È un fatto importante, ancorché comunemente noto, che Maurizio Crozza faccia ridere, divertire, riflettere, sbellicare in modo intelligente, sottile e allo stesso tempo trascinante. Migrato da La7 al canale 9 del digitale terrestre con Fratelli di Crozza in onda ogni venerdì in prima serata, il comico genovese continua la propria missione, quella satira tanto apprezzata dai più, indisturbato, quasi intoccabile. Se chiedessimo a voi, come a vostra madre, o a vostra nonna quale sia il programma comico italiano per eccellenza il suo nome, quello di Maurizio Crozza, verrebbe fuori senza la benché minima esitazione. Più che legittimo dopo la Cura Lodovico a cui il telespettatore medio è stato (ed è tuttora) sottoposto tra Zelig, Colorado, Eccezionale Veramente e il famigerato Made in Sud.
Se non ci fossero alternative, non avremmo nulla da eccepire: Fratelli di Crozza è sicuramente il meno peggio, qualcosa che, se non altro, fa sorridere, di quando in quando, supportato dalle bizzarrie dell’attualità nostrana e da una sapiente scelta di personaggi di nicchia fatti diventare, grazie alle imitazioni, nazionalpopolari (da Razzi a Mauro Corona passando per lo chef crudista Salvini fino a Mannoni di Linea Notte, Rai 3). Quasi tutto bello, quasi tutto giusto. Se non ci fossero alternative non ci sarebbe da batter ciglio. Il punto è, però, che le alternative ci sono. E che le maschere potrebbero non essere l’unico modo per far ridere del nostro Bel Paese.
Se la forza e la genialità di Crozza sta nelle sue maschere, è nei monologhi che il telespettatore comincia ad assopirsi, gradualmente, fino allo stadio di coma vigile. Raimondo, invece, punta senza filtri su ciò che ha da dire, su una squadra di autori formidabile che riesce a scovare Cicciolina in un numero di Topolino uscito nel 1988
Negli spot di Fratelli di Crozza, il buon Maurizio, scherzava sul fatto di essere finito su un canale che la gente trova solo addormentandosi sul telecomando. Ecco, noi vi chiederemmo di fare uno sforzo ulteriore: innanzitutto di restare svegli e, già che ci siete, di cercare, volontariamente, il 124 di Sky, Comedy Central, nello specifico di mercoledì sera, alle 22. Così potreste incappare in un certo Saverio Raimondo e nel suo CCN – Comedy Central News.
A fronte di quattro puntate già andate in onda, ne restano undici in programma per la terza edizione di questo show di 25 minuti condotto da Saverio Raimondo, appunto, uno degli stand up comedian italiani più interessanti sulla piazza (se non il più interessante). Il format è semplice: a metà tra talk e (dis)informazione intelligente, CCN ha il sacrosanto obiettivo di intrattenere il telespettatore parlando di terremoti, complotti, Trump, terrorismo, morti e di tutto ciò su cui, in teoria e in pratica, non si potrebbe né dovrebbe scherzare mai.
Lo sa bene la Rai che nel 2015 aveva affidato proprio a Saverio Raimondo il Dopofestival, in onda, per quell’edizione, solo sul web. Ve lo ricordate? Probabilmente no perché il programma oltre ad essere trasmesso cinque minuti prima di Uno Mattina era stato tolto perfino dal sito di mamma Rai, salvo poi tornarci a furor di popolo dell’internét. Probabilmente da quelle parti non erano ben viste battute su contraccezione, aborto, sesso anale e via discorrendo ma di cos’altro dovrebbe parlare un comico che non sia Brignano, o anche solo un essere umano dotato di buonsenso, trovandosi davanti la famiglia Anania?
