Il mondo del futuro non può avere, ancora, le buche nella strada. Per questo gli olandesi (non la giunta Raggi) ha inventato un nuovo tipo di asfalto, in grado di auto-ripararsi. Come fa? Tutto dipende dalla sua struttura interna, rivoluzionaria.
Come spiega questo video del World Economic Forum, sempre attento alle novità della tecnologia (dopo essersi occupato, con minor profitto, delle novità dell’agenda Monti), il nuovo asfalto made in Holland contiene alcune particolari fibre in acciaio in grado di trasportare calore ed elettricità.
È questo il punto: quando il reticolato si scalda (e avviene in modo artificiale, non con il caldo estivo), l’energia viene distribuita in modo uniforme lungo tutta la superficie. L’asfalto, riscaldato, diventa più morbido e, con la semplice spianatura della forza della gravità si autoripara: niente buchi, solo masse uniformi. E nemmeno niente lavori in corso, niente nuove colate d’asfalto, con annessi odori tossici, disagi (e sì, anche posti di lavoro).
Nel frattempo, tra un’autoriparazione e l’altra, il reticolato elettrico può essere utilizzato anche per ricaricare le automobili elettriche, magari mentre sono ferme al semaforo (e in quel caso non sarebbe più, come è oggi, una seccatura). Insomma, tutto è stato calcolato e un esperimento, sempre in Olanda, è già partito. Chissà come sarebbe a Roma.