La privatizzazione di Cassa Depositi e Prestiti, le mani forti sulla Juve: le dieci notizie finanziarie della settimana

Per anni lo Stato ha usato Cdp per farle comprare asset pubblici. Ora intende privatizzarla fino al 15%. È stata anche la settimana nera del petrolio e del progetto Arcobaleno, il piano di Banco Bpm per la cessione di 750 milioni di Npl. Mentre il titolo della Juventus è schizzato alle stelle

MARCO BERTORELLO / AFP

1) Settimana nera per il petrolio. Dal 7 all’11 marzo il prezzo del greggio WTI è calato da 53 a poco più di 48 dollari al barile, il peggior bilancio settimanale da un anno, che ha incluso anche la rottura della soglia ‘psicologica’ dei 50 dollari. Bilancio simile per il Brent, passato da 56 a 51 dollari al barile. A innescare la brusca correzione dell’oro nero è stato il dato sulle scorte di petrolio degli Stati Uniti, che hanno raggiunto il livello massimo dal 1982 nonostante il taglio della produzione dei paesi Opec, in atto da inizio anno. Il modesto rialzo dei prezzi d’inizio anno è infatti bastato ai produttori americani di shale oil per riprendere ad inondare il mercato di greggio e, di fronte ad una domanda mondiale ancora fiacca, è bastato a neutralizzare l’impegno dell’Opec.

2) Potrebbe arrivare una mossa a sorpresa nella campagna di privatizzazioni del Governo. Secondo indiscrezioni di stampa, il Ministero dell’Economia sarebbe pronto a mettere sul mercato fino al 15% della Cassa Depositi e Prestiti, di cui il Mef controlla al momento l’80%. L’operazione va nella direzione opposta rispetto a quanto fatto dall’esecutivo nel corso degli ultimi anni, in cui sono confluite parte delle privatizzazioni degli ultimi anni, come parte della quota in Poste. Le cessioni a Cdp infatti portavano nelle casse statali denaro senza sottrarre del tutto il controllo all’orbita dell’esecutivo. Una quota della Cdp potrebbe essere un investimento dal rendimento non trascurabile, dato che il suo ultimo dividendo è ammontato a quasi un miliardo di euro.

3) Sarà chiamato Progetto Arcobaleno il piano di Banco Bpm per la cessione di 750 milioni di euro lordi di Non performing loans. Dovrebbe trattarsi di un pacchetto costituito da relativamente poche posizioni di grande consistenza, tutte ipotecarie. Secondo quanto riportato dalla stampa in particolare una quarantina di mutui ipotecari. È la prima operazione di questo tipo del nuovo gruppo bancario: entrambe le sue due società madri, Banco Popolare e BPM, avevano ceduto solo portafogli unsecured, tenendosi stretti i crediti assistiti da garanzie reali. Il titolo ha reagito bene alle indiscrezioni, guadagnando il 7,5% nelle ultime cinque sedute di Borsa.

4) Ancora una volta riflettori puntati su Ei Towers e Rai Way e sul loro possibile matrimonio. Rispetto al tentativo di scalata del 2014, però, stavolta Ei Towers è la preda e la società delle torri Rai il predatore. Secondo gli osservatori l’operazione avrebbe molti aspetti positivi dal punto di vista industriale, favorendo importanti sinergie. La situazione italiana è infatti atipica, dato che sul nostro mercato domestico convivono tre operatori (i due suddetti e Inwit, di proprietà di Telecom) mentre in Europa mediamente esiste un monopolista nazionale per Paese. Il tentativo di integrazione portato avanti da Ei Towers ormai quasi tre anni fa era stato bloccato per ragioni più politiche che economiche.

Il ministero dell’Economia sarebbe pronto a mettere sul mercato fino al 15% della Cassa Depositi e Prestiti. L’operazione va nella direzione opposta rispetto a quanto fatto dall’esecutivo nel corso degli ultimi anni, in cui sono confluite parte delle privatizzazioni degli ultimi anni, come parte della quota in Poste

5) Mani forti sulla Juventus? Nell’ultima settimana il titolo della squadra bianconera è schizzato verso l’alto guadagnando il 27% e sfondando quota 0,45 euro per azione. Ancora più impressionanti i volumi, da una media di circa 500 mila pezzi scambiati ogni giorno nelle settimane precedenti si è passati a giornate da 13-14 milioni di pezzi scambiati: in pratica nelle ultime sedute è passato di mano mediamente più dell’1% della società calcistica. Le ragioni di questo movimento non sono chiare e tantomeno si possono spiegare con i risultati sportivi, che raramente hanno avuto un impatto forte sull’andamento del titolo a Piazza Affari. La società è difficilmente contendibile (Exor ha oltre il 63% del capitale) ed è difficile pensare ad una scalata (qui la nostra analisi tecnica).

6) Un passaggio di proprietà è forse in vista per Dada. La società ha comunicato di aver ricevuto da Libero Acquisition, azionista di controllo della società, una comunicazione nella quale Libero di star considerando la possibile cessione della propria partecipazione in Dada, pari al momento a circa il 69,4% del capitale sociale. Libero Acquisition fa capo al gruppo Orascom dell’imprenditore Naguib Sawiris, che ha acquistato la maggioranza di Dada dal gruppo RCS nel 2013. In caso di cessione dell’intera quota in capo a Libero Acquisition, l’acquirente sarà costretto a lanciare un’Opa sulle azioni restanti (qui tutti i dettagli sulla notizia e la nostra analisi tecnica del titolo).

7) La holding di partecipazioni quotata LVenture apre il suo capitale con una ricapitalizzazione aperta a partner strategici. Il gruppo ha annunciato di voler eseguire la delega per un aumento di un massimo di 700 mila euro. Saranno emesse nel corso dell’operazione 1.166.666 nuove azioni ordinarie, che potranno essere sottoscritte entro il 30 marzo 2017 da “soggetti tutti qualificabili come investitori strategici”. Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni è di 0,6 euro (per tutti i dettagli clicca qui).

Mani forti sulla Juventus? Nell’ultima settimana il titolo della squadra bianconera è schizzato verso l’alto guadagnando il 27%, ancora più impressionanti i volumi. Le ragioni di questo movimento non sono chiare e tantomeno si possono spiegare con i risultati sportivi

8) Per LU-VE è sempre più vicino il passaggio all’MTA: la proposta formulata dal CdA è stata approvata dall’Assemblea Straordinaria degli azionisti. La società del settore della refrigerazione ha anche comunicato i risultati del 2016 chiuso il 2016 con un fatturato di oltre 251 milioni (l’indiana Spirotech, acquisita a ottobre, è stata formalmente consolidata dal 1° gennaio), con una crescita del 18,4% rispetto al 2015. Il fatturato a perimetro costante sarebbe cresciuto del 9,7% (qui tutti i dettagli sulla società).

9) È sempre più dinamico il settore della mobilità elettrica, in particolare a due ruote. Da un lato è arrivato l’annuncio dello sbarco, entro due anni, delle moto elettriche nel motomondiale, confermato dal numero uno della Dorna, dall’altro il mercato europeo delle due ruote a zero emissioni è cresciuto nel 2016 di oltre il 50% (qui i dettagli). Ottime notizie per Energica, società modenese all’avanguardia proprio nel settore delle moto elettriche ad alte prestazioni, è in un momento positivo, vicino ai massimi di gennaio (qui la nostra analisi tecnica).

10) Il 2016 di Falck Renewables è stato migliore delle attese, nonostante un contesto di mercato tutt’altro che favorevole. La società attiva nel settore delle energie rinnovabili ha visto un fatturato in calo a 249,6 milioni di euro (dai 270,7 dell’anno 2015) per effetto, secondo quanto riportato dalla nota della società, della “riduzione dei prezzi medi di cessione dell’energia registrati dagli impianti del Gruppo e il contesto macroeconomico” (qui tutti i dettagli sul bilancio). Per le società “green” come Falck si sono aperte nuove opportunità grazie all’apertura di un nuovo segmento dell’ ExtraMOT PRO, mercato obbligazionario di Borsa Italia, dedicato ai bond con finalità ambientali e sociali (per i dettagli clicca qui).

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