Se la forza e la genialità di Crozza sta nelle sue maschere, è nei monologhi che il telespettatore comincia ad assopirsi, gradualmente, fino allo stadio di coma vigile. Paragonare il Pd ai cavi delle cuffiette che si intrecciano senza possibilità di soluzione, certo, rende l’idea, ma è un tipo di immagine che potrebbe partorire senza sforzo anche un liceale. O qualcuno su Twitter portandosi a casa un cuoricino da parte del follower che gli fa il filo.
Raimondo, invece, punta senza filtri su ciò che ha da dire, su una squadra di autori formidabile che riesce a scovare Cicciolina in un numero di Topolino uscito nel 1988. Arriva ad ospitare la stessa Ilona Staller smaniosa di smentire il suo chiacchierato flirt con un cavallo facendo intervenire in studio lo stesso cavallo e un prete a benedire la verità finalmente rivelata. Raimondo, che, come ama spiegare, ha quella voce lì perché nato da padre delfino e madre gabbiano, spiega la situazione geopolitica mondiale grazie al campione nazionale di Risiko e allo stesso Risiko, coi carrarmatini colorati coadiuvati da razzi e atomiche. Chiede a un survivalist (cosa non ci si inventa, oggi, per campare) come sopravvivere a un’imminente fine del mondo armati solo di preservativi e assorbenti interni. E non lo fa esclusivamente per il gusto del grottesco, davvero, avreste mai pensato che un profilattico potesse diventare una borraccia? Senza scomodare Alberto Angela e tutti i doppi sensi che vi staranno venendo in mente, qui, oltre al pragmatismo, c’è del genio.
Le puntate di CCN sono reperibili su SkyGo, certo, come quelle di Crozza su DPlay, ma se si volesse compiere un’impresa davvero rivoluzionaria, si potrebbe addirittura ipotizzare di uscire di casa e andare a vedere Saverio Raimondo dal vivo. Prima o poi passerà anche dalle vostre parti, in qualche locale pieno di gente perfettamente cosciente del fatto che si possa ridere di qualunque argomento, Olocausto compreso, senza per questo essere la reincarnazione di Adolf Hitler
Per quanto CCN sia registrato (con la speranza che, prima o poi, si possa trovare il coraggio di farlo in diretta) riesce ad avere sempre un focus sull’attualità e la racconta rivelando verità e post verità che in altre reti, forse, non troverebbero spazio. È così che l’ingessatissimo re dei sondaggisti (cosa non ci si inventa, oggi, per campare parte II) spiega come i sondaggi siano fatti, fondamentalmente, “a cazzo”. Tutti lo pensiamo, nessuno l’aveva mai detto apertamente, figuriamoci un’autorità del campo come Fabrizio Masia, look da American Psycho e cocco di Mentana.
Sul fatto poi che oggigiorno, signora mia, ci sia ben poco da ridere non si discute. Lo sforzo di farlo, però, è un atto dovuto proprio in risposta al tempo che fa. Le puntate di CCN sono reperibili su SkyGo, certo, come quelle di Crozza su DPlay, ma se si volesse compiere un’impresa davvero rivoluzionaria, si potrebbe addirittura ipotizzare di uscire di casa e andare a vedere Saverio Raimondo dal vivo. Prima o poi passerà anche dalle vostre parti, in qualche locale pieno di gente perfettamente cosciente del fatto che si possa ridere di qualunque argomento, Olocausto compreso, senza per questo essere la reincarnazione di Adolf Hitler. Se state cercando lavoro in tv, ecco, a occhio, un dirigente Rai avreste più chance di incontrarlo a una partita di calcetto che tra il pubblico di Raimondo. Se doveste seguire il nostro consiglio, se davvero foste coraggiosi al punto da sfidare il traffico, le scie chimiche e gli allarmi bomba in metropolitana per andare a una serata di stand up comedy, abbiamo solo un’unica accorata raccomandazione: non portate con voi vostra madre o vostra nonna. Lasciatele pure al sicuro davanti a Don Matteo. O a Crozza. Il survivalist approva.