Il Santo protettore è San Francesco. Non a caso, sostiene Beppe Grillo, i Cinque Stelle sono nati proprio il 4 ottobre 2009, giorno dedicato al Poverello d’Assisi. «Era il santo adatto per un movimento senza contributi pubblici, senza sedi, senza tesorieri, senza dirigenti. Un santo ambientalista e animalista». Il filosofo di riferimento non può che essere Jean Jacques Rousseau. Il sistema operativo dei grillini è stato battezzato in suo onore, con chiari riferimenti alle riflessioni sulla democrazia diretta. Al netto di intoccabili numi tutelari, tuttavia, l’universo grillino è costellato da migliaia di altri punti di riferimento. Scrittori, giornalisti, economisti, persino attori e cantanti. Un pantheon laico e quotidiano, formato da tecnici e intellettuali. Un’intellighenzia pentastellata divenuta ancora più necessaria, adesso che i Cinque Stelle si candidano seriamente a guidare il Paese. È una realtà ampia ed eterogenea. C’è chi si riconosce nel movimento, chi ne condivide qualche proposta. Chi simpatizza per il progetto e collabora con i gruppi parlamentari. Non mancano gli opportunisti. Fiutato il crescente consenso, si sono accodati al Movimento in cerca di visibilità. Pronti a chiedere la ricompensa quando arriverà il momento.
A volte si tratta solo di esperti senza pregiudizi, disposti a confrontarsi con una visione politica più o meno affine alla propria. Alcuni stanno collaborando alla stesura del nuovo programma politico grillino. I loro interventi finiscono online quando gli iscritti sono chiamati a votare i singoli capitoli del progetto. Per parlare di Lavoro, tra gli altri, si è offerto il sindacalista Giorgio Cremaschi, ex Fiom. Il vicepresidente e cofondatore dell’Archivio Disarmo Maurizio Simoncelli ha partecipato alla discussione sulla Difesa. Il giornalista Fulvio Scaglione è intervenuto per parlare di Esteri e il fisico Valerio Rossi Albertini ha dato il suo contributo sull’Energia. Il Movimento guarda a figure famose e tecnici meno noti. Alcuni diventano punti di riferimento dell’universo grillino senza necessariamente esserne consapevoli. In tema di economia i Cinque Stelle raccontano di guardare con interesse a Paolo Savona, già ministro dell’industria di Carlo Azeglio Ciampi, più volte critico verso l’attuale assetto europeo. In passato i dubbi verso la moneta unica hanno avvicinato il movimento alle posizioni di Alberto Bagnai. Non serve ricordare il ruolo del francese Serge Latouche e le sue ispirazioni sulla decrescita. Parlando di lavoro, invece, da qualche tempo l’immaginario grillino si è sintonizzato con Domenico De Masi. Lo scorso gennaio il sociologo ha collaborato con alcuni deputati M5S per dar vita a uno studio e un approfondito convegno alla Camera. Con l’obiettivo di immaginare, tra nuove tecnologie e delocalizzazione, come cambierà il lavoro da qui ai prossimi anni. L’autore di “Lavorare gratis, lavorare tutti”, del resto, non ha mai nascosto la vicinanza al movimento. «E se fanno propria qualche mia idea – ha rivelato in una recente intervista a Repubblica – ne sarei felicissimo». Collaborazioni, più o meno disinteressate. La prossima settimana a Montecitorio si terrà un altro convegno organizzato dai Cinque Stelle. Ancora una volta si guarda al futuro. Per parlare di “Stato innovatore” sono stati chiamati gli economisti Mariana Mazzuccato e Giovanni Dosi (docente alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa). Personalità organiche al mondo grillino? No, certo. «Piuttosto esperti con cui ci confrontiamo e collaboriamo» raccontano negli uffici pentastellati. E chissà che per qualcuno non sia pronta una poltrona di ministro. In assenza di una classe dirigente strutturata, è quasi certo che parte dell’eventuale governo sarà formata proprio da tecnici. E il toto-ministri degli ultimi mesi, per quanto surreale, ha assegnato un ipotetico incarico anche all’economista Leonardo Becchetti, ordinario a Tor Vergata.
Al netto di intoccabili numi tutelari, tuttavia, l’universo grillino è costellato da migliaia di altri punti di riferimento. Scrittori, giornalisti, economisti, persino attori e cantanti. Un pantheon laico e quotidiano, formato da tecnici e intellettuali. Un’intellighenzia pentastellata divenuta ancora più necessaria, adesso che i Cinque Stelle si candidano seriamente a guidare il Paese
Esperti prestati al Movimento. Era proprio questo il ruolo che la sindaca di Roma Virginia Raggi aveva pensato per Tomaso Montanari. La scorsa estate lo storico dell’arte e docente universitario è stato vicino a diventare assessore in Campidoglio. Alla fine il diretto interessato ha preferito rinunciare – dopo aver incontrato la prima cittadina negli uffici di Montecitorio – ma non ha mai negato l’interesse verso il progetto grillino. Eppure, in tema di cultura, il vero punto di riferimento è Salvatore Settis. Archeologo, storico dell’arte, già presente sul blog di Grillo. Soprattutto, inserito dai Cinque Stelle tra i papabili candidati per il Quirinale. Dalla storia alla televisione. Sono stati proprio i parlamentari grillini a proporre e votare Carlo Freccero come consigliere di amministrazione della Rai. Autore, scrittore, dirigente televisivo, lui non ha mai nascosto la sua curiosità per il Movimento. «Ma in Rai sono in molti a simpatizzare per noi, anche se non possono dirlo apertamente» si confida qualche pentastellato, certo di non poter essere smentito. Si parla dei pensatori a Cinque Stelle e la memoria torna al recente evento di Ivrea. “Sum #01, pensare il futuro”, kermesse organizzata da Davide Casaleggio e divenuta, a detti di molti, una passerella ufficiale dell’intellighenzia pentastellata. A dire il vero non è così, non tutti gli ospiti sostengono organicamente il Movimento. «Semmai si tratta di esperti che non hanno pregiudizi nei nostri confronti, e questo non significa condividere completamente il nostro programma». Per immaginare il domani sono stati chiamati il managing director del San Raffaele Nicola Bedin e il presidente dell’Ispi Paolo Magri. L’ad di google Fabio Vaccarono e l’oncologo Ermanno Leo. E ancora l’ex ministro Antonio Di Pietro e l’imprenditore veneto Massimo Colomban (oggi assessore alle partecipate in Campidoglio). Avvistato durante la due giorni del convegno anche lo storico Aldo Giannuli, spesso ospite del blog di Grillo. E con lui l’esploratore e speleologo Francesco Sauro. In tema di stelle, a Ivrea è andato in scena persino un piccolo derby spaziale. Alla kermesse di Casaleggio doveva essere presente l’astronauta Paolo Nespoli, che ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto. Qualche tempo prima, invece, il collega Luca Parmitano si era regolarmente presentato alla Leopolda di Renzi.
Un ruolo particolarmente importante, visto il dibattito degli ultimi mesi, lo ha assunto il professor Guido Silvestri. Capo del dipartimento di microbiologia e immunologia dell’università Emory di Atlanta, chiamato dai Cinque Stelle a collaborare sul tema delle politiche vaccinali in Italia. Un impegno importante, che ha aiutato a fare chiarezza e rispondere a diverse polemiche sull’argomento
Cinque Stelle e giustizia. A Ivrea era presente il procuratore aggiunto di Messina, il magistrato Sebastiano Ardito. Assente nonostante l’invito, raccontano, il procuratore di Milano Francesco Greco. Le indiscrezioni giornalistiche delle ultime settimane sussurrano che i grillini sarebbero in pressing per arruolare, magari in chiave governativa, l’ex presidente dell’Anm Piercamillo Davigo (storico esponente del pool di Mani Pulite). Chissà. Chi invece non ha mai nascosto le sue simpatie per il Movimento è il magistrato Ferdinando Imposimato. I lunghi elenchi rischiano di essere stucchevoli. Ma una categoria che non può mancare nell’universo di riferimento M5S riguarda il mondo dell’informazione. Nonostante una generale diffidenza, i Cinque Stelle guardano con interesse alcuni giornalisti e testate. Le collaborazioni non mancano. l quotidiano di riferimento del militante pentastellato medio è senza dubbio il Fatto Quotidiano (il direttore Marco Travaglio era a Ivrea, come lo scrittore e giornalista Massimo Fini). Ma è anche vero che proprio il Fatto, durante l’ultima campagna elettorale, ha creato più di un problema a Virginia Raggi. Sollevando, ad esempio, il caso delle presunte consulenze alla Asl di Civitavecchia. Meritano una menzione anche Gianluigi Nuzzi, moderatore di Sum #01 e Franco Bechis, vicedirettore di Libero, spesso ospite del blog di Grillo. Negli ultimi giorni Bechis ha girato alcuni video tra le strade della Capitale per smontare le polemiche sull’emergenza rifiuti. Immagini che i Cinque Stelle hanno ampiamente fatto circolare in rete. E poi c’è Gianluigi Paragone, un tempo vicino al mondo leghista, ora conduttore del programma tv La Gabbia. A detta di molti osservatori, un format vicino alle sensibilità pentastellate. A Varese, lo scorso inverno, Paragone è salito sul palco durante un comizio del deputato Alessandro Di Battista. «Mi chiedono se sono diventato grillino – ha spiegato poco dopo a un cronista locale – No, non sono grillino. Ma i Cinque Stelle sono gli unici che mi chiamano per parlare di banche e derivati».
Si è già detto di alcuni medici. Un ruolo particolarmente importante, visto il dibattito degli ultimi mesi, lo ha assunto il professor Guido Silvestri. Capo del dipartimento di microbiologia e immunologia dell’università Emory di Atlanta, chiamato dai Cinque Stelle a collaborare sul tema delle politiche vaccinali in Italia. Un impegno importante, che ha aiutato a fare chiarezza e rispondere a diverse polemiche sull’argomento. «È possibile che ci siano state, in passato, affermazioni di alcuni esponenti M5S sul tema dei vaccini che hanno creato confusione» così ha scritto in una lettera al Fatto pubblicata anche sul blog di Grillo. «Ma oggi, nel 2017, e per quello che sto vedendo, sostenere che il Movimento 5 Stelle è “contro i vaccini” è una sciocchezza». Resta il mondo degli artisti. Tra attori e cantanti che hanno fatto outing per i Cinque Stelle, forse è questa la realtà più ampia. Alle ultime amministrative diversi volti noti hanno rivelato di voler votare per il movimento di Grillo. Veri e propri endorsement sono arrivati da Sabrina Ferilli, da sempre ascritta alla sinistra, fino ai cantanti Fiorella Mannoia e Antonello Venditti. L’attore Claudio Santamaria ha persino partecipato all’evento conclusivo della campagna elettorale di Virginia Raggi. Tra i più noti interpreti musicali che hanno ammesso di simpatizzare per i Cinque Stelle c’è anche il rapper Fedez. Autore tre anni fa della canzone “Non sono partito”: divenuta l’inno della manifestazione Italia5Stelle. Forse non sarà un intellettuale, ma è un testimonial importante. Soprattutto per le generazioni più giovani. «Ogni sua uscita pubblica – ammette con pragmatismo un Cinque Stelle – ci porta molti più consensi di tante dichiarazioni dei nostri parlamentari».