori film stranieri; non sorprendono, infine, ma allietano – e molto – le 9 nomination dell’originale fantascienza di Arrival, che ne piazza 9 e che qualcuno merita proprio di portarselo a casa.
Ma se c’è qualcuno per cui tifare quest’anno non è né il plurinominato musical di Damien Chazelle né l’ennesimo bagno retorico di Mel Gibson, né l’exploit degli alieni linguisti di Denis Villeneuve. Se quest’anno c’è qualcuno per cui tifare, quello è Jeff Bridges.
L’indimenticabile Big Lebowski, infatti, torna a battere cassa con una interpretazione di altissimo livello in un film di altissimo livello, distribuito da Netflix. La perla di cui parliamo si intitola Hell or high water, è uno dei migliori film dell’anno scorso e la parte di di Jeff Bridges, che interpreta lo sceriffo inseguitore di una coppia di rapinatori di banche, vale l’intero Oscar per il miglior attore non protagonista.
Quindi, la notte tra il 26 e il 27 febbraio, accendete un cero per il buon Jeff. E nel frattempo guardatevi Hell or high water. Se lo merita tutto.