Il modo migliore per tornare al lavoro dalle vacanze è leggere un buon libro. Ecco qualche consiglio

La redazione di Finzioni ha scelto per voi le dieci migliori uscite di questo mese. Per ricominciare senza stress la vita d'ufficio

Fabio Zecchi/Finzioni

Coming Soon è una rubrica mensile. Raccoglie una selezione delle uscite in libreria del mese che sta per iniziare.

Elizabeth Strout, Tutto è possibile, (Einaudi). Traduzione di Susanna Basso
Ad Amgash, Illinois, l’unica libreria della città ospita in bella vista il libro di una concittadina, Lucy Barton (sì, quella Lucy Burton), partita molti anni prima per New York e mai più ritornata. Gli abitanti sono in fermento e tutti ne vogliono una copia. Perché quel libro, sembra un memoir, racconta la storia di miseria e riscatto di una di loro, e facendolo, racconta di tutti loro, quelli che sono rimasti nel minuscolo centro del Midwest. Questa raccolta di racconti dialoga continuamente con il libro precedente della Strout, Mi chiamo Lucy Burton, dando luce a una biografia collettiva.

George Saunders, Lincoln nel Bardo, (Feltrinelli). Traduzione di Cristiana Mennella.
Esce il 31 agosto, ma si preannuncia il romanzo dell’autunno. Saunders è attesissimo nella sua prima prova di romanziere. Siamo nel 1862 e Willie, il figlio prediletto di Abraham Lincoln, 11 anni, muore per una grave malattia. Da questo fatto di cronaca, Saunders mette in scena un limbo popolato da anime in stallo. Accompagnati da tre improbabili guide di ascendenza dantesca, assisteremo allo sconvolgimento prodotto nel mondo di queste anime perse dall’arrivo di Willie Lincoln, che è morto e non lo sa, e di suo padre, il Presidente, che è come morto ma deve vivere per il bene del proprio paese.

Amy Fusselman, Il medico della nave / 8 (Edizioni Black Coffee). Traduzione di Leonardo Taiuti.
Ecco il primo libro di non-fiction per i tipi di Black Coffee. A metà fra il memoir e il diario, Il medico della nave e 8 sono brevi riflessioni sul rapporto con due uomini che, in modi opposti, hanno influenzato irrimediabilmente la vita dell’autrice: il padre appena scomparso e quello che lei chiama «il mio pedofilo». Si affrontano temi quali la maternità, l’abuso sessuale, la morte e il perdono con l’agilità e l’esuberanza di una bambina che gioca. Zadie Smith ha detto: «Questo libro, pur nella sua brevità, mi ha lasciato dentro un segno profondo. Il talento di Amy Fusselman è a tratti inquietante».

Simon Reynolds, Polvere di stelle (minimum fax). Traduzione di Michele Piumini.
Simon Reynolds applica una metodologia da saggio storico alla musica: di volta in volta analizza, smonta, contestualizza scene musicali, movimenti, musicisti in quelli che alla fine risultano essere saggi esaustivi e definitivi. È successo con il punk, la musica elettronica, l’hip-hop: adesso è la volta della musica glam. Polvere di stelle, scritto poco prima della morte di David Bowie, è stato poi in seguito rivisto e ampliato per dare maggiore spazio alla vita e alla carriera del Duca Bianco per la cui scomparsa ancora siamo dolenti. Questa nuova glitterata tessera va ad aggiungersi al monumentale mosaico storico-musicale che il critico inglese sta scrivendo da circa vent’anni.

AA. VV, The Big Lebowski Art Collection (Edizioni del Frisco)
The Big Lebowski è un film di culto con adepti sparsi su tutto il globo che omaggiano il loro eroe nei modi più diversi. Le Edizioni del Frisco, piccola casa editrice pisana nata nel 2016, la scorsa primavera ha fatto una call-to-action per celebrare Drugo e la sua balotta attraverso la grafica; per comprendere la risposta avuta è sufficiente leggerne i numeri: 68 artisti di 20 paesi diversi per 152 pagine. Ogni talento ha una sezione a lui dedicata con tutte le informazioni del caso comprensive di bio, opere, riferimenti web. Dall’Algeria al Belgio, al Sud Africa, alla Polonia, all’Italia il culto per il film dei fratelli Coen non solo non accenna a diminuire ma trova sempre nuove strade per mostrarsi.

Enrico Palandri, L’inventore di se stesso (Bompiani).
Palandri, autore di Boccalone, romanzo simbolo del 1977, torna in libreria. Una coppia di genitori è in ospedale, è appena nato il loro bambino. Quando ricevono la visita del nonno che chiede loro di dare al piccolo il proprio nome, Gregorio (lo stesso nome dell’avo che è stato consigliere alla corte dello zar Pietro il Grande), la disputa sul nome “cela e rivela il confronto e lo scontro tra padre e figlio, tra predestinazione e scelte individuali, un conflitto a lungo covato che non può riconciliarsi né grazie al nuovo arrivo in famiglia né in nome di un dialogo che forse non c’è mai stato”.

Megan Mayhew Bergman, Paridisi Minori (NN editore). Traduzione di Gioia Guerzoni.
In questa raccolta di racconti, Megan Mayhew Bergman narra di noi, delle nostre scelte e delle nostre relazioni; con forza e dolcezza cattura il momento sorprendente in cui il legame con la natura diventa impossibile da negare. Paradisi Minori è popolato di animali amati e odiati, teneri e crudeli; ma i protagonisti veri sono i rapporti tra madri e figli, tra donne e uomini, tra figlie e padri, insomma tra i poveri umani impegnati nella missione in assoluto più difficile: esprimere l’amore con chi si ama.

Massimiano Bucchi, Come vincere un Nobel – Il premio più famoso della scienza (Einaudi).
Come un documentario prodotto da Netflix però meglio, così potrebbe essere riassunto Come vincere un Nobel. Massimiano Bucchi ha scritto un libro che è un dietro le quinte del premio scientifico più conosciuto, conducendo il lettore lungo i misteriosi corridoi della scienza e le sue scoperte, raccontando curiosità e aneddoti riguardanti l’assegnazione del premio, i suoi vincitori, le loro storie. La cultura e la società, che spesso sono scosse nel giro di poco tempo dalla scoperta per cui il vincitore riceve il premio, sono comprimarie in questo viaggio rigorosamente documentato grazie a oltre dieci anni di ricerche presso l’Archivio storico dei premi Nobel ospitato presso la Fondazione Nobel e l’Accademia Reale delle Scienze di Svezia.

Helena Janeczek, La ragazza con la Leica (Guanda).
Helena Janeczek, autrice di Lezioni di tenebra e Le rondini di Montecassino, racconta Gerda Taro, la prima fotografa morta su un campo di battaglia a ventisette anni. Attorno a questa figura si muovono i personaggi che l’hanno amata e che hanno segnato la sua vita: da Robert Capa, suo compagno, a Ruth Cerf, l’amica con cui ha trascorso i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania, e Willy Chardack, a cui la ragazza aveva preferito Georg Kuritzkes, combattente nelle Brigate Internazionali. Sarà proprio una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, a dare l’avvio alromanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il fulcro. Attorno, gli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro.

Cathy O’Neil, Armi di distruzione matematica – Come i Big Data aumentano le diseguaglianze e minacciano la democrazia (Bompiani). Traduzione e cura di Daria Cavallini.
Nanni Moretti diceva che le parole sono importanti, Cathy O’Neil dice che anche algoritmi e Big Data lo sono. Questi numeri oscuri ai più, scrivente compresa, regolano ormai tutto ciò che vediamo, ascoltiamo, compriamo, permeando ogni aspetto dell’esistenza. Non li vediamo, sappiamo che ci sono ma spesso ce ne dimentichiamo mentre, anche, ci chiudono sempre più dentro la nostra bolla. Armi di distruzione matematica, titolo che è tutto un programma, racconta che forse la matematica e i Big Data sono un’arma di distruzione di massa, pericolosi perché rivestiti dalla falsa percezione delle formule matematiche: 2+2 non sempre dà come risultato 4

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