Altro che Esperanto, linguaggio dei segni, pidgin e dialetti. Esiste una lingua che è più semplice di tutte queste e anche più efficace. È il Toki Pona (“parlare bene”). Artificialissimo, è stato inventato nel 2000 da una linguista canadese, Sonja Lang, e conosce una minima diffusione: almeno 200 persone lo parlano, capendosi a vicenda.
Il Toki Pona è stato studiato per essere la lingua più economica possibile. Consta in totale di 124 parole in totale, prevede un sistema di composizione di nuove parole sommando i vocaboli già esistenti (ad esempio: jan, persona, + utala, combattere, dà jan utala, cioè soldato, combattente) e un sistema fonetico semplicissimo (solo 14 fonemi: cinque vocali e nove consonanti, tutti pronunciabilissimi dagli italiani).
In più possiede altre particolarità che lo rendono molto semplice: una composizione delle sillabe fatta da consonante + vocale (più o meno come in italiano, per questo ci stupisce poco), la totale assenza di tempi verbali (come in cinese, in cui il tempo è espresso da alcune particelle), solo tre numeri (ne servono di più? “Uno”, “due” e “tanti”). Per impararlo basta un giorno, per utilizzarlo con grande abilità poco di più.
Certo, è una lingua molto diversa da quelle cui si è abituati di solito: prima di tutto, è molto vaga. La stessa parola può essere utilizzata come sostantivo, verbo, aggettivo e avverbio. Per capirsi, si può dire: Sama li ike, per dire che “l’uguaglianza”, cioè sama, è una cosa negativa. Oppure Ona mute li sama, cioè “loro sono uguali”. Ma anche Sina mute utala sama “voi combattete allo stesso modo”. E infine, Mi sama e sina, quindi “Io ti rendo uguale”.
Una parola come pipi vuol dire insetto. Ma non ne specifica il tipo: per chi parla Toki Pona lo scarafaggio, insomma, è interscambiabile con la farfalla. Il contesto viene incaricato di spiegare e far capire. È una lingua allusiva, che parla per grandi categorie e sistemi di pensiero. In poche parole, una lingua filosofica che – pare – è ispirata al taoismo. Chi si sentisse ispirato, può seguire
questo sito di microblogging in Toki Pona, per incontrare altre persone che lo parlano. O la pagina Facebook, creata dalla stessa autrice Sonja Lang. Se poi ci si sente supercarichi, si può provare la pagina Facebook Toki Pona taso, cioè “solo toki pona”, in cui anche l’inglese è bandito.
I più religiosi potranno iniziare imparando a memoria il Padre Nostro in Toki Pona.
mama pi mi mute o, sina lon sewi kon.
nimi sina li sewi.
ma sina o kama.
jan o pali e wile sina lon sewi kon en lon ma.
o pana e moku pi tenpo suno ni tawa mi mute.
o weka e pali ike mi. sama la mi weka e pali ike pi jan ante.
o lawa ala e mi tawa ike.
o lawa e mi tan ike.
tenpo ali la sina jo e ma e wawa e pona.
Amen.
Il Buon Dio lo ascolterà lo stesso?