Le elezioni francesi sono state vissute con particolare tensione dai mercati finanziari, che di solito non apprezzano l’incertezza. Ad alimentare la preoccupazione è proprio il fatto che molti dei candidati in gara, tra cui la stessa Marine Le Pen, hanno espresso durante la campagna elettorale posizioni radicali su molti argomenti. La candidata sovranista è apertamente scettica nei confronti dell’Unione Europea e propone l’uscita della Francia dalla moneta unica. Questo rischio è stato gradualmente apprezzato dai mercati nelle settimane che hanno preceduto la tornata elettorale, come dimostra la crescita di alcuni indicatori di rischio come lo spread tra i bond sul debito pubblico francese e quello tedesco.
Ora che in campo sono rimasti solamente due pretendenti, avremo un’idea più chiara delle loro reali possibilità di vittoria. Fillon e Hamon hanno già chiesto ai loro sostenitori di sostenere Macron, favorito anche dai sondaggi, mentre Mélanchon ha annunciato che non farà endorsement. Se questo sentimento sarà confermato, nelle prossime settimane l’impatto dovrebbe essere positivo. Lo spread tra bond francesi e tedeschi dovrebbe ridursi, l’euro rafforzarsi e la volatilità nel cambio con il dollaro andrà probabilmente a diminuire.
La campagna elettorale, che si preannuncia molto accesa, potrebbe però cambiare le carte in tavola e stuzzicare in senso opposto l’umore dei mercati. Il rischio economico politico a livello europeo e internazionale è purtroppo un elemento caratteristico di questa fase. Per questo è ancora più importante tenere un approccio agli investimenti diversificato e con una prospettiva di lungo termine.
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Lo spread tra bond francesi e tedeschi dovrebbe ridursi, l’euro rafforzarsi e la volatilità nel cambio con il dollaro andrà probabilmente a diminuire