È bene che stia arrivando il Papa a Milano; Francesco, come tutti ormai lo chiamano familiarmente, porta messaggi positivi di cui c’è bisogno sempre, ma in particolare quando il nazionalismo (vero nome del cosiddetto populismo) rialza il suo brutto muso.
Piazza del Duomo si riempirà di folla e, presumibilmente, di bandierine di uno Stato straniero, di cui Francesco è, probabilmente suo malgrado, il Capo. Le abbiamo già viste tante volte, queste migliaia di bandierine giallo-bianche, in mano per lo più a bimbi che ne ignorano storia e significato.
Dove sarà quel giorno il nostro tricolore? Sarebbe questa l’occasione ideale per riportare finalmente sul pennone più alto del Palazzo Reale di Milano la bandiera della Repubblica Italiana, magari lavata bene e con i colori giusti. Sembra esserci una singolare ritrosia ad esibire il simbolo della nostra unità, nata nei penosi travagli della nostra Storia. Eppure per qualche anno, forse ai tempi di Ciampi presidente della Repubblica, il tricolore sventolava lento e solenne sul pennone del Palazzo Reale. Poi, per qualche stramba ragione, pare per difetti di fabbrica del pennone che tendeva a stracciare i lembi della bandiera, il tricolore se ne andò, per ricomparire dopo un po’. Altra breve stagione in bella vista, poi il tricolore sparì definitivamente dalla sommità del Palazzo Reale.
La bandiera non è nazionalismo, è il simbolo di un’unione. Esibirla (con moderazione) non è escludente, è il contrario
La bandiera non è nazionalismo, è il simbolo di un’unione. Esibirla (con moderazione, neh…) non è escludente, piuttosto includente. Fa tenerezza vedere talvolta, in occasione della festa nazionale, le nostre bandierine tricolore agitate da persone di altri Paesi, per lo più venute in Italia a fare lavori che noi disdegniamo e che, essendo appartenenti a etnie diverse, comunicano fra loro in italiano.
Siamo anzitutto cittadini del mondo, nonostante l’avviso contrario di Theresa May, poi europei, poi italiani, poi milanesi o romani o siciliani. La bandiera deve tornare a Palazzo Reale, possibilmente prima che arrivi il (benvenutissimo) Papa Francesco a Milano, Italia. Non so se attivarsi spetti allo Stato o al Comune di Milano, ma è più agevole che lo faccia il Comune: possiamo contarci